[Redditolavoro] Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 03-10/06/09

Centro Documentazione e Lotta cen_doc_lotta at yahoo.it
Wed Jun 10 20:01:59 CEST 2009


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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 03-10/06/09 *
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SOMMARIO: New Co.Cot, Graziano, Georg Fischer, Fiat Pomigliano, Caserta, Cementi, Ixfin, Metalpoint, Nestlè, Telespazio, Eni, Selfin, Elcon, Meras

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03 giugno 2009

NEW CO.COT: SALARI A RISCHIO http://www.ecodelchisone.it/

Sull'accordo di messa in cassa integrazione straordinaria a rotazione di tutti i dipendenti della New Co.cot, cresce la preoccupazione dei 191 lavoratori sul pagamento degli anticipi del salario. Le banche locali, infatti, non hanno ancora espresso il loro impegno. In base alla convenzione firmata a Roma il 15 aprile, non è prevista anticipazione da parte delle banche in caso di rotazione dei lavoratori. La rotazione in cassa integrazione straordinaria dei lavoratori è importantissima, perché non dovrebbe permettere di espellere i lavoratori dal processo produttivo e salvaguarda la loro professionalità all'interno dell'attività produttiva. Nonostante, però, i continui e intensi colloqui con le banche locali, l'accordo non è ancora stato raggiunto. I sindacati chiedono quindi interventi immediati alle istituzioni (Comune, Comunità montana, Provincia e Regione) per far pressioni sulle banche del territorio al fine di risolvere il problema
 dell'anticipo del salario, mediamente di 834 euro lordi al mese. Intanto l'attività produttiva, seppur ridotta, prosegue con i nuovi turni di lavoro. Dal 1º giugno è iniziata la cassa integrazione a rotazione per circa 90 dipendenti e per loro la prima incertezza sullo stipendio avverrà nel mese di luglio.

GRAZIANO: TAGLI IN ARRIVO http://www.ecodelchisone.it

La data del 23 giugno potrebbe essere decisiva per il futuro della Graziano. L'azienda lusernese - 189 dipendenti specializzati nell'assemblaggio di trasmissioni per auto - è in attesa delle decisioni della proprietà del Gruppo, la multinazionale elvetica Oerlikon, che ha già annunciato un gran numero di esuberi negli otto stabilimenti italiani: 1.200 operai e più di 180 impiegati. Il 23 si svolgerà un nuovo incontro a Roma, presso il ministero delle Attività produttive, per cercare di trovare delle soluzioni meno dolorose. In fabbrica c'è preoccupazione e si sta all'erta. Ogni piccola novità, in un momento così difficile, è interpretata come segnale di un possibile disimpegno dalla Val Pellice.

