[Redditolavoro] Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 29-05/06/09
Centro Documentazione e Lotta
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Sat Jun 6 10:19:11 CEST 2009
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* Notiziario del Centro di Documentazione e Lotta 29-05/06/09 *
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SOMMARIO: Graziano, Ipab, Stefani, Tyrolit, Ex Ifin, Immobilgi, 2D, Faber, Atitech, Safilo, Zml, Ideal Standard, Fracarro, Busellato, Eco Gruppo, Aeroporto MArco Polo, Enti Locali
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03 giugno 2009
GRAZIANO: DIPENDENTI A RISCHIO IN ITALIA http://www.ecodelchisone.it/
La data del 23 giugno potrebbe essere decisiva per il futuro della Graziano. L'azienda lusernese - 189 dipendenti specializzati nell'assemblaggio di trasmissioni per auto - è in attesa delle decisioni della proprietà del Gruppo, la multinazionale elvetica Oerlikon, che ha già annunciato un gran numero di esuberi negli otto stabilimenti italiani: 1.200 operai e più di 180 impiegati. Il 23 si svolgerà un nuovo incontro a Roma, presso il ministero delle Attività produttive, per cercare di trovare delle soluzioni meno dolorose. In fabbrica c'è preoccupazione e si sta all'erta. Ogni piccola novità, in un momento così difficile, è interpretata come segnale di un possibile disimpegno dalla Val Pellice.
05 giugno 2009
IPAB ZERBATO: STATO DI AGITAZIONE http://www.larena.it/
Hanno manifestato davanti alla casa di riposo del centro assistenza "Fermo Sisto Zerbato", dalle 10 alle 18, i dipendenti dell'Ipab di Tregnago, protestando per il recupero delle festività infrasettimanali. L'azione era dimostrativa e non è stata uno sciopero, perché l'assistenza agli ospiti è stata comunque garantita. La protesta era organizzata dal sindacato Filas (Federazione italiana lavoratori ambiente e servizi), e vi hanno partecipato i lavoratori che non erano impegnati nel turno. Le ragioni della manifestazione stanno nel fatto che finora i lavoratori pubblici godevano per contratto di un 30 per cento in più per il lavoro nelle festività e della possibilità di recuperare con un riposo il festivo lavorato, ma di recente una circolare del sindacato dei dirigenti delle case di riposo, ha sollecitato il riconoscimento dell'indennità ma non il recupero. La speranza dei lavoratori è che si arrivi a un tavolo di concertazione dove trovare un
accordo entro 60 giorni, termine oltre il quale scatterebbero la possibilità di scioperare. La questione è controversa per la diversa interpretazione che si dà alle norme del contratto di lavoro: da una parte si chiede che all'indennità compensativa per il lavoro festivo sia aggiunto il riposo non goduto, mentre dall'altra si cita il comma 5 dell'articolo 22 del contratto collettivo nazionale in base al quale al personale turnista è corrisposta una indennità che compensa interamente il disagio derivante dalla particolare articolazione dell'orario di lavoro.
STEFANI e TYROLIT: CIG http://www.ilgiornaledivicenza.it/s
Ieri è stata un giornata importante per la Tyrolit-Vincent, sempre di Thiene. La Tyrolit, leader mondiale nella produzione e distribuzione di utensili diamantati, ha raggiunto un accordo di cassa integrazione speciale che sta consentendo all'azienda di continuare a lavorare, anche se a ritmo ridotto. Si tratta di un accordo, raggiunto al termine di una delicata trattativa, che permette flessibilità sia temporale che di intervento. Con soluzioni come la settimana corta e, dove possibile, la rotazione dei lavoratori, con circa il 65% dei lavoratori in servizio.
Alla Stefani, ieri i lavoratori sono tornati nuovamente in strada, a manifestare la loro protesta e la loro preoccupazione. L'occasione è stata una delle periodiche visite alle unità produttive thienesi del direttore generale del gruppo SCM, Stefano Monetini. Erano in tanti a manifestare: circa 150 lavoratori della Stefani, a cui si è aggiunta una delegazione della Busellato, azienda che verrà incorporata entro la fine di agosto. Attualmente sono una settantina, su 304, i lavoratori in cassa integrazione a 0 ore, a cui si aggiungerà la prossima settimana tutto l'ufficio amministrativo, centralizzato a Rimini. Sono una ventina invece, su 110, i lavoratori della Busellato fuori a 0 ore, e si prevede, in vista dell'accorpamento a Thiene, un'altra scrematura di 20 unità. Ma la preoccupazione dei sindacati è che possano esserci ulteriori esuberi.
