[Redditolavoro] Torino. Condannati due No Tav. Sabato presidio a Torino, domenica a Borgone

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Fri Jan 23 17:03:28 CET 2009


Torino. Condannati due No Tav. Sabato presidio a Torino, domenica a Borgone

Condannati a un anno i No Tav Luca e Giorgio.
Un’assemblea di piazza si è svolta di fronte al tribunale dopo la sentenza
e si è data due appuntamenti per una prima immediata risposta solidale.
Sabato 24 gennaio presidio No Tav in piazza Castello dalle 15,30.
Domenica 25 gennaio tutti al presidio di Borgone. Appuntamento alle 15.

Una breve cronaca.
Questa mattina si è tenuta l’ultima udienza del processo contro due No
Tav, Luca e Giorgio,
che il 6 dicembre del 2005, come altre migliaia e migliaia di persone in
quei giorni, parteciparono alla resistenza contro la devastazione del
territorio e il saccheggio delle risorse.
La giudice, accogliendo tutte le richieste del PM Tatangelo, ha condannato
Luca e Giorgio ad un anno di reclusione e a 600 euro di multa.
Era una sentenza già scritta. Durante le due udienze del 10 e del 14
novembre i quattro poliziotti che testimoniavano per l’accusa hanno fatto
dichiarazioni palesemente reticenti e contraddittorie. La giudice ha più
volte soccorso i poliziotti in evidente difficoltà, quasi suggerendo le
risposte più congrue. Ben diverso l’atteggiamento verso i testimoni della
difesa.

Ma facciamo un passo indietro.
Era l’alba del 6 dicembre 2005. Poche ore prima la polizia sgomberò
violentemente il presidio sui campi di Venaus, dove stava per partire un
cantiere per la nuova linea ad alta velocità tra Torino e Lyon. Da
settimane i No Tav resistevano a chi tentava di imporre con la forza
un’opera inutile, devastante, dannosa. La polizia assalì il presidio,
spezzando le barricate, distruggendo le tende e la baracca comune,
mandando all’ospedale molti No Tav.
Come tanti altri Luca e Giorgio andarono sull’autostrada e parteciparono
ad uno dei molti blocchi che per tre giorni, sino alla liberazione di
Venaus e della valle Susa, caratterizzarono la rivolta di un’intera
popolazione.
Durante quel primo blocco dell’autostrada una macchina della Polstrada
raggiunse la piccola barricata sgommando e fermandosi in mezzo ai
manifestanti. I poliziotti hanno testimoniato di essere stati circondati
dai No Tav, che avrebbero tentato di girare l’auto per poi cimentarsi nel
furto di una macchina fotografica scagliata giù dal viadotto. I testimoni
della difesa hanno negato l’episodio, sottolineando il carattere
comunicativo dell’iniziativa, volta ad informare sulle violenze
poliziesche contro manifestanti inermi.
A tre anni di distanza mentre il governo si prepara a rimettere in moto
l’opera, una giudice condanna due No Tav per resistenza e furto.
In questo paese la sola parola che conti è quella del potere e di chi lo
serve. La giudice ha fatto sua la tesi del PM Tatangelo: i poliziotti non
mentono mai mentre chi manifesta per la libertà e per il futuro di tutti
non è attendibile. Persino i testimoni rischiano oggi un’incriminazione.

Condannando Luca e Giorgio hanno condannato tutti i No Tav che in quei
giorni bloccarono treni ed autostrade, migliaia e migliaia di persone che
non si chiesero se quello che facevano fosse legale perché sapevano che
era legittimo.
L’8 dicembre, dopo tre giorni di blocchi, scioperi e barricate una grande
marcia popolare riprese i terreni di Venaus: la polizia distribuì un po’
di manganellate ma nessuno si fermò. Lungo i sentieri impervi e ghiacciati
si aggirò la polizia e si scese al cantiere. La rete arancio venne giù, la
polizia sparò lacrimogeni che il vento disperse, poi, con la coda tra le
gambe, andarono via.

Se con le condanne di oggi pensano di intimidire il movimento si
sbagliano. Dopo le violenze della notte del 6 dicembre un’intera vallata
insorse.
Il 6 dicembre di quest’anno 30mila No Tav hanno ribadito per le strade di
Susa di essere pronti a riprendere la resistenza.

A sarà dura ma ce la faremo.

Cronaca a cura di
No Tav Autogestione di Torino
notav_autogestione at yahoo.it



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