GEORG FISCHER: 50 SENZA LAVORO http://www.quotidianodelnord.it/

Nella mattina di sabato 30 maggio i cinquanta lavoratori e lavoratrici della Georg Fischer di Granarolo, allertati da un cittadino, sono accorsi ai cancelli dell'azienda che produce raccordi per impianti idrici a uso agricolo. Lì erano giunti quattro enormi TIR per caricare stampi e attrezzature aziendali, certi di poter operare indisturbati in un giorno di festa. Da oltre un mese l'azienda, che ha la sede centrale a Schaffhausen in Svizzera, aveva annunciato l'intenzione di chiudere le unità produttive bolognesi a Granarolo e a Castel Maggiore e aveva di conseguenza aperta una procedura di licenziamento collettivo che si sarebbe conclusa entro la metà di luglio. Ma la trattativa era ancora in corso in sede sindacale e in parallelo alcuni incontri si erano svolti in Provincia. Tuttavia i lavoratori non sapevano che gli svizzeri, impazienti, avevano già inviato alla stampa alle ore 07,00 del 28 maggio un comunicato, confermato lo stesso giorno alle 10
 da una teleconferenza dell'amministratore delegato del gruppo Yves Serra, relativo alla decisione della "Konzentration von drei Standorten in Italien auf einer in Busalla" ovvero il concentramento delle tre unità produttive italiane in una sola, a Busalla in Liguria. Il comunicato precisa che pertanto i siti produttivi, i magazzini e l'amministrazione dell'area bolognese sono in chiusura. Due giorni dopo scatta dunque l'operazione decisa dalla Società svizzera sulla cui bandiera è ricamato il motto "Adding Quality to People's Lives" ("aggiungere qualità alla vita delle persone": non certo a quella degli ottanta lavoratori e delle loro famiglie di Granarolo e di Castel Maggiore). Si tratta di una delle misure previste dal piano strutturale intrapreso dalla Georg Fischer per "tagliare nel 2009 i costi per 350 milioni di franchi svizzeri, ridurre gli investimenti e ristrutturare l'impresa per far fronte alle difficoltà finanziarie derivanti
 dall'attuale crisi e raggiungere non oltre il 2012 un margine operativo dell'8%". Anche il Sindaco di Granarolo, con alcuni agenti della polizia municipale e l'assessore al lavoro della Provincia erano con i lavoratori. Oltre il cancello chiuso sui Tir venivano caricati un centinaio di stampi e attrezzature (senza le quali da oggi ogni attività lavorativa cessa), sotto la scorta di un folto numero di vigilanti privati. Di qua dal cancello i lavoratori, i segretari delle organizzazioni sindacali bolognesi di categoria Cgil e Cisl, sindaco e assessore provinciale, vigili urbani, carabinieri e guardia di finanza (mentre le Istituzioni allertavano anche la Prefettura). Due giovani avvocati bolognesi in rappresentanza dell'impresa stavano un po' dentro (a riferire cosa accadeva fuori) e un po' fuori, per citare, sotto lo sguardo attonito della "forza pubblica", un articolo del codice penale sul divieto di manifestazione non autorizzata ed il principio della
 'libertà di circolazione delle merci e degli impianti'. Asserragliati all'interno (ma nessuno all'esterno se ne era reso conto), anche l'amministratore delegato della Georg Fischer italiana (e il suo staff), con la quale nel corso del pomeriggio si sono svolte non poche telefonate (immaginandola a Busalla, ove abita). Nel tardo pomeriggio, quando i lavoratori hanno compreso che non era possibile contrastare la prova di forza dell'azienda, i TIR sono sfilati, pieni di stampi e attrezzature. Alcune venivano riconosciute da chi da anni vi era addetto, a conferma definitiva che il lavoro sarebbe cessato da subito. La stessa operazione si prevede venga ripetuta questa mattina o nei prossimi giorni a Castel Maggiore.


05 giugno 2009

FIAT POMIGLIANO: ANCORA CIG http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4

Nuova cassa integrazione per gli operai della Fiat auto di Pomigliano d'Arco (Napoli), con uno stop produttivo dal 1 al 18 luglio prossimi. Variazione anche per il calendario di giugno, con tre giorni di recupero per la produzione del modello Alfa 159 (17, 18 e 19 giugno), e due per l'Alfa 147 (18 e 19). Restano invariati i giorni di ripresa per il 29 e 30 giugno. Lo ha reso noto Vittorio Granillo, del coordinamento nazionale dello Slai Cobas. "Una cassa integrazione ballerina - ha sottolineato Granillo - che mette ancora più in risalto il 'flop' del piano Marchionne attuato in fabbrica l'anno scorso. Un piano che avrebbe dovuto rendere Pomigliano all'avanguardia, e che invece non riesce nemmeno ad influire per il futuro occupazionale di oltre 5mila lavoratori. Chi ha applaudito e lodato quel piano lo scorso anno, ora dovrebbe chiedere scusa agli operai".

