[Redditolavoro] POMIGLIANO: MANIFESTAZIONE FIAT E CONTRO COMIZIO DELLO SLAI COBAS

Fulvio fuldigior at gmail.com
Fri Feb 27 18:50:57 CET 2009


*Va avanti con determinazione la lotta all'alfa sud , denunciando la
complicità dei sindacati confederali con la Fiat. La borghesia cerca, nei
suoi salotti televisivi (vedi Santoro e Vespa) di far passare come unica
opposizione operaia alla Fiat, quella organizzata di quel che resta dell'ex
"sinistra" parlamentare. Per bocca di Ferrero o del sindacalista bresciano
(ex parlamentare di RC) cercano di spiegarci che lavoratori e padroni hanno
interessi comuni, basta solo che i padroni ricchi cedano una parte di soldi
ai lavoratori e tutto si sistemerebbe: I "nostri" sinistri, per dimostrare
la loro erudizione, citano a loro sostegno Keynes (un'economista borghese)
 e da persone savie spiegano al ministro Tremonti (che è più realista dei
signori della sinistra) si può uscire dalla crisi con ricette che riducendo
orari e salari (vantandosi dell'accordo siglato ieri dalla FIOM in
un'azienda siderurgica bresciana che va in tal senso) si può mantenere
l'occupazione e dare competitività al sistema Italia: Tutto questo in
sintonia con il segretario della CGIL Epifani, che in una intervista de "Il
Manifesto" del 13 febbraio, prende a modello Sarkozy, che ha messo 7
miliardi per sostenere l'auto, contro Berlusconi che ha sottovalutato la
crisi dei padroni. Del resto la stessa risoluzione adottata all'unanimità
(dunque anche dalla "Rete 28 aprile") dal direttivo  della CGIL del 29 e 30
gennaio, sostiene che l'organizzazione sindacale "risponderà con fermezza e
con una capacità di proposta all'altezza della sfida e
dell'innovazione"....."le scelte vanno fatte, ogni ritardo determina per
l'Italia un ulteriore svantaggio competitivo rispetto ai paesi EU e del
mondo che hanno già attuato manovre appositamente predisposte"..... e gli
operai cos'hanno da guadagnare da questa ricetta borghese? Nulla!!  Essi
hanno solo da perdere e lo slai cobas, nell'occasione di oggi 27 febbraio,
ha organizzato  un contro comizio alla manifestazione indetta da borghesi ed
opportunisti di ogni sorta  (Insiema a CGIL,CISL, UIL e UGL erano presenti
il sindaco di Pomigliano, i parroci, il vescovo di Nola, la Lega delle
autonomie locali, politici e personalità dello spettacolo).*
*Vedere comunicato sotto:*
 * * *Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale  *
*S.L.A.I.** *cobas**

* *

*Comunicato stampa*

* *

*POMIGLIANO: MANIFESTAZIONE FIAT E CONTRO COMIZIO DELLO SLAI COBAS GLI
OPERAI DEL REPARTO CONFINO FIAT DI NOLA CONTESTANO RINALDINI E PRENDONO **LA
PAROLA** ACCUSANDO** I RESPONSABILI SINDACALI ED ISTITUZIONALI PRESENTI DI
COMPLICITA’  NELLO SMANTELLAMENTO DELL’ALFA ROMEO E DEL GRUPPO FIAT*

* *

Una lunga contestazione ha accompagnato stamattina gli interventi degli
oratori intervenuti nel comizio conclusivo della manifestazione  dei
lavoratori della Fiat e del collegato indotto nonché delle fabbriche del
comprensorio che hanno scioperato per quattro ore.



Il lungo corteo, partito dall’area industriale, ha attraversato le vie della
cittadella operaia raggiungendo poi piazza Primavera dove erano ad attendere
sindacalisti confederali, politici, sindaco e prelati che, con l’arroganza
che consuetamente li contraddistingue, pretendevano di negare la parola agli
operai. La contestazione ha raggiunto toni forti quando gli organizzatori si
apprestavano a smontare l’impianto di amplificazione, ed è stato allora che,
i lavoratori deportati all’impianto-confino di Nola si sono appropriati del
palco tra gli applausi delle *migliaia di lavoratori
presenti*(indipendentemente dalla loro iscrizione ai vari sindacati
compresi quelli
confederali) e *che si rifiutavano di sciogliere la manifestazione per
ascoltare finalmente i lavoratori ed i rappresentanti dello Slai Cobas*.



Nell’intervento di *Luigi Aprea*, delegato RSU della componente Slai cobas
della Fiat Pomigliano, denunciava il fatto della deportazione, al reparto
confino di Nola, di 320 lavoratori ammalati o sindacalizzati, tra cui 120
iscritti allo Slai Cobas, la cui difesa per il rientro a Pomigliano è
sostenuta solo dallo Slai Cobas,  perché i confederali, tutti,  all’epoca
firmarono l’accordo”.



E’ toccato poi a *Vittorio Granillo*, plurilicenziato dalla Fiat Pomigliano,
 sintetizzare la paradossale giornata di lotta di stamattina in cui quegli
stessi sindacati che (dall’Alitalia a Pomigliano) continuano a sottoscrivere
accordi di licenziamenti e precarietà per i lavortatori,  pretenderebbero
pure, come hanno cercato di far oggi, di negar loro la parola: “ LA
DEMOCRAZIA E’ UNA QUESTIONE POLITICA, NON LA SI RIVENDICA, MA LA SI ESERCITA
ED OGGI MIGLIAIA DI LAVORATORI DELLE FABBRICHE SI SONO RIPRESI LA PAROLA:
BISOGNA CONTINUARE COSI’ ”.



Dopo l’intervento di un *lavoratore dell’Alitech di Capodichino,* molto
critico nei confronti dei confederali, ha preso la parola *Mara
Malavenda*(già deputata Cobas, della Fiat Pomigliano): “nel 71 fui
assunta all’Alfasud
di Pomigliano poi regalata da Prodi alla Fiat e da sempre questi politici e
sindacalisti continuano a firmare accordi di lacrime e sangue per i
lavoratori: oggi i lavoratori delle fabbriche di Pomigliano hanno saputo
dare a tutti una grande lezione di democrazia!”

* *

Il comizio si è concluso con scroscianti applausi  dei lavoratori a *Marcello,
del gruppo operaio dei “ZEZI”* che, con una nota, ‘colorita’ ma fortemente
politica, denunciava le drammatiche condizioni di vita dei lavoratori
oppressi dallo sfruttamento padronale e dalla concertazione sindacale.

* *

*Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco*, 27/2/2009
www.slaicobas.it


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