[Redditolavoro] Fw: Volantino dal l'Aquila

CobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Thu Jul 30 09:07:53 CEST 2009



volantino distribuito nella manifestazione di oggi all'aquila


sono usciti 4 numeri speciali su l'aquila di proletari comunisti
che contengono tutti i volantini e testi di
per un soccorso popolare
possono essere richiesti a
ro.red at fastwebnet.it


"Nessuno o tutti -- o tutto o niente. Non si può salvarsi da sé."
(Bertold Brecht)

Decine di migliaia di sfollati senza più reddito; né case, né luoghi di
studio per gli studenti universitari e non; diritto alla salute
inesistente -- dopo aver consentito lo svolgimento di un G8 da 500
milioni di euro sopra una sanitopoli che saremo sempre noi a pagare, i
"clienti" dell'Azienda Sanitaria Locale si vedranno scippata anche questa.
Su 73.000 sfollati, 16.000 sono i posti ufficialmente previsti nel piano
C.A.S.E., ma, nella migliore delle ipotesi, solo 4.000 di questi saranno
pronti  a settembre, sui cui cantieri, a Bazzano, giovedì 30 Berlusconi
volerà per piantare le sue bandierine.
Dunque 69.000 sfollati a settembre non avranno un tetto per l'inverno.
Alcuni esempi di come Comune e protezione civile intendono formare la
graduatoria, secondo anticipazioni ufficiose: ogni sfollato vale un
punto, 1,5 punti in più per chi ha un lavoro, 5 punti per bambini fino a
5 anni, 2 per invalidi totali e per anziani sopra gli 85 anni.
Ma i veri "fortunati" saranno quelli che hanno avuto almeno un
famigliare vittima del sisma che vale ben 5 punti. Così la casa, invece
che un diritto garantito a tutti, diventa il risarcimento che i
corresponsabili per mancato allarme della morte di 307 persone
(Berlusconi e Bertolaso appunto), intendono pagare ai famigliari. 5
punti per ogni vittima innocente e la giustizia dei padroni è fatta.

Settembre è vicino, dopo le vacanze al via la guerra aperta tra poveri!
I ricchi la faranno sotto traccia.
Mentre tutti tenteranno di salvarsi da sé.

Il 10 luglio all'Aquila noi abbiamo osato. Eravamo circa 10.00 persone
giunte da tutta Italia per manifestare contro "il G8 dei potenti sopra
300 vittime innocenti". "Fuori gli sfruttatori, L'Aquila libera!",
abbiamo scritto, "Al G8 soldi tanti, agli sfollati calci ai denti"
abbiamo urlato, ma soprattutto una promessa abbiamo fatto: "una rivolta
vi seppellirà". Nonostante la dittatura dell'emergenza della protezione
civile, nonostante la campagna dissuasiva delle forze politiche e
sindacali confederali e degli Enti locali, abbiamo agito in comune per
il bene comune e non per il bene di 8 potenti.
Chi ha tentato di isolare le lotte dei terremotati aquilani dal
movimento generale contro le politiche di sciacallaggio e devastazione
globale delle risorse umane ed ambientali ha fallito.
I rappresentanti dei comitati cittadini, che pur definendosi apartitici
e pur contestando adesso la rappresentatività del consiglio comunale,
hanno di fatto seguito gli indirizzi del PD e del comune scegliendo di
non contestare il G8 per evitare "facili strumentalizzazioni", ora
devono spiegare agli sfollati "chi strumentalizza chi e perché" (forse
per le prossime amministrative?).
Il Sindaco dell'Aquila che in occasione del G8, per mendicare briciole,
ha scelto di abdicare al suo ruolo di difensore degli interessi della
città pur di non disturbare il manovratore, ora deve assumersene le
responsabilità. Chi pecora si fa, lupo la mangia e l'attuale isteria del
primo cittadino, mal cela l'inadeguatezza di questa amministrazione a
gestire in maniera trasparente anche solo i flussi d'informazione sulla
ricostruzione.
A tutti questi signori che in quei giorni gridavano "al lupo" per
l'arrivo dei "no-global" ricordiamo che i veri lupi sono gli sciacalli
al governo, sono le tutte le istituzioni e i partiti che hanno
rilasciato autorizzazioni  a costruire senza alcun vincolo di sicurezza,
sono gli 8 potenti della terra, che di questa terra, svuotata dai suoi
abitanti, lacerata dalla crisi e dal dolore, hanno fatto il palcoscenico
della loro potenza.

Finito il G8, la lotta degli sfollati deve ancora cominciare
Solo con l'autorganizzazione, il rifiuto della delega ed un processo di
democrazia diretta  è possibile rovesciare le politiche antipopolari e
scongiurare la guerra tra poveri.
Senza deleghe, autorganizzati, per un movimento di occupazioni delle
case sfitte agibili come prima soluzione al problema più urgente.

Giovedì 30 ore 10:00
saremo al presidio cittadino davanti all'Emiciclo, da lì ci muoveremo
per "salutare" il Presidente del Consiglio.

per una Rete di Soccorso Popolare
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__________ Informazione NOD32 4287 (20090729) __________

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