[Redditolavoro] Fw: molfetta eni sotto accusa

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Sun Jun 21 20:52:25 CEST 2009










TRUCK CENTER - SOTTO INCHIESTA L'ENI, FINALMENTE!

La battaglia di alcuni familiari, dei loro legali, appoggiata dalla Rete
nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro, sede di Taranto, ha ottenuto
nel processo per la strage del 3 marzo 2008 alla Truck Center di Molfetta un
primo importante risultato rispetto ad una questione decisiva:
Il ruolo dell'ENI di Taranto nelle responsabilità della strage.

Il PM nella sua inchiesta aveva in un primo momento teso ad escludere questa
responsabilità.
In sede di processo il manager dell'ENI, Fabio Cincotti, aveva dichiarato
che la cisterna non conteneva acido solfidrico in eccesso; il carico di
zolfo fuso dalla raffineria Eni di Taranto fu trasportato alla Nuova Solmine
di Scarlino in provincia di Grosseto e da lì a Bari tramite la FS Logistics,
la cisterna doveva essere bonificata dalla società La 5 Biotrans che affidò
il lavaggio alla Truck Center.
Ed è stata proprio la FS Logistics che ha tirato in ballo l'ENI.
Da qui la decisione del PM Maralfa, all'indomani dell'ultima udienza, di
procedere ad un blitz della GF presso l'ENI di Taranto, di Roma, nonché
presso le sedi della Zolfital di Livorno e della Nuova Solmine di Scarlino,
per sequestrare documenti, cartacei e informatici, per un'indagine
integrativa che ha lo scopo di accertare quali sono state le procedure di
predisposizione e consegna delle cosiddette "schede 16 punti" che descrivono
i pericoli per il trasporto di zolfo liquido dell'ENI, e per verificare se
tra le partite del 2007 e 2008 alcune siano state viziate, prodotte con una
percentuale di acido solfidrico maggiore rispetto a quella prevista per la
fornitura alla Nuova Solmine. Si vuole verificare, cioè, se la presenza
eccessiva di acido solfidrico, che ha causato la morte degli operai, ci
fosse già quando il carico di zolfo liquido è uscito dall'ENI di Taranto.

La Rete per la sicurezza sui posti di lavoro, che fin dal primo momento
aveva sostenuto la posizione di alcuni familiari sulle responsabilità
dell'ENI di Taranto, nell'esprimere soddisfazione per l'ampliamento
dell'inchiesta, nello stesso tempo si appresta a presentare un Esposto volto
ad un controllo generalizzato sul fatto se le cisterne che escono dall'ENI
rispettano o meno le norme di sicurezza, perchè si vuole evitare che ci
siano altri casi Molfetta.
Nello stesso tempo è del tutto evidente che esiste un problema generale
rispetto al lavaggio e bonifica delle cisterne. Siamo di fronte ad una
catena di stragi che hanno toccato Porto Marghera, Mineo e, proprio nelle
scorse settimane, la Saras in Sardegna, la Ciem srl all'impianto di Riva
Ligure in provincia di Imperia.

Gli operai in un infernale sistema di appalti e subappalti vengono mandati
allo sbaraglio in cisterne quasi sempre con presenza di sostanze tossiche e
mortali.

All'assemblea nazionale della Rete per la sicurezza del 27 giugno a Roma
parteciperà uno dei familiari della strage di Molfetta e tutta questa
questione sarà affrontata per mettere in campo nuove iniziative di lotta
locali e nazionali.



Per seguire la vicenda di Molfetta, info e contatti: Rete Taranto -
cobasta at fastwebnet.it - 3475301704.

Per l'assemblea nazionale, info: assemblearetesic27giugno at gmail.com.

TA. 21.6.09


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