[Redditolavoro] MORTA LA COMPAGNA DIANA
Vittoria OLIVA
olivavittoria at virgilio.it
Sun Nov 1 14:59:15 CET 2009
Addolorata senza se senza ma, senza distinguo.
Senza nessun verdetto.
vittoria
http://napoli.indymedia.org/node/10618
Durante la detenzione era caduta in uno stato di profonda depressione
Oggi sarebbe divenuto effettivo l'ergastolo, confermato dalla Cassazione
Si suicida in carcere la neo Br Blefari
condannata per l'omicidio Biagi
Ad aprile una perizia psichiatrica l'aveva ritenuta capace di stare in giudizio
L'avvocato: "Abbiamo cercato in tutti i modi di far riconoscere il suo disagio. Ora è troppo tardi"
ROMA - La neobrigatista Diana Blefari Melazzi, in carcere per l'omicidio del professor Marco Biagi nel 2002, si è suicidata. Ieri sera, alla vigilia del giorno in cui la sua condanna all'ergastolo sarebbe divenuta definitiva, ha tagliato le lenzuola, le ha annodate facendone un cappio e si è impiccata nella cella di Rebibbia..........
I medici di Rebibbia chiesero un trattamento sanitario obbligatorio "in altra struttura più idonea", essendo concreto, così scrissero, il pericolo di vita per la detenuta. L'ultima perizia psichiatrica è datata aprile. Era stata disposta per verificare la sua capacità di stare in giudizio e quella di intendere e di volere, dopo che la terrorista aveva aggredito un agente di polizia penitenziaria.
Dopo la condanna in primo e secondo grado la Suprema Corte, il 7 dicembre 2007, aveva annullato con rinvio la sentenza d'appello emessa nei suoi confronti sottolineando vizi di motivazione sulla sua condizione psichica. L'Appello di Bologna aveva riesaminato il caso disponendo una perizia psichiatrica con la quale era stata accertata la capacità dell'imputata di stare in giudizio. L'ergastolo era quindi stato confermato il 27 ottobre e la sentenza sarebbe divenuta effettiva oggi.
Ieri sera, attorno alle 22.30, utilizzando lenzuola tagliate e annodate, Diana Blefari Melazzi si è tolta la vita. Ad accorgersi quasi subito dell'accaduto sono stati gli agenti di polizia penitenziaria: hanno provato a rianimarla senza però riuscirvi.
"Siamo sotto choc, abbiamo fatto tante battaglie, abbiamo cercato in tutti i modi di far riconoscere il suo profondo disagio. Ora è troppo tardi", commenta l'avvocato Caterina Calia. Il suo collega Valerio Spigarelli, ammette di essere sconvolto così come non gli era mai capitato. "Il suo suicidio era prevedibile - fa eco il garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni - Le mie collaboratrici mi dicevano che era un caso drammatico". E la polizia penitenziaria, prima ancora che qualcuno sollevi dubbi sulla vigilanza della detenuta, fa sapere tramite una nota del sindacato Osapp: "Non abbiamo bisogno altre polemiche. Rebibbia è uno dei carceri più grandi d'Europa con il maggior disavanzo a livello di personale".
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