[Redditolavoro] Fw: L'emergenza-sicurezza alla Marcegaglia non ha bisogno di polemiche ma di una lotta unitaria e di massa

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Tue Oct 27 08:30:24 CET 2009




L'emergenza-sicurezza alla Marcegaglia non ha bisogno di polemiche ma di una lotta unitaria e di massa

 

 

Dopo l'ennesimo infortunio alla Marcegaglia di Ravenna (16/10/2009), come Rete per la sicurezza sul lavoro siamo intervenuti ancora una volta per sollecitare tutti in questa fabbrica, lavoratori e sindacati, ad essere più incisivi nella battaglia per la sicurezza e salute degli operai. Non c'era nessun intento polemico in questo perchè l'emergenza-sicurezza non è certo un'invenzione della Rete. 

Per prendere solo i dati da giugno dell'anno scorso ad oggi, gli infortuni più eclatanti sono stati quello di un operaio del Marocco rimasto schiacciato tra due coils, quelli di 3 operai nel Centro Servizi avvenuti in una sola settimana (di cui un operaio di 25 anni ha rischiato di perdere un piede schiacciato da una spianatrice), un altro operaio si è ustionato il piede con dello zinco. fino all'infortunio del 16 ottobre di quest'anno. Senza contare che l'ex direttore e il presidente del gruppo sono indagati per una serie di infortuni avvenuti tra il 1996 ed il 2003, di cui uno mortale avvenuto a gennaio 2003. Oppure i rischi per la salute per l'esposizione degli operai allo stoccaggio della montagna di polveri-killer o al cromo.

Una emergenza-sicurezza su cui era intervenuto anche il sindaco Matteucci che aveva dichiarato: "la frequenza con la quale tali episodi si stanno verificando non può non far prendere seriamente in considerazione l'opportunità di avviare attente verifiche e riflessioni sulle misure di sicurezza e sulla necessità di potenziarle, dal punto di vista del processo produttivo, dei controlli e probabilmente in primo luogo della formazione del personale, in particolare dei lavoratori più giovani".

La stessa inchiesta della magistratura sull'infortunio mortale afferma: "neppure l'omicidio colposo verificatosi il 14 gennaio 2003 sembra avere intaccato un sistema rivelatesi inadeguato rispetto al dovere di protezione della incolumità dei lavoratori".

Problemi che ritornano, come se niente fosse successo, nelle dichiarazioni della medicina del lavoro dopo l'ultimo infortunio di poco più di una settimana fa.

Quello che è stato fatto dai sindacati è stato, quindi, sufficiente?

Invece che interrogarsi su questo, cioè sul perchè non si riesce a fermare lo stillicidio d'infortuni nel sito ravennate della presidente di Confindustria, la CGIL di Ravenna polemizza con noi della Rete con un comunicato del 23/10/2009 che un quotidiano locale titola: «Cgil impegnata per garantire più sicurezza». In un recente confronto con Bardi della Fiom nazionale a Ravenna, noi della Rete abbiamo sollecitato un impegno unitario per risolvere i problemi della sicurezza, a costituirci parte civile al processo per la morte dell'operaio nel 2003, a portare avanti unitariamente la campagna per l'elezione ed il rafforzamento degli rls, per una postazione fissa dall'ispettorato o della medicina del lavoro, ad organizzare scioperi per la sicurezza, a non fare spegnere i riflettori sulla morte del giovane operaio portuale in affitto, Luca Vertullo, a difendere e migliorare il Testo Unico sulla sicurezza attaccato da questo governo, a preparare unitariamente manifestazioni ed iniziative di massa, con il coinvolgimento anche di famigliari, artisti, studenti, magistrati, giornalisti e tutti coloro che si vogliono impegnare contro gli omicidi nei luoghi di lavoro. Insomma una mobilitazione nazionale sindacale, politica, culturale e sociale, unitaria e di massa, per fermare la strage quotidiana di operai nei luoghi di lavoro. 

Un programma di lotta, questo della Rete, che avrebbe dovuto trovare tutti d'accordo. 

Invece di ragionare sull'assenza di risultati sul fronte sicurezza nell'attività che pur vanta di fare in questa fabbrica (a meno che i confederali pensano che tutto quello che stanno facendo sia sufficiente- allora è inutile che si "straccino le vesti" dopo gli infortuni dei lavoratori, che ci risparmino le inutili le parole di circostanza), la CGIL non ha niente di meglio che polemizzare con la Rete. 

E' di questo che hanno bisogno gli operai e la lotta per la sicurezza e la salute in fabbrica?

 

Rete Nazionale per la sicurezza sul lavoro- - polo  emiliaromagna -sede di Ravenna

c/o Slai Cobas per il sindacato di classe via G. Di Vittorio, 32 (Bassette)

tel. 339/8911853 e mail: cobasravenna at libero.it

 



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