[Redditolavoro] Torino. Cronache antirazziste

Federazione Anarchica Torinese - FAI fat at inrete.it
Mon Feb 23 14:47:00 CET 2009


Torino. Cronache antirazziste

Da Lampedusa a Torino rivolta contro i CIE/lager. Una settimana di resistenza

19 febbraio. Sciopero della fame al CIE
20 febbraio. No LagerCoop
20/21 febbraio. Scritte alla Croce Rossa
21 febbraio. Presidio e corteo al CIE

Sciopero della fame al CIE
Nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 27 tunisini sono stati trasferiti
con un aereo militare da Lampedusa a Torino. Allo sbarco a Caselle, gli
immigrati, reduci dalla rivolta che il giorno precedente aveva mandato in
fumo buona parte del lager dell’isola, sono stati accolti dalla polizia in
assetto antisommossa che li ha scortati al CIE di corso Brunelleschi. Per
far posto ai nuovi arrivati sono state liberate tutte le donne rinchiuse
nel centro di detenzione. Gli immigrati hanno raccontato di essere stati
duramente pestati prima della partenza: molti erano stati feriti già
durante la rivolta.
Le botte non sono bastate a smorzare la loro determinazione a lottare per
la libertà. Anzi. Giovedì 19 febbraio tutti i reclusi del CIE hanno
rifiutato il cibo pieno di psicofarmaci che gli rifilano i secondini della
Croce Rossa. Lo sciopero della fame è continuato venerdì 20 coinvolgendo
almeno metà dei reclusi, che chiedevano la liberazione immediata.
Intorno alle 17,30 dello stesso giorno un gruppo di antirazzisti e
anarchici si è dato appuntamento sotto i muri del CIE. Musica, petardi,
battiture e grida si sono intervallati con le testimonianze dei reclusi
che raccontