[Redditolavoro] Fw: Traduzione di un'intervista e di un comunicato
dell'FPLP
Kollintern17
kollintern17 at gmail.com
Wed Jan 21 21:51:39 CET 2009
per piacere, fate girare il più possibile. grazie.
----- Original Message -----
From: collettivo autorganizzato
To: Collettivo Autorganizzato Universitario (mail)
Sent: Wednesday, January 21, 2009 1:00 AM
Subject: Traduzione di un'intervista e di un comunicato dell'FPLP
Inviamo di seguito e la traduzione di un'intervista ad un portavoce del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ed un comunicato della stessa organizzazione.
L'agenzia di stampa Ma'an intervista l'FPLP sull'aggressione israeliana a Gaza – 18 gennaio 2009
http://www.pflp.ps/english/
Il 17 gennaio 2009 l'agenzia di stampa Ma'an ha realizzato la seguente intervista con un portavoce del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP). Nell'intervista l'FPLP discute sulla centralità della resistenza palestinese e sulla persistente aggressione contro il popolo palestinese, in particolare sull'aggressione contro Gaza cui Israele ha dato inizio il 27 dicembre 2008.
Ma'an: L'FPLP ed il suo braccio armato, le Brigate Abu Ali Mustafa (BAAM), al momento sono impegnate in scontri contro le truppe di terra israeliane nella Striscia di Gaza, mentre continuano a lanciare missili attraverso la Green Line verso Israele.
Ma'an ha parlato con un portavoce ufficiale del movimento laico e di sinistra per gettare un po' di luce sull'attuale lotta contro Israele e sullo stato della politica palestinese, sui rapporti con Hamas e con l'Autorità Nazionale Palestinese (ANP).
La seguente intervista è stata realizzata via email:
Ma'an: Qual è la posizione dell'FPLP sulle motivazioni che hanno spinto Israele a lanciare la sua massiccia aggressione contro Gaza?
FPLP: L'inizio dei massacri e dei crimini di guerra israeliani contro il nostro popolo è in linea con un obiettivo storico – il tentativo di eliminare la resistenza palestinese, in particolare a Gaza. Come già ha provato a fare nel 2006 in Libano, Israele ha tentato di separare la resistenza dal popolo perseguendo l'eliminazione della prima e l'indebolimento della causa palestinese e dei diritti della nostra gente.
I piani israeliani contro il nostro popolo ed i nostri diritti possono essere realizzati – malgrado la complicità degli Sati Uniti, dei regimi arabi e di parte della "leadership" palestinese – solo con l'eliminazione della resistenza palestinese.
Ora Israele sta imparando che, parimenti a quanto accaduto in Libano nel 2006, malgrado la sua brutalità e l'assoluta criminalità, la nostra gente è il cuore, la culla e la forza della nostra resistenza, e che i loro attacchi non sconfiggeranno mai il nostro popolo né la nostra determinazione nella difesa dei nostri diritti al ritorno, all'autodeterminazione e alla sovranità.
Ma'an: Le incursioni aeree, marine e di terra di Israele sono realmente dirette contro Hamas ed i razzi?
FPLP: I razzi sono una rappresentazione allo stesso tempo pratica e simbolica della nostra resistenza all'occupante. Sono un promemoria costante che ricorda che l'occupante è tale, e che, per quanto possa impegnarsi in assedi, massacri, nel chiuderci in prigioni a cielo aperto, nel negarci il soddisfacimento dei bisogni umani primari, noi continueremo a resistere e ci aggrapperemo fermamente ai nostri diritti fondamentali, non permettendo che siano distrutti. Finché un razzo sarà lanciato contro l'occupante, il nostro popolo, la nostra resistenza e la nostra causa saranno vivi.
Questo è il motivo per cui individuano come obiettivo i razzi: rendono l'occupante insicuro, poiché ognuno di essi è un simbolo ed un atto fisico del nostro rifiuto della loro occupazione, dei loro massacri, dei loro crimini e dei loro continui attacchi contro il nostro popolo. Ogni razzo dice che non acconsentiremo alle loro cosiddette "soluzioni", basate sulla cancellazione e sulla negazione dei nostri diritti.