EX IFIN: NUOVA PROTESTA http://www.denaro.it/
L'intricata vicenda dell'ex Ixfin di Marcianise sembrava finalmente prendere una piega in positivo. I sindacati avevano avuto conferma a Napoli dall'assessorato al Lavoro che era stata già avviata la procedura amministrativa presso l'Inps regionale per l'erogazione della cassa integrazione in deroga. Ma a quanto pare l'iter burocratico è lento. Da qui la manifestazione davanti alla Prefettura di circa una cinquantina di lavoratori dell'ex Ixfin. Una delegazione composta da una quindicina di persone è stata ricevuta dal viceprefetto Franco Provolo. I lavoratori hanno chiesto l'intervento del ministero perché l'Inps cambi la modulistica e non richieda l'accettazione da parte dell'azienda per provvedere al pagamento della cassa integrazione in deroga. Da ben sei mesi le maestranze non ricevono neanche gli emolumenti per gli ammortizzatori sociali.
IMMOBILGI: ACCORDO CIG http://www.denaro.it/
Presso la sede regionale dell'Ormel è stata raggiunta l'intesa per i 120 ex operai della Immobilgi Federici rimasti senza lavoro dopo la disdetta del contratto d'appalto da parte dell'Università. La cassa integrazione in deroga è in vigore fino al 31 dicembre. Soddisfazione da parte dei sindacati di categoria per i quali la prima parte della vertenza si è conclusa. Resta ora da risolvere la questione delle spettanze di marzo. Intanto, va detto che i sindacati stanno valutando l'opportunità di denunciare la Seconda Università di Napoli per la mancata corresponsione degli stipendi.
2D: STIPENDI CONGELATI http://www.denaro.it/
Continua l'agitazione dei lavoratori della 2D di Maddaloni senza stipendio da sette mesi. Nonostante i diversi incontri in prefettura, la società non ha mai rispettato gli impegni presi. Si chiede alle istituzioni di intervenire per salvaguardare il futuro occupazionale di queste persone e delle loro famiglie.
FABER: MOBILITA' PER 23 DIPENDENTI http://www.corriereadriatico.it/
Preoccupazione alla Faber, perché i dipendenti del gruppo leader nella produzione di cappe aspiranti non sottovalutano la volontà dell’azienda di mettere in mobilità 23 lavoratori (impiegati o, comunque, personale non impegnato direttamente nella produzione). Una proposta, quella dei vertici aziendali, che sta facendo discutere da circa un mese a questa parte e che sta generando apprensione. Ad accrescere questo stato di malessere è anche il mancato accordo tra azienda e sindacati, in merito al quale Fiom, Fim e Uilm ieri hanno incontrato tutti i dipendenti presso gli uffici di Fabriano e lo stabilimento di Sassoferrato. Nel corso delle assemblee, i rappresentanti dei metalmeccanici hanno rimarcato a chiare lettere che non cederanno mai, giudicando intollerabile il comportamento della Faber. Secondo i sindacati, l’azienda dovrebbe ricorrere agli ammortizzatori sociali che il Governo ha previsto già da diverso tempo, evitando la mobilità e i
licenziamenti, in modo particolare in una fase estremamente difficile come quella che la città e il vasto comprensorio fabrianese stanno attraversando. La trattativa, che aveva visto l’ultimo passaggio una decina di giorni fa, potrebbe riprendere presto, ma al momento non è ancora stato fissato un giorno preciso.
ATITECH http://sfoglia.ilmattino.it/
Continua la protesta dei lavoratori Atitech, che hanno scelto di proseguire a oltranza un’assemblea convocata mercoledì pomeriggio dall’Sdl. Gli addetti della società dell’ex Alitalia con sede a Capodichino hanno interrotto le attività di manutenzione e chiedono che venga indetta un’assemblea con le altre organizzazioni sindacali presenti in azienda (Filt Cgil, Fit Cisl, Uil e Ugl). La società, con una nota, informa che l’astensione dal lavoro si è estesa alla quasi totalità dei dipendenti e spiega che la manifestazione "oltre a essere gravemente illegittima, introduce elementi di sfiducia e inaffidabilità per il mercato", rischiando di compromettere il processo di dismissione e ristrutturazione di Atitech.
