[Redditolavoro] la lotta degli studenti non si arresta
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Tue Jul 7 07:10:35 CEST 2009
LA LOTTA NON SI ARRESTA
All'alba della mattinata del 6 luglio sono stati arrestati 21 compagni (12 a
Torino, 3 a Padova, 4
a Bologna, 1 a Milano, 1 a Napoli), in seguito agli scontri avvenuti il 19
maggio scorso a Torino,
durante lo svolgimento del G8 University Summit.
Come se non bastassero le cariche, le leggi restrittive del diritto di
sciopero e di manifestazione,
il pacchetto sicurezza ed il clima emergenziale creato in vista del G8,
questi arresti stanno a
ricordarci quanto la repressione si stia alzando in questi ultimi mesi,
colpendo chi si è
opposto al tentativo di "farci pagare la crisi".
...chi colpisce...
.
Gli studenti hanno dimostrato di saper rispondere in quelle giornate di
luglio, in maniera
conflittuale ed organizzata, a quelle che sono le ricette padronali per
l'Università: una
ricerca asservita alle imprese, un sapere modulare e quindi produttivistico
e dequalificato, una
selezione di classe a più livelli, la creazione di Università a due
velocità, la conservazione del
sistema baronale. Questo gruppo sociale si è sollevato un po' in tutta
Europa, dalla Francia alla
Grecia, dalla Germania ai Paesi Catalani, dall'Italia alla Spagna, ed ha
avuto come obbiettivo
quello di affossare le riforme degli ultimi dieci anni, di sdoganare la
ricerca e la formazione dagli
interessi delle imprese, interessi divenuti legge grazie all'applicazione
progressiva del Processo
di Bologna, che quest'anno ne ha compiuti dieci. Non è un caso che siano per
la maggioranza
studenti i compagni arrestati.
...e perchè...
La classe al potere teme che il conflitto sociale si estenda dal mondo della
scuola e
dall'Università al mondo del lavoro, ugualmente e più profondamente colpito
dalla perdita di
diritti collettivi e di salario reale per salvare i profitti altrui. Il G8
rappresenta uno dei momenti in
cui tutti i rigagnoli delle lotte (da quelle studentesche a quelle sul
lavoro) confluiscono in
un'opposizione politica unica ai "padroni della Terra". È un'occasione per
dare forma ad una
conflittualità e ad un disagio latente che può unire sotto la stessa parola
d'ordine studenti e
lavoratori. No al G8 dei padroni. Gli arresti, avvenuti a quattro giorni dal
controvertice
internazionale de L'Aquila, costituiscono una chiara intimidazione per tutti
coloro che
vorranno criticare fino in fondo questo sistema socio-economico, che ci
espropria del nostro
tempo, del nostro lavoro, della nostra intelligenza.
A Torino non sono riusciti nel tentativo di creare divisioni tra chi si è
scontrato con la polizia e
chi ha voluto mantenere una innocuità di fondo. Ci hanno provato, ma è
risultato evidente che a
Torino il teorema del black block, tanto in voga a Genova nel 2001, non ha
funzionato, poiché
gli studenti hanno mantenuto un'unità di fondo, che si manifesta oggi nella
solidarietà espressa
agli arrestati da varie città. Sono stati occupati rettorati, facoltà, ci
sono stati vari cortei
studenteschi non autorizzati (nonostante siamo a luglio!!), e ce ne saranno
nei prossimi
giorni, a sottolineare che non lasceremo soli i compagni, e che la lotta non
si arresta.
SOLIDARIETA' MILITANTE AGLI ARRESTATI!!!
LIBERI TUTTI LIBERI SUBITO!!!
RED-NET
RETE DELLE REALTA' STUDENTESCHE AUTORGANIZZATE
www.red-net.it
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