[Redditolavoro] Fw: l'aquila

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Sat Jul 11 11:33:22 CEST 2009


riceviamo e condividiamo





L'aquila  un primo commento 'a caldo'

Circa 10mila complessivamente hanno partecipato alla manifestazione
nazionale del 10 a L'Aquila, dando voce al movimento di opposizione politica
sociale al G8 dei padroni del mondo e all'ala di protesta e denuncia a
L'Aquila, come a livello nazionale sulla gestione del terremoto.
Il pezzo più significativo era rappresentato da un folto gruppo di
terremotati, con molte donne combattive. Finalmente in questa manifestazioni
si sono visti gli striscioni che contestavano contenuti e forme del G8 e si
sono sentiti slogan di effettiva denuncia e contrapposizione.
Alla manifestazione presenti numerosi lavoratori del sindacalismo di base e
di classe, tra cui quelli dello Slai cobas per il sindacato di classe, e del
Sindacato Lavoratori in Lotta di Napoli, giovani ribelli e No global,
comunisti rivoluzionari e rappresentanti della sinistra riformista ex
parlamentare. Importanti settori di compagni internazionalisti che sono
riusciti a venire alla manifestazione, turchi e baschi i più visibili.
Nonostante il controllo dittatoriale dei mass media e del territorio,
nonostante l'azione attiva e compatta delle forze politiche e sindacali
confederali, degli Enti locali e di pezzi "dissociati" dei ceti politici dei
Comitati aquilani, e di personaggi No global di Palazzo; nonostante la
campagna di boicottaggio della manifestazione velatamente portata avanti
dall'area di Casarini, e la campagna, sia pur volenterosa per far vivere
l'opposizione al G8 nelle altre città obiettivamente deviante e dispersiva
verso la manifestazione nazionale; il corte che "non si doveva fare" si è
alla fine fatto.
E questo nella situazione attuale assume un valore positivo.
Detto questo, è però molto importante segnalare i lati negativi,
innanzitutto di scelta e di linea degli organizzatori del corteo. Di scelta,
perchè i G8 si contestano all'inizio e non alla fine quando i giochi sono
fatti; di scelta, perchè non si è puntato alla manifestazione nazionale fin
dall'inizio come scelta giusta e necessaria - nelle precedenti assemblee
tenutesi a L'Aquila Proletari comunisti è stata l'unica forza che si è
conseguentemente battuta per questo, mentre incerta è stata la posizione
iniziale della Rete campana anti G8 e da "un piede in due staffe" quella
romana del Patto di base (cobas Bernocchi, in primis).Tutto questo ha
indebolito la campagna anti G8, ne ha minato forza e credibilità, anche
all'estero.
Non è vero che nei campi dei terremotati non c'è rabbia e protesta. Questa
si era espressa in maniera nitida nelle manifestazioni che hanno preceduto
il G8; è vero invece che, tranne poche energie, parecchi personaggi e forze
hanno remato per compartecipare alla gestione di "non disturbare il
manovratore". Tutta questa gente che ha collaborato di fatto con i grandi
del mondo e il loro miserabile rappresentante nazionale, Berlusconi, non se
la può certo cavare con qualche azione simbolica, non può certo salvarsi
l'anima con "Yes we camp", "last first lady", ecc.,  divenuti parte del
folclore mediatico del G8, della sua faccia "dal volto umano".
Oltre che con il governo, anche con quest'area le masse sfollate dovranno
fare i conti se vogliono realmente ottenere soddisfazione ai loro bisogni.
La linea comunque di opposizione "dolce" degli organizzatori della
manifestazione si è espressa poi nell'ennesima sceneggiata - questa sì vera
sceneggiata - messa in atto dal camion a fine manifestazione, quando vi è
stata una legittima, necessaria azione spontanea di pressione e
contestazione contro lo schieramento militare; una pressione certo
minoritaria, a cui Proletari comunisti si è immediatamente unita, ma che
andava appoggiata sia pure in un quadro che non poteva andare, dati i
rapporti di forza, molto oltre questo.
Invece gli strilli antiprovocazione dal camion, arrivati a cercare pure di
ridimensionare la repressione,  a calmare gli animi con canti di vittoria,
sono stati  patetici e ridicoli e la parte meno difendibile della
manifestazione stessa.
Il G8 comunque è andato, ma la lotta degli sfollati è appena iniziata.
Non è la lotta ai G8-G14 ecc, che è ormai superata- come si va dicendo e
scrivendo in particolare da parte di riformisti e disobbedienti -quello che
bisogna superare sono le posizioni, le linee e i personaggi del No
globalismo di facciata, dei fuochisti, divenuti  pompieri
Anche verso questo, la lotta però è appena cominciata.

Sosteniamo le compagne e i compagni che stanno facendo un gran lavoro nei
campi de L'Aquila. Invitiamo a leggere i 2 numeri speciali di Proletari
comunisti che a questo lavoro sta dando direttamente voce, sostegno.

Proletari Comunisti
11-7-09


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