 
06 giugno 2009

ASL 1 DI CASERTA: PRECARI SENZA STIPENDIO http://www.denaro.it/
 
I precari che operano nella ex Asl Caserta 1, da tre mesi senza stipendio, vivono momenti di estrema tensione. Si tratta di circa 100 lavoratori, in appalto al Consorzio Icaro, che lavorano nel presidio ospedaliero di emergenza di Maddaloni e nei presidi di San Felice a Cancello e Marcianise, nonché nei servizi territoriali, quali la Rsa di via Collecini a Caserta e i servizi farmaceutici territoriali. Si tratta di unità lavorative in servizio da oltre tre anni che operano a 18 ore settimanali per un guadagno di circa 500 euro mensili, personale di supporto infermierisitico, indispensabile per un'adeguata assistenza sanitaria. Nell'ultimo decennio nell'Asl di Caserta non vi è stata alcuna assunzione di personale infermierisitico e operatori socio sanitari. La maggior parte del personale è stata assunta almeno 30 anni fa. Inoltre, a luglio prossimo vi sarà un'ulteriore finestra di pensionamento per numerosi dipendenti, appartenenti sia all'ex Asl Ce2
 di Aversa, che all'ex Asl Ce1. Infine, con l'avvicinarsi del periodo estivo, ovviamente, saranno ridotti ancor più i servizi pubblici, per garantire al personale dipendente il diritto alle ferie. 
 
CEMENTIR: LAVORATORI IN PIAZZA http://www.denaro.it/
  
In strada ieri mattina a Caserta un centinaio di lavoratori della Cementir di Maddaloni. Una protesta organizzata in concomitanza con la riunione della conferenza dei servizi presso il Genio Civile in via Battisti. Il futuro delle maestranze è legato, infatti, alla decisione della conferenza che dovrà pronunciarsi sull'ampliamento della cava. Presenti alla riunione i rappresentanti della direzione regionale dei beni culturali e paesaggistici nonché i portavoce dei comitati civici che da anni lottano contro la distruzione dei monti Tifatini. "Rivendichiamo il diritto alla sopravvivenza e ad un futuro per i nostri figli. Non si può continuare a creare disoccupazione. Il prossimo mese di luglio 21 unità saranno messe in mobilità e molti in ferie forzate". Questa la voce di alcuni lavoratori della Cementir.

EX IXFIN http://www.denaro.it/

E sempre ieri mattina nuova manifestazione degli operai dell'ex Ixfin di Marcianise davanti alla Prefettura di Caserta. Una delegazione guidata dal sindacalista della Fiom Cgil Arcangelo Roseto ha incontrato il prefetto vicario Franco Provolo. Quest'ultimo si è impegnato ad intervenire presso il Ministero del welfare per accelerare le procedure burocratiche per la cassa integrazione. Va detto che i lavoratori già alcune settimane fa avevano chiesto l'intervento del ministero perché l'Inps cambiasse la modulistica e non richiedesse l'accettazione da parte dell'azienda per provvedere al pagamento della cassa integrazione in deroga. Ma al momento nessuna risposta sembra essere arrivata. Di qui l'esasperazione delle maestranze che già mercoledì mattina avevano manifestato davanti alla sede dell'Inps.

METALPOINT http://www.denaro.it/

In agitazione anche i lavoratori della Metalpoint, azienda che lavora l'alluminio e che si ritrova in una crisi complicata sia sotto il profilo produttivo che occupazionale. Tre le mensilità che i dipendenti hanno sollecitato alla proprietà, nel corso di una manifestazione di protesta svoltasi dinanzi al Comune di Marcianise. Alla Metalpoint è già stata attivata la procedura di mobilità per venticinque dei settanta addetti.

NESTLE': SCIOPERO http://www.gazzettadiparma.it/

Anche i lavoratori della Nestlé di Parma hanno aderito ieri allo sciopero nazionale di tutti gli stabilimenti del gruppo, indetto dai sindacati Flai Fai e Uila. Si confidava in un piano industriale che garantisse occupazione e sviluppo almeno del prossimo biennio, ma le concrete decisioni della multinazionale finora intraprese farebbero pensare ad un progressiva fuoriuscita dall'attività produttiva in Italia. Stabilimenti sono già presenti in Polonia, Grecia, Spagna, per citarne alcuni. Per quanto riguarda Parma, la produzione del gelato è stata definita strategica in questa linea di sviluppo, ma alle parole non sono seguiti i fatti. Tempo fa, l'azienda aveva comunicato ai sindacati che i costi dello stabilimento di Parma erano elevati. Allora si era provveduto a una riorganizzazione che vede a tutt'oggi 50 operai in cassa integrazione straordinaria. Così dopo diversi tentativi, a livello nazionale, di richiesta all'azienda di un piano industriale -
 dicono i sindacati -  si è arrivati a proclamare lo stato di agitazione che ha portato ad uno sciopero di 8 ore cui ne seguirà un altro di quattro entro fine giugno, se il gruppo continuerà a rendersi indisponibile.

 
07 giugno 2009

TELESPAZIO http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/
 
Un rilancio vero, oppure si tratta dell'ennesima scatola vuota? Cosa rischiano le professionalità in forza a Telespazio? I dubbi non mancano, anche perchè è rimasta una delle pochissime realtà che funzionano sul territorio, ma se di colpo da addetti alle attività di osservazione della terra, interni, finiscono in una realtà esternalizzata, la volontà di comprendere si fa strada. E così, in una nota della rappresentanza sindacale aziendale, si fa presente che la società Telespazio attiva all'interno del Centro di geodesia spaziale di Murgia Terlecchia, con una comunicazione di martedì scorso ha reso noto di avere "avviato le procedure per la cessione del ramo d'azienda "osservazione della terra" alla società Egeos". La rappresentanza materana del sindacato di Telespazio rende esplicite le condizioni che al di là della nota possibilità aziendale a compiere comunque lo scorporo anche senza l'assenso delle organizzazioni sindacali, possano
 essere considerate il minimo per ottenere un benestare, per quanto obbligato, dai lavoratori di Matera. Insomma, i dipendenti di Telespazio chiedono che "vengano chiarite urgentemente e finalmente esplicitate le ragioni per cui si compie questa operazione. Non è una richiesta banale, le ragioni addotte negli ultimi anni non sono state quasi mai coerenti nel tempo, lasciando adito a dubbi che vanno fugati". La Rsu di Matera sollecita la Telespazio a rispondere senza nascondersi dietro i tempi ristretti della procedura. La Rsu chiama i lavoratori di tutta la Telespazio, non solo quelli direttamente interessati al passaggio in un'altra azienda, le organizzazioni sindacali nazionali e locali di categoria, nonchè del territorio a vigilare che un'operazione industriale delicata come quella messa in moto risponda esclusivamente a buone ragioni di carattere industriale, che abbia un respiro certo a medio termine, e che sia utile per lo sviluppo non solo di un
 "businnes" genericamente inteso, ma che guardi allo sviluppo, all'occupazione e al rafforzamento delle competenze e dei diritti di chi lavora. 


09 giugno 2009

ENI: SCIOPERO http://www.quotidianodelnord.it/

Sciopero nazionale di otto ore, il 24 giugno 2009, in tutte le aziende della chimica e del gruppo Eni. Lo hanno proclamato i sindacati del settore Filcem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil, per sollecitare un piano industriale serio di rilancio del settore e l'apertura di un immediato confronto tra le parti affinchè si passi dalle parole ai fatti e il Paese torni concretamente a ragionare sul futuro della chimica. La mobilitazione sarà articolata in tre presidi: due a Roma, uno davanti alla presidenza del Consiglio dei ministri, l'altro alla direzione generale dell'Eni e un terzo a Milano davanti alla sede di Federchmica.

 
10 giugno 2009

SELFIN: SCIOPERO http://www.denaro.it/
 
"Una rottura di quelle che difficilmente verranno sanate e tanto per lanciare un messaggio inequivocabile, le maestranze della ex Ibm sciopereranno per otto ore". A parlare sono i rappresentanti sindacali della Rsa della Selfin che hanno proclamato l'ennesima iniziativa di protesta dopo aver preso atto della decisione, definita irrevocabile, di interrompere le trattative sul ricorso agli ammortizzatori sociali da parte dell'azienda. Ricordiamo che dal primo giugno scorso, per tredici settimane, è stata attivata la cassa integrazione per quarantacinque maestranze su centoventi. Altre tredici settimane di stop, dunque, che si vanno a sommare alle sei già praticate nei mesi di febbraio e marzo scorso. I sindacalisti sottolineano che "la cosa incredibile è che i vertici dell'azienda ci hanno candidamente confessato che non avevano nessun mandato per trattare, e che il ricorso alla cigo, imposto in modo unilaterale da Comdata, non poteva essere oggetto di
 trattativa sindacale". Va detto, poi, che i sindacati hanno annunciato anche la volontà di trattare sul piano di incentivi all'esodo per evitare un ulteriore ricorso alla cassa integrazione. Proposta rigettata al mittente. Di qui, la decisione di incrociare le braccia per otto ore per due giornate di lavoro. "Comdata", fanno sapere i rappresentanti della Rsa, "sembra voler mettere a rischio i 200 lavoratori rimasti e cancellare la Selfin. Ancora una volta, persino in un settore di alta specializzazione con diplomati e laureati, il Mezzogiorno, prima per la scellerata azione di Ibm e oggi attraverso un grande gruppo del nord, rischia di perdere un significativo presidio industriale".
 
ELCON: 25 A RISCHIO http://www.denaro.it/
 
A rischio 25 posti di lavoro alla Elcon Megarad di Arcella, in provincia di Avellino. Un dato preoccupante per un'azienda che al momento vede occupati 59 lavoratori in pianta stabile. Tagli, quindi, per quasi il 50 per cento del personale. 
"Le organizzazioni sindacali, la rappresentanza sindacale di base e i lavoratori tutti ritengono di non poter accettare assolutamente la posizione assunta dall'azienda", affermano al sindacato. Inoltre, "le organizzazioni sindacali, la Rsu e i lavoratori tutti non sono disponibili a confrontarsi nel merito di un piano industriale presentato dall'azienda in cui l'unico strumento per affrontare i problemi legati alla crisi sia il ridimensionamento della base occupazionale". Quello che il sindacato chiede è un piano di innovazione capace di guardare a nuove e più competitive produzioni. A fronte di queste considerazioni, l'assemblea sindacale ritiene dunque per ora necessario "proclamare iniziative di lotta almeno fino a quando l'azienda non decida di confrontarsi serenamente con il sindacato ritirando la procedura di licenziamento posta in essere". 
A tal fine, si è deciso per la proclamazione dello stato di agitazione con il conseguente blocco dell'orario straordinario; la proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero da gestire di volta in volta con comunicazione preventiva da parte della Rsu. Inoltre "i sindacati e i lavoratori dichiarano sin d'ora di essere disponibili ad affrontare lo stato di difficoltà aziendale valutando nel merito gli ammortizzatori sociali più opportuni per non subire ulteriori drammatiche ricadute sociali in un territorio martoriato dalla disoccupazione e dalla precarietà".  

MERAS: TERMINA L'OCCUPAZIONE DELLA FABBRICA http://www.bresciaoggi.it

Alla Meras di Manerbio c'è l'accordo e termina la mobilitazione. L'intesa (approvata dall'assemblea dei 152 lavoratori con soli 3 astenuti), tra sindacato e azienda (gruppo Riri) dopo oltre 20 giorni di occupazione della fabbrica, prevede, da ieri fino al prossimo 4 settembre la Cig, quindi un anno di Cigs in deroga con integrazione salariale di 250 euro medi mensili, la conferma del 60% della 13a e del 60% del Premio di produzione. Al termine dei 12 mesi, nel corso dei quali si cercherà sviluppare una nuova attività in azienda, scatterà un altro anno di Cigs per ristrutturazione o riorganizzazione, oppure per cessazione.  

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