Ma'an: Cosa dite a proposito delle prossime elezioni parlamentari israeliane? Hanno giocato un qualche ruolo nella decisione di attaccare Gaza?
FPLP: Certamente l'attacco è legato alle elezioni israeliane – serve a sostenere l'immagine del partito Kadima ed in particolare di Livni e Barak, sulle spalle e col sangue di più di 1000 morti palestinesi. Che questo sia un fattore dirimente e positivo in queste elezioni la dice lunga sulla natura di Israele e del Sionismo.
Ma'an: Quanti combattenti dell'FPLP e delle BAAM sono stati uccisi durante l'invasione israeliana e/o I bombardamenti aerei?
FPLP: Al momento non rilasciamo statistiche o informazioni di questo genere poiché sarebbero solo un aiuto all'aggressione militare del nemico contro il nostro popolo. Comunque, possiamo dire che membri delle BAAM sono stati fortemente attivi in tutte le forme di resistenza contro gli invasori e gli occupanti.
Ma'an: Le BAAM sono state attive nella resistenza contro l'esercito invasore?
FPLP: Le BAAM hanno lanciato più razzi al giorno, si sono distinte particolarmente per l'utilizzo di bombe sulle strade, di autobombe e di altri congegni esplosivi che hanno procurato seri danni e distrutto carri armati ed altri veicoli militari dell'occupazione. I combattenti delle BAAM hanno partecipato a tutte le battaglie a tutti i livelli.
Stanno inoltre lavorando strettamente e in coordinamento con tutte le altre forze della resistenza in una lotta unitaria per opporsi al nemico ed unificare la nostra resistenza di fronte ai crimini e ai massacri di Israele.
Ma'an: In quale situazione l'FPLP potrebbe firmare un 'cessate il fuoco' con Israele?
FPLP: Ci siamo opposti alla cosiddetta "tregua" o "cessate il fuoco" (in vigore tra il 19 giugno ed il 19 dicembre 2008) perché la consideravamo pericolosa per il nostro popolo e crediamo sia oggi dimostrato che la nostra analisi fosse corretta.
Israele ha costretto ad una fine della "tregua" con i suoi attacchi ed omicidi – e poi l'ha usata come una scusa per attaccare i palestinesi (per esempio, il 4 novembre, bombardamenti aerei hanno ucciso cinque militanti ed un civile); un obiettivo che ha avuto da sempre, e ha usato un piano d'aggressione preparato precedentemente, durante la cosiddetta "tregua".
La resistenza, in maniera unificata, può sempre decidere che tattiche usare in ogni tempo. Noi chiediamo la fine dei massacri, il ritiro delle truppe d'occupazione dalla nostra terra, la piena, immediata ed incondizionata apertura di tutti i confini – in particolare del valico di Rafah - e la fine dell'assedio contro il nostro popolo. Ma non abbandoneremo mai i nostri diritti fondamentali – a resistere, a difendere il nostro popolo, al ritorno, all'autodeterminazione ed alla sovranità – in nome di una cosiddetta "tregua", che è esattamente ciò che Israele desidera.
Ma'an: Quali sono oggi le relazioni tra Hamas e l'FPLP?
FPLP: Al momento le relazioni tra Hamas e l'FPLP sono determinate dalla resistenza.
Ma'an: Ma l'FPLP è un movimento laico. Ciò non crea difficoltà nel lavoro con Hamas, che invece crede in una società ed in un governo islamico?
FPLP: Sia Hamas che l'FPLP militano nel campo della resistenza, della difesa del nostro popolo, della nostra causa e dei nostri diritti fondamentali.
Entrambi rifiutano i cosiddetti "negoziati", la cooperazione con l'occupante e qualsiasi cosiddetta soluzione politica basata sulla negazione e sull'abrogazione dei diritti della nostra gente; entrambi combattono uniti nella resistenza contro i massacri ed il genocidio perpetrati contro i palestinesi. Questa è l'unità ed è la relazione che ci interessa al momento: unità nella lotta, per il nostro popolo, la nostra causa ed i nostri diritti.
Ma'an: Tornando alla politica, qual è la posizione dell'FPLP sulla legittimità di Mahmoud Abbas (Abu Mazen), il cui mandato è terminato ufficialmente il 9 gennaio?
FPLP: La sola legittimità palestinese che ci interessa al momento è la legittimità della resistenza. Questa è la definizione della nostra unità nazionale: lotta all'occupante e ai suoi crimini, difesa del nostro popolo e dei nostri diritti. La legittimità ora non è quella dell'ANP; essa deriva dallo stare con la resistenza, con la fermezza del nostro popolo, contro i crimini dell'occupante.
Ma'an: L'FPLP crede che, date le circostanze, i palestinesi dovrebbero concentrarsi sulla Striscia di Gaza e meno sulla politica interna? O il ruolo della politica palestinese è più importante che mai?
FPLP: Questo è un momento fondamentale per il movimento nazionale palestinese e per la sua causa, di fronte ad un nemico dedito alla distruzione. La domanda per tutti è: stare con la resistenza o in disparte e permettere così che l'aggressione continui? Ogni briciolo di legittimità politica al momento dipende dalla risposta a questa domanda.
Ma'an: Qual è la situazione dell'FPLP e delle altre organizzazioni della resistenza nella West Bank?
FPLP: Anche la West Bank è sotto assedio, solo di tipo diverso: l'assedio dell'occupazione, degli 11.000 prigionieri politici, della costante confisca della terra, della costruzione delle colonie, dell'innalzamento del muro d'annessione e degli altri crimini continui contro il nostro popolo. Infatti Israele sta approfittando che gli occhi del mondo si siano spostati dalla West Bank a causa dei massacri a Gaza, per procedere ad un numero ancor più grande di confische di terre e di attacchi in Cisgiordania.
Noi non permetteremo che il nostro popolo sia diviso, risieda esso nella West Bank o a Gaza, nei territori palestinesi occupati nel 1948 (i palestinesi all'interno di Israele) o in esilio.
Ma'an: L'FPLP si aspetta che i palestinesi fuori dalla Striscia si solleveranno contro l'occupazione, specialmente alla luce delle recenti atrocità israeliane a Gaza?
FPLP: Noi siamo un'unica nazione, un unico popolo ed un'unica causa, e tutti i piani del nemico per spezzare quest'unità sono destinati a fallire. La nostra determinazione a resistere e a difendere i nostri diritti nazionali al ritorno, all'autodeterminazione, alla libertà e alla liberazione, alla sovranità, ci assicurerà la vittoria e l'unità del nostro popolo, della nostra terra e della nostra causa.
Traduzione a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
coll.autorg.universitario at gmail.com
http://cau.noblogs.org
FPLP: La nostra posizione sul 'cessate il fuoco', sulla 'tregua' e sulle armi della resistenza
19 gennaio 2009
Tratto da: http://www.pflp.ps/english/
Il 18 gennaio 2009, il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) ha ribadito la propria posizione sul cosiddetto "cessate il fuoco", sostenendo di aver accolto col massimo rispetto la decisione dei nostri fratelli e delle nostre sorelle nella resistenza di dichiarare un "cessate il fuoco" di una settimana col nemico. Dal momento che oggi condividiamo con tutto il nostro popolo la dichiarazione di vittoria, vogliamo ripetere il nostro rifiuto di qualsiasi "cessate il fuoco" e della politica della cosiddetta "tregua".
Ci siamo continuamente opposti alla politica della "tregua", perché rappresenta un'opportunità ed un'ulteriore falsa giustificazione a favore di Israele per attaccare il nostro popolo e per aumentare la pressione sulla resistenza da parte di tutte le forze appartenenti al campo del nemico – non solo gli assalti delle forze armate israeliane, ma anche le pressioni politiche e gli attacchi dei regimi arabi, dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e del cosiddetto "Quartetto". La "tregua" diviene per la resistenza una trappola che dovremmo sempre cercare di evitare, poiché l'occupazione stessa è un atto di aggressione. Il nostro popolo ha il diritto di resistere, in qualità di popolo sotto occupazione, e se la resistenza può prendere decisioni sulla tattica con cui condurre la nostra lotta, non possiamo permettere che le scelte e le deliberazioni divengano un'arma nelle mani del nostro nemico.
Reparti delle forze di terra del nemico sono ancora a Gaza e l'assedio non ha avuto termine, né abbiamo ottenuto l'apertura dei confini, in particolare del valico di Rafah. Il nemico non ha dichiarato la fine dell'assedio navale e le sue forze aeree continuano ad invadere i nostri cieli, nel tentativo di suscitare paura e terrore tra la nostra gente che già ha pagato con oltre 1300 martiri e oltre 5000 feriti nelle ultime tre settimane, cui si aggiungono le distruzioni di più di 4000 case, di interi quartieri e di molte delle nostre infrastrutture civili a Gaza. I confini non sono stati aperti e a tutti i valichi, soprattutto a quello di Rafah, beni e merci diretti alla nostra popolazione sono in attesa che ci siano le condizioni per un trasporto sicuro.
Il nemico sta cercando di raggiungere con mezzi politici ciò che non è arrivato ad ottenere con le armi. Non è riuscito, malgrado la sua politica della terra bruciata e i massacri, ad eliminare la nostra resistenza o a schiacciare la fermezza del nostro popolo. Ora sta provando a coprire il suo fallimento con l'accordo Livni-Rice con gli Stati Uniti – un accordo che non è degno nemmeno della carta sui cui è scritto. L'FPLP con la propria posizione sta rendendo chiaro che il nostro popolo e la nostra resistenza non abbandoneranno i nostri diritti o le nostre armi e che quest'ultima aggressione sta solamente rafforzando la nostra determinazione a costruire la nostra opposizione e le capacità delle nostre forze.
Inoltre, il summit di Sharm el-Sheikh tra stati europei ed alcuni regimi arabi rappresenta una minaccia per tutto il mondo arabo ed è un simbolo del tentativo di far rivivere il colonialismo nel mondo arabo. "Monitoraggio" dei confini egizio - palestinesi significa solo che non c'è sovranità nel mondo arabo, né in Egitto né a Gaza, e che queste potenze coloniali e le loro forze stanno facendo ritorno nella nostra regione. La sovranità è una questione dirimente, che divide un popolo ed una nazione libere da uno che è sotto gli stivali del colonialismo e dell'occupazione. L'utilizzo dell'espressione "contrabbando di armi" è un altro metodo per trasformare la nostra causa nazionale in una "questione di sicurezza" ed un tentativo di togliere legittimità alle armi della resistenza del nostro popolo sotto occupazione. Il diritto di un popolo che patisce l'occupazione di resistere in tutti i modi, inclusa la lotta armata, è un diritto fondamentale ed inviolabile, e non permetteremo che i nostri diritti siano liquidati attraverso le parole d'ordine della "sicurezza" o della "stabilità".
L'FPLP è impegnato sul campo di battaglia con i nostri fratelli e le nostre sorelle di tutte le organizzazioni della resistenza dall'inizio dell'aggressione, il 27 dicembre 2008. Abbiamo condiviso e continuiamo a condividere il pane e i proiettili con l'obiettivo di combattere il nostro comune crudele nemico sionista e coloro che lo spalleggiano. L'FPLP è stato il primo a lanciare un missile contro le forze del nemico in quest'aggressione e saremo sulle linee del fronte inseguendo il nemico fino a che non si sarà ritirato dall'ultimo centimetro della Striscia di Gaza.
Gloria ai martiri!
Vittoria alla resistenza!
Lunga vita al popolo palestinese ed alla nazione araba!
Lunga vita alla lotta ed alla solidarietà internazionali!
Traduzione a cura del Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli
coll.autorg.universitario at gmail.com
http://cau.noblogs.org
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