[Redditolavoro] Comunicato sui soldati morti in Afganistan per work
Fulvio
fuldigior at gmail.com
Sat Sep 19 00:00:31 CEST 2009
*Ognuno pianga i suoi morti.*
Rispettiamo il dolore delle famiglie, ma non piangiamo i cinque soldati
caduti in Afganistan per una guerra di rapina imperialista.
In una società divisa in classi, in cui lo stato e le istituzioni, fra cui
l’esercito, sono a difesa del capitale e quindi contro gli operai e i
lavoratori, ognuno piange i suoi morti. Noi piangiamo e listiamo a lutto le
nostre rosse bandiere ogni anno per 1500 lavoratori assassinati dai padroni
sui posti di lavoro, per le 5000 morti all’anno per tumori derivanti
dall’amianto e per le decine di migliaia che muoiono per malattie
professionali, cercando attraverso la lotta di rimuovere le cause di queste
stragi: il sistema di sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Noi piangiamo e lottiamo perché milioni di vite umane (donne, bambini,
anziani) che potrebbero essere salvate si perdono per pochi centesimi,
morendo di fame e di sete.
Ancora oggi la vita di miliardi di persone nel mondo è sacrificata a causa
dello sfruttamento capitalista e dalle guerre imperialiste.
L’imperialismo continua a imporre alla classe operaia e ai popoli
dominati/controllati del mondo diseguaglianza, povertà, contadini senza
terra, operai senza lavoro, disoccupazione,malattie, guerre, morte,
sottosviluppo, razzismo e altro ancora.
L’imperialismo, compreso quello italiano; impone ai popoli del mondo
prestiti usurai (nascondendoli sotto la forma di aiuti umanitari), scambio
diseguale occupando economicamente e militarmente intere zone del mondo.
Noi piangiamo e lottiamo per abolire un sistema sociale che nel mondo
costringe milioni di persone a vivere in condizioni disumane.
Per cosa sono morti i soldati italiani in Afganistan?
Quali interessi difendevano?
Queste sono le prime domande che come proletari, come lavoratori dobbiamo
porci.
L’esercito italiano, al pari di quelli dell’alleanza imperialista capeggiata
dagli USA, è in Afganistan non per aiutare le popolazioni, in “missione di
pace” per combattere il “terrorismo”. I militari italiani sono nei vari
teatri di guerra internazionali, per volontà del governo italiano che a
prescindere dagli schieramenti o da chi governa pro tempore, (centrodestra o
centrosinistra), partecipano alla guerra per spartire il bottino dei
profitti insieme agli altri predoni imperialisti.
*I proletari, gli operai e i lavoratori italiani non hanno nessun interesse
a sostenere il governo dei padroni che li licenzia e riduce i salari e le
pensioni. *
Noi proletari non abbiamo niente da spartire con la guerra dei padroni.
I nostri interessi ci spingono a fianco degli operai e degli sfruttati di
tutto il mondo, non contro gli operai o gli oppressi di altri paesi.
Non abbiamo nulla in comune con i padroni e abbiamo tutto l’interesse a
opporsi alla partecipazione italiana alla guerra che si sta combattendo in
Afganistan, Iraq.e in altre parti del mondo .
L’unica strada per evitare nuove vittime e futuri lutti alle famiglie
italiane e a quelle delle popolazioni occupate da eserciti imperialisti
stranieri; è quella di lottare per *l’immediato ritiro delle truppe italiane
in Afganistan e negli altri paesi nei quali l’esercito italiano è presente.*
Noi proletari, pur rispettando il dolore delle famiglie, non parteciperemo a
nessuna mobilitazione “patriottica” e non verseremo lacrime di coccodrillo
come fa la borghesia italiana.
*In questo momento più che mai, esprimiamo la nostra solidarietà
rivoluzionaria agli operai e ai popoli di tutto il mondo che lottano contro
l’imperialismo e i propri padroni.*
*Work, notiziario per il coordinamento dei proletari e dei lavoratori
comunisti*
* *
*E-mail: autorganizzati.milano at gmail.com***
* *
*Milano, 18- 09- 2009*
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