[Redditolavoro] No alla chiusura della Fiat di Termini Imerese

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Mon Nov 16 13:47:00 CET 2009


Comunicato stampa					Palermo, 16 novembre 2009

No alla chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese

La Fiat non vuole “sciupare l’opportunità offerta dalla crisi” e ne approfitta per ristrutturare e chiudere stabilimenti!

Il programma di Marchionne per la Fiat Italia è stato riportato dal alcuni articoli di giornali, e quello che si vede conferma ciò che Marchionne stesso dice da tempo, che Termini Imerese non produrrà più auto; nessun rilancio, nessuna nuova auto e la nuova Ypsilon in Polonia.
La scusa è sempre la stessa: in Sicilia un’auto costa in media mille euro in più. Aspettiamo ancora spiegazioni sui miliardi di profitti fatti in tutti questi anni e con la metà degli operai


Il riassetto generale prospettato:

MIRAFIORI: fine della produzione di Multipla, Idea, Musa sostituite da un nuovo monovolume L1. Prosegue la produzione della MiTo
GRUGLIASCO: ex Bertone arriva l’erede della Thesis e i nuovi modello Chrysler
MELFI: Nuova produzione Punto Evo; confermata produzione Grande Punto
CASSINO: Confermata produzione Bravo, Delta e Croma; avvio nuova produzione Alfa Milano
POMIGLIANO: Nuova Panda (prima in Polonia); esaurimento produzione modelli Alfa (159,147 e Gt)
SEVEL: produzione Ducato.
TERMINI IMERESE: Y fino al 2011,

serve a Marchionne per riequilibrare il “caso Italia” dato che con 21.900 addetti in Italia quest’anno saranno prodotte 645.000 vetture, in Polonia con 5.800 se ne producono 600.000, in Brasile con 8.700 se ne producono 700.000, ciò significa che c’è un margine di possibili licenziamenti di almeno 10.000 operai! È questo il vero obbiettivo di Marchionne?
Si capisce meglio, ora, quanto sia stato negativo lasciare che fosse il padrone a decidere cosa fare? Hanno aspettato i sindacati confederali, hanno aspettato le istituzioni (Regione
), hanno aspettato gli operai! I tempi li ha dettati Marchionne e invece bisognava costringerlo a mettere sul tavolo un piano industriale utile agli operai. E invece molti continuano a fare chiacchiere!
Il presidente della Regione, Lombardo, dice di essere “sorpreso per l’insensibilità della Fiat”, e invece gli operai non sono tanto sorpresi della insensibilità del Presidente e dei suoi assessori dato che non ha alzato un dito per decidere integrazioni al salario degli operai o alleviare i loro problemi con altre misure.
E se da un lato fa la voce grossa e minaccia addirittura il boicottaggio degli incentivi alla Fiat per il 2010, dall’altro promette altri soldi con la Legge all’ARS sul credito d’imposta! Mentre dei famosi 350 milioni promessi da sempre non si vede l’ombra

Le “dichiarazioni di guerra” dei politici, e gli operai lo sanno, sono solo di facciata! Perché alla fine lasciano che sia il padrone a decidere.
Le “dichiarazioni di guerra” della Fiom, per essere credibili, devono tradursi in azioni efficaci alla soluzione del “caso Fiat”. Perché se è il padrone che decide è al padrone che bisogna rivolgersi!
Un padrone furbo che tiene da anni gli operai sulla corda con la paura della perdita del posto di lavoro E NON CONTRATTA PIU’ NIENTE, NON AUMENTA I SALARI!
Rivolgersi continuamente ad altri significa perdere di vista la sostanza stessa della necessaria lotta degli operai che devono saper contare sulle proprie forze, solo così possono garantire i propri interessi e quelli delle loro famiglie anticipando e contrastando i piani dei padroni!

Slai Cobas per il sindacato di classe
Via Giacomo Del Duca, 4
90138 - Palermo
091/8670044 - 338.7708110




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