SAFILO: ACCORDO SULLA CIG? http://carta.ilgazzettino.it/
Pre-accordo sulla cigs di un anno per crisi ieri tra azienda, Confindustria e sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Tra i punti fondamentali trattati, quello sull’estensione massima degli ammortizzatori sociali su cui c’è stato consenso. Ci si avvia all’unanimità anche per la posizione degli operai che, una volta in cassa straordinaria, trovino un’altra occupazione: in questo caso l’azienda si impegna ad attivare la mobilità e a dare un incentivo. Si è parlato poi dell’integrazione dell’assegno di cassa su si stanno valutando diverse ipotesi fattibili. Per i 162 dipendenti di Martignacco che resteranno al lavoro in maniera definitiva (gli unici al momento) sarà necessario fare un ragionamento riguardo il tipo di lavorazione da affidare loro. Trattativa pure per favorire l’aumento, al termine delle cgis, del numero di occupati stabili (attraverso un accordo sul contratto di solidarietà e sul part-time). In questi giorni, inoltre, in Veneto
sono in corso le assemblee per trovare 130 lavorati disposti a lasciare il posto con incentivo (ricerca difficile che però, se portata a termine, potrebbe salvare 80 lavoratori in Friuli). Oggi, infine, incontro tra Anci e sindacato per cominciare a prendere in esame la questione abbattimento-slittamento mutui per facilitare i cassaintegrati. La prima Cigs per Safilo sarà discussa lunedì con tra sindacato e Regione (con la stesura di un accordo politico) e quindi firmata a Trieste.
ZML E IDEAL STANDARD http://carta.ilgazzettino.it/
Zml di Maniago e Ideal Standard di Orcenico di Zoppola rappresentano due tra le più grandi emergenze occupazionali della provincia. Se per la multinazionale dei sanitari il problema è legato alla lontananza dell’interlocutore – la società è gestita da un fondo americano –, per il colosso metalmeccanico maniaghese il problema è invece costituito, a parere dei rappresentanti dei lavoratori, dall’atteggiamento della direzione aziendale. Ecco perché appare fondamentale il prossimo faccia a faccia tra azienda, Fim, Fiom e Uilm che dovrebbe tenersi la prossima settimana, ma che potrebbe anche slittare di qualche giorno, se i rapporti non si rassereneranno. Nel frattempo, le maestranze, già provate dal lavoro a singhiozzo e dalla cassa integrazione, hanno promosso mercoledì scorso una protesta improvvisa che si è concretizzata con un’ora di sciopero per turno al termine delle assemblee. I sindacati hanno avvertito l’azienda che sarebbe
stata necessaria un’ulteriore assemblea con i lavoratori per spiegare come si era svolto il confronto. Ed è quello che è accaduto mercoledì. I lavoratori hanno accolto l’appello dei sindacati a mandare un messaggio chiaro alla direzione ed è stato sciopero.
FRACARRO http://carta.ilgazzettino.it/
Organico quasi dimezzato alla Fracarro radioindustrie. L’azienda, specializzata in apparecchi per trasmissione e ricezione audio video e sicurezza attiva, ha presentato ai sindacati un piano che prevede 118 esuberi nello stabilimento principale di Castelfranco, su una forza complessiva di 263 dipendenti. Nel dettaglio, i tagli annunciati riguardano 8 addetti su 29 nel settore amministrazione e personale, 11 su 71 nel commerciale e marketing, 31 su 89 in tecnica e produzione e 68 su 74 nell’area produzione diretta. Il pool di istituti creditori avrebbe imposto una massiccia riduzione dei costi. Da qui, la decisione di ridimensionare l’unità castellana, trasferendo buona parte della produzione (in particolare l’elettronica), in Tunisia, dove la Fracarro dal 1991 gestisce una società in joint venture, la Elit, con 160 dipendenti. Il dimagrimento sarà generale: oltre alla sede principale e a quella nordafricana, il gruppo controlla filiali in
Francia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, la Fracarro Engeenering (sistemi di comunicazione per navi, alberghi e industrie, 14 addetti a Milano) e la Sylco (avvisatori ottici e acustici, centrali telefoniche e antiintrusione, 8 persone a Casale sul Sile).
BUSELLATO: PRESIDIO http://carta.ilgazzettino.it/
Oggi dalle 14 alle 15 è previsto un sit-in alla Busellato di Piovene Rocchette, azienda del Gruppo Scm di Rimini. Ieri il presidio si è svolto alla Stefani di Thiene, azienda meccanica dello stesso gruppo. Si legge in un comunicato della Cgil: "I lavoratori protestano contro l'atteggiamento unilaterale dell'azienda che risulta essere negativo nei confronti delle maestranze. Non c'è accordo sulle modalità di gestione della cassa integrazione ordinaria (rotazione e maturazione ratei). Le Rsu e i sindacati di categoria sono in trattativa con il gruppo Scm per la riorganizzazione annunciata".
ECO GRUPPO: SCIOPERO http://carta.ilgazzettino.it
Il caso Eco Gruppo Luvata potrebbe finire nell’agenda del ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola. Rinviato, intanto, il vertice tra la multinazionale e la regione Friuli. Dopo l’avvio dell’altro giorno da parte della proprietà della procedura di mobilità e di cassa integrazione straordinaria per 24 mesi nei confronti dei 149 dipendenti dello stabilimento sanvitese, i rappresentanti di Fiom-Cgil e Fim-Cisl, che ieri hanno partecipato all’assemblea con sciopero a Pocenia, si sono attivati per chiedere che al tavolo convocato dal ministro Scajola per fine giugno (il 25 o il 26) a Roma per discutere il caso Safilo, sia messo all’ordine del giorno anche l’Eco di San Vito al Tagliamento. In attesa di una risposta dalla capitale, la rappresentanza del Gruppo Luvata ha intanto dato buca al presidente della regione Renzo Tondo e al vice Luca Ciriani. Nel frattempo, è stata confermata per martedì 9 giugno la mobilitazione generale dei
dipendenti dell’azienda sanvitese che andranno a Pocenia (650 dipendenti) per un presidio di otto ore. Una protesta che potrebbe trasformarsi in un presidio fisso degli operai a Pocenia. La preoccupazione infatti riguarda tutti i dipendenti dei tre stabilimenti: il piano di ristrutturazione della proprietà prevede che se le cose non miglioreranno nei prossimi mesi, il taglio della forza lavoro potrà arrivare fino a 450 unità. Questo vuol dire che dopo San Vito la scure potrà cadere anche sugli altri due siti.
AEROPORTO MARCO POLO http://carta.ilgazzettino.it/
Anche ieri si è sfiorato un nuovo scontro tra sindacati e due degli handler che operano all’aeroporto Marco Polo: Aviapartner e Ata (ex Sav). Il problema è sempre lo stesso, che si ripete ormai da qualche anno. A causa della concorrenza spietata fra le tre società private che gestiscono i servizi a terra per i passeggeri e le compagnie che fanno scalo a Tessera, spesso le compagnie stesse cambiano handler di riferimento, così quello che perde il cliente si ritrova con lavoratori in più e quello che lo acquista non li vuole assorbire tutti. Alla fine, dopo scioperi e interventi vari dei sindacati, si risolve la questione, ma ogni volta la situazione peggiora, anche perché la crisi economica globale è sempre più pesante e la guerra al ribasso tra le società le porta a guadagnare sempre meno, dato che lavoro non ce n’è a sufficienza per tutte e tre. Poi, per stare in piedi, tagliano sui costi, compreso il personale e peggiorano la qualità dei
servizi. Chi permette che succeda questo scandalo è l’Enac, la direzione dell’aeroporto, che non esercita nessun controllo sulle imprese che operano nello scalo e che invece dovrebbe verificare se effettivamente hanno tutte le carte in regola per operare. Lunedì prossimo i sindacati annunciano un’assemblea di tutto il personale dell’aeroporto, compresi i dipendenti della Save, la società di gestione, e subito dopo una manifestazione. Proprio lunedì sono previsti gli arrivi dei voli charter che portano i passeggeri delle navi da crociera in partenza da Venezia, e quindi il rischio è che, a causa dell’assemblea e della successiva protesta, si creino fortissimi disagi per i viaggiatori, con code ai check-in e alla consegna bagagli.
ENTI LOCALI: ACCORDO http://carta.ilgazzettino.it/
Accordo fatto per il contratto degli oltre 500 mila lavoratori di regioni, province e comuni. L'intesa sottoscritta da Aran e sindacati prevede un aumento medio a regime sul salario tabellare di 63 euro circa (pari ad +3,2%). Un ulteriore aumento dell'1% sarà a disposizione delle amministrazioni che hanno rispettato il Patto di Stabilità interno e le regole per il contenimento della spesa del personale. Gli enti più virtuosi, inoltre, disporranno di uno 0,5% in più. Tali risorse destinate alla contrattazione integrativa serviranno a premiare la maggiore produttività e il merito dei dipendenti.
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