[Redditolavoro] Brindisi, in tilt petrolchimico e centrale

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Wed Feb 25 11:25:54 CET 2009








  Brindisi, in tilt petrolchimico e centrale



    Forse un guasto, ma indaga la Digos



BRINDISI - Scatta di nuovo l'allarme presso lo stabilimento petrolchimico di 
Brindisi. E ancora una volta l'emergenza si manifesta con potenti sfiammate 
che tingono di rosso il cielo della città. Ma questa volta la causa di tutto 
pare sia da addebitare all'avaria di un grosso trasformatore dell'alta 
tensione, che avrebbe poi generato una serie di effetti a catena non solo 
nei confronti del petrolchimico ma anche su altri impianti della zona 
industriale brindisina. In questa circostanza, però, le fiammate, sebbene 
intense, hanno avuto una durata inferiore rispetto a quanto accadde alla 
fine di agosto, quando il livello della combustione in torcia rimase assai 
intenso e costante per diverse ore. Un dettaglio, quello relativo alla 
durata delle sfiammate, che l'altra sera è stato colto empiricamente 
attraverso la semplice osservazione di chi si è trovato su qualche balcone o 
in zone della città da cui il fenomeno è risultato particolarmente evidente.

Un dettaglio, in ogni caso, tutt'altro che secondario e, anzi, 
significativo. Perché proprio la breve durata delle sfiammate costituisce il 
fatto più emblematico dell'immediata entrata in funzione di una serie di 
meccanismi compensativi, grazie ai quali è stato possibile scongiurare 
conseguenze gravi come quelle del 18 agosto scorso. Stando ad una prima 
ricostruzione dell'accaduto - alla quale lavorano anche gli agenti della 
Digos della Questura di Brindisi, diretti dal dott. Vincenzo Zingaro - tutto 
sarebbe iniziato quando è saltato un trasformatore da 380mila volt della 
società «Terna », consociata Enel che gestisce la rete dell'alta tensione 
fornita agli impianti della zona industriale brindisina. L'avaria, in 
particolare, ha interessato il trasformatore della stazione di smistamento 
«Brindisi-sud», ubicata sulla statale 7 Brindisi-Mesagne, a ridosso di 
contrada Pignicella.

Il guasto al trasformatore ha mandato in tilt la sottostazione, 
sovraccaricando le linee e facendo scattare i «relé» di protezione della 
stessa centrale Enel di Cerano, dove si sono bloccati i gruppi 1 e 4 e, 
successivamente anche il 2 e il 3. Tutto ciò ha immediatamente causato degli 
sbalzi di tensione - avvertiti intorno alle 20 anche in città, dove le luci 
si sono spente e riaccese un paio di volte - che avrebbero creato una serie 
di conseguenze. Tra queste, anche il blocco temporaneo dei turbogas di 
Enipower, ossia la centrale che alimenta il petrolchimico. Da qui il blocco 
dell'alimentazione e quindi della produzione nell'unico impianto attualmente 
in esercizio presso la Polimeri Europa, con invio in torcia di una parte di 
etilene non più utilizzabile. Contestualmente, però, i sistemi di emergenza 
installati presso la stessa centrale Enipower dopo gli incidenti della 
scorsa estate, hanno risposto prontamente andando come si dice in gergo «in 
compensazione» e consentendo, dopo qualche minuto, il riavvio dei turbogas e 
dell'ali - mentazione elettrica del pet rolchimico.

I quattro gruppi della centrale Enel di Cerano, invece, sono rimasti fermi 
fino alla mezzanotte. Poi sono stati riavviati, con una procedura di 
esercizio provvisorio, secondo la stessa sequenza con cui erano andati in 
blocco: prima i gruppi 1 e 4, poi il 2 e 3. Mentre il guasto al 
trasformatore della stazione Brindisi sud - da cui tutto era scaturito - è 
stato riparato dai tecnici Enel entro la serata di ieri.
ANTONIO NEGRO

25/2/2009




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