[Redditolavoro] Fw: taranto esposto contro l'eni
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Tue Jul 7 17:21:54 CEST 2009
la procura accoglie l'esposto e apre l'inchiesta gestita dallo Procuratore
della repubblica di Taranto dott: sebastio
ampia eco sulla stampa locale e sulla edizione regionale del corriere della
sera
a taranto apriamo il fronte eni nella lotta per la salute e
sicurezza
Slai Cobas per il sindacato di classe
sede legale: Taranto v. Rintone, 22 - T/F 0994792086 - 3475301704 -
cobasta at fastwebnet.it
TA. 25.6.09
Alla PROCURA DELLA REPUBBLICA
di TARANTO
OGGETTO: esposto c/ Raffineria ENI Spa - Taranto - nella persona del
dirigente Fabio Cincotti, responsabile gestione degli impianti produttivi
dell'ENI - per violazione normative sicurezza sul lavoro e ambientali.
Risulta alla scrivente O.S. che la Raffineria ENI di Taranto non rispetta le
procedure previste per quanto riguarda il carico e trasporto di sostanze
pericolose. In particolare tali omissioni si riferiscono al carico e
trasporto di zolfo liquido.
Tanto emerge dai seguenti elementi di denuncia, forniti dai lavoratori
interessati
Nonostante sia previsto che l'ENI fornisca ad ogni trasportatore una
documentazione di accompagnamento per trasporti pericolosi su strada, in cui
siano etichettate tutte le sostanze trasportate, presso la Raffineria di
Taranto il trasportatore riceve, invece, solo "la scheda per il conducente"
che indica le modalità di trasporto, mentre non riceve "la scheda 16 punti
sicurezza e ambiente" che si riferisce al contenuto trasportato.
Questa scheda è essenziale per conoscere esattamente la composizione
quantitativa e qualitativa della sostanza trasportata, la percentuale di
acido solfidrico contenuta nello zolfo; e, quindi, per adottare le misure di
sicurezza relative, per tutta la procedura di carico,
scarico/trasporto/bonifica, pulizia cisterne.
La normativa prevede che questa scheda deve essere consegnata ad ogni
trasporto.
La mancata compilazione e consegna ha una grave conseguenza, in quanto sia
il vettore che, in alcuni casi, anche la ditta dove deve essere scaricato il
contenuto della cisterna, come la ditta che deve procedere al lavaggio della
cisterna, non vengono messi a conoscenza dell'esatto contenuto trasportato,
e della sua eventuale pericolosità. Con possibili effetti deleteri sia sulla
salute e la vita, dei lavoratori impegnati nel
carico/scarico/trasporto/lavaggio cisterna che sull'ambiente circostante.
L'ENI si limita a far firmare ogni 5 anni la 'scheda sicurezza e ambiente',
allorquando devono essere aggiornati i dati. Ma da testimonianze degli
autisti emerge che lo stesso aggiornamento va anche oltre i 5 anni, tenuto
conto che, nel 2008, era dal 2000 che la stessa non veniva aggiornata.
Anche allorquando viene firmata, gli autisti non sono messi nelle condizioni
di leggere tutto il contenuto della scheda. A detta di questi, infatti, la
direzione dell'ENI di Taranto mostra loro il documento piegato e chiede di
firmare; senza quindi, preventiva lettura.
Gli autisti riferiscono, inoltre, che l'operazione di carico nelle cisterne
di sostanze infiammabili viene fatta in assenza di personale addetto
dell'ENI; di conseguenza gli autisti, che non sono professionalmente in
grado di verificare la correttezza delle procedure, sono gli unici
responsabili della messa a modo dell'impianto di carico.
Risulta, infine che la vasca di degassificazione contenente zolfo non viene
controllata costantemente, e quindi non vengono controllate le percentuali
di acido solfidrico contenute nello zolfo, se rientrano o meno nei limiti
fissati dal DPM.
Per esempio, nel 2007 e 2008 pare siano state prodotte delle partite
viziate, con una percentuale eccessiva di acido sofidrico.
Una pericolosa conseguenza di questo mancato controllo ricade anche
sull'ambiente, dato che dalle vasche vengono immessi nell'aria gas tossici.
Da qui anche l'odore forte di zolfo che a volte si sente nella nostra città.
Una pericolosità quindi sia per i lavoratori che operano nell'area dell'ENI
che per la popolazione di Taranto, che non viene neanche informata del grado
di pericolosità delle sostanze che sono costrette a respirare, anche per
intere giornate.
Chiediamo, pertanto, a codesta Procura di voler accertare, se tutto quanto
rappresentatoci corrisponde a vero;
se la raffineria Eni di Taranto viola stabilmente le norme di sicurezza per
i lavoratori e di tutela ambientale;
se, per tali inosservanze, l'Eni è responsabile di infortuni mortali
avvenuti in questi anni (come la morte dei 5 operai della Truck Center di
Molfetta), o di intossicazione alla popolazione.
Chiediamo di voler accertare da quanto tempo vanno avanti queste procedure
illegali da parte dell'ENI di Taranto.
Chiediamo, infine, di voler accertare se l'omissione delle procedure di
controllo e di documentazione prevista, in particolare la mancata consegna
agli autisti trasportatori della scheda di sicurezza e ambiente, abbia un
fine di lucro consistente nell'abbassare il costo del trasporto ai fini
fiscali.
La scrivente O.S. è a disposizione di codesta Procura per fornire
direttamente tutte le informazioni di cui è a conoscenza ed eventuali
testimonianze che si ritenesse di acquisire.
Per Slai Cobas per il sindacato di classe
coordinatore provinciale PALATRASIO Ernesto
per comunicazioni:
Taranto via Rintone, 22 - T/F 0994792086 - 3475301704 -
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