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Sat Feb 28 21:31:09 CET 2009


Opposti estremismi - Dopo il corteo e l'inaugurazione della sede di Forza 
Nuova il centro della città è finito nel mirino degli anarchici che avevano 
partecipato al corteo antifascista. Bottiglie contro la polizia, contro le 
vetrine, tafferugli e cariche degli uomini in divisa. Sessanta persone 
portate in questura. Tre arrestate. All'interno la cronaca ora per ora.
Bergamo, arriva Forza Nuova
Caos degli anarchici in centro
Tre arrestati dalla polizia
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 Bergamo sotto assedio. Dopo il corteo e l'inaugurazione della sede di Forza 
Nuova il centro della città è finito nel mirino degli anarchici che avevano 
partecipato al corteo antifascista iniziato alle 14 tra via Quarenghi e via 
Paleocapa. Molti di loro si sono coperti il volto, con sciarpe o cappucci e 
attorno alle 18, quando la situazione avrebbe dovuto volgere alla calma 
(Forza Nuova stava già sgombrando la città tramite pullman e auto lasciati 
in Malpensata), il clima è degenerato. Mentre Forza Nuova smobilitava ormai 
in Malpensata il corteo antifascista è rimasto bloccato in via Quarenghi, 
incrocio via Paleocapa.
La polizia non ha ceduto. Molti anarchici che erano in quello stesso corteo, 
offrendo scene che richiamavano tanto alcuni fatti di Genova del 2001, sono 
risaliti lungo via Quarenghi, hanno invaso via Tiraboschi, Porta Nuova, 
viale Papa Giovanni, via Paglia e altre strade. C'è il chiaro tentativo di 
destabilizzare la situazione. Attorno alle 19 diverse vetrine vengono prese 
a mazzate, senza conseguenze. Il tentativo di creare kaos prosegue in via 
Paleocapa, angolo viale Papa Giovanni. Ed è in viale Paleocapa che c'è un 
nuovo blocco della Digos, che ha caricato i manifestanti. I numeri degli 
uomini in divisa in campo sono considerevoli, il tentativo di "rivolta" 
viene sedato. Con due mezzi dell'Atb la polizia porta via una sessantina di 
persone, con età compresa tra i 20 e i 40 anni. C'è il sequestro di mazze, 
ferri, caschi, aste di bandiere (le foto sul sequestro nella quinta galleria 
fotografica allegata. Le prime quattro su corteo, sede di Fn e presidio). 
Solo attorno alle 20 il centro è tornato alla calma, almeno in apparenza. 
Tre persone vengono arrestate, per violenza, resistenza e possesso non 
autorizzato di armi. Forse scatterà in serata in quarto arresto. Almeno una 
decina i poliziotti contusi.

La cronaca della giornata

Ore 13
Polizia di Stato, carabinieri e polizia locale bloccano il centro per 
garantire l'ordine pubblico durante le manifestazioni. Chiuso mezzo piazzale 
della Malpensata, stop a via Bonomelli, via Quarenghi e viale Paleocapa.

Ore 14
Inizia l'annunciato presidio antifascista all'incrocio tra via Quarenghi e 
via Paleocapa. Un presidio inizialmente del tutto pacifico. Spunta lo 
striscione "Contro il fascismo, riprendiamoci la città". La strategia della 
polizia è chiara: viene chiusa l'ultima parte (a pochi metri dall'incrocio 
con via Bonomelli) di via Quarenghi. Ci sono transenne e presenza massiccia 
di uomini in divisa. L'intenzione è tenere il presidio antifascista da una 
parte e Forza Nuova, che deve ancora arrivare, dall'altra. Iniziano i cori 
antifascisti.

Ore 15
Roberto Fiore, eurodeputato di estrema destra, leader e fondatore di Forza 
Nuova, arriva in Malpensata. Saluta i colleghi di partito, i militanti di 
base, tra loro Luca Castellini, bresciano e coordinatore regionale, e Dario 
Astipalio, responsabile della nuova sezione di Bergamo, in via Bonomelli 
13/E.

Ore 16
Molti militanti di Forza Nuova portano con sé dei caschi, lo stesso avviene 
(ma in minima parte) tra le nuove persone che accorrono al presidio 
antifascista. Iniziano ad essere esibite le prime bandiere di Fn, continuano 
i cori del fronte che si oppone all'apertura della sede, piuttosto 
variegato. Manifestano anche esponenti politici: tra gli altri il 
consigliere comunale dei Verdi Roberto Bertoli e il consigliere provinciale 
di Rifondazione Vittorio Armanni.

Ore 16,30
Il gruppo di Forza Nuova in Malpensata cresce e arriva a circa 300 persone. 
Molti arrivano in auto, altri in pullman. Sono pronti a partire. Un 
militante veneto con megafono organizza un corteo molto inquadrato. File 
ordinate, con in testa uomini, anche giovanissimi, con bastoni, tubi di 
plastica, caschi. Ci sono anche una decina di ragazze. Roberto Fiore, Dario 
Astipalio e Luca Castellini guidano insieme al militante arrivato dal 
veneto. Si punta dritti a via Bonomelli. Dopo il sottopasso alla ferrovia Fn 
segue l'indicazione della Digos, non si dirige verso via Quarenghi e sfila 
verso la sede. Inizia l'inaugurazione. Gli antifascisti continuano a cantare 
i loro cori, contro il regime, contro l'apertura della sede, contro i "neri".

Dario Astipalio: "Questa è una giornata di festa e non è detto che questa 
sia l'ultima sede. Negli ultimi due anni, dato che siamo già sul territorio, 
abbiamo potuto toccare con mano il disastro a cui va incontro la nostra 
città. Colpa del liberismo selvaggio che ha rovinato noi, le nostre 
famiglie, il popolo del mondo intero. Paghiamo anni di politiche dissennate. 
Non c'è più gente che possa avere il coraggio di camminare in via Quarenghi, 
per fare un esempio. Cosa succederà quando i bergamaschi onesti non potranno 
neppure mangiare? A voi immaginare. Paghiamo politiche demografiche 
deficienti e assassine. C'è la piaga dell'aborto. Cinque milioni di aborti 
in Italia corrispondono esattamente ai cinque milioni di immigrati presenti. 
Torniamo a riprenderci Bergamo".

Roberto Fiore: "Abbiamo dimostrato che non c'è forza nel Paese che possa 
impedire l'apertura di una sede di Forza Nuova. Oggi dimostriamo che non c'è 
prepotenza che tenga di fronte a Forza Nuova. Noi apriamo non per semplice 
spirito di dimostrazione, ma per senso del dovere e di responsabilità. E' un 
momento importante. Nel 2009 crollerà il sistema capitalistico finanziario 
che ci ha dominato finora. Crollerà, perché un regime di ingiustizia non può 
sopravvivere".

Ore 17,30
Forza Nuova rientra in Malpensata. Depone bastoni e caschi. I militanti 
risalgono su auto e pullman. Intanto, però, tutto il corteo antifascista, si 
sposta verso l'incrocio semaforico con via Previtali. Primi momenti di 
tensione con la polizia. Il corteo è poi entrato in via Palazzolo ed è 
ridisceso in via Quarenghi, ancora fino all'incrocio con via Paleocapa. Ed è 
a quel momento che sono scattati i primi problemi. La polizia ha blindato il 
corteo dal quale hanno iniziato a partire bottiglie di vetro. Poi la 
situazione è degenerata.

Ore 18
Un gruppo di anarchici partecipanti al corteo, piuttosto numeroso, risale 
via Quarenghi, raggiunge il Coin e dà il via al putiferio. Auto bloccate 
senza autorizzazione, traffico in tilt in Porta Nuova, sprangate ad auto 
della polizia locale. In un primo momento arriva la notizia che una vetrina 
in viale Papa Giovanni viene danneggiata in modo pesante. Ma non è così. Ci 
sono però ripetuti scontri con la polizia lungo il viale e in altre vie. Gli 
anarchici e altri manifestanti incontrano la Digos e lanciano altre 
bottiglie di vetro. Non ci sono però danneggiamenti.

Ore 19
Diverse vetrine vengono prese a mazzate, senza conseguenze. Il tentativo di 
creare kaos prosegue in via Paleocapa, angolo viale Papa Giovanni. Ed è in 
viale Paleocapa che c'è un nuovo blocco della Digos, costretta a caricare i 
manifestanti. I numeri degli uomini in divisa in campo sono considerevoli, 
il tentativo di "rivolta" viene sedato. Con due mezzi dell'Atb la polizia 
porta via una sessantina di persone, con età compresa tra i 20 e i 40 anni. 
C'è il sequestro di mazze, ferri, caschi, aste di bandiere.

Ore 20
Il centro torna alla calma, almeno in apparenza. Tre persone vengono 
arrestate, per violenza, resistenza e possesso non autorizzato di armi. 
Forse scatterà in serata in quarto arresto. Almeno una decina i poliziotti 
contusi.

Sabato 28 Febbraio 2009

redazione at bergamonews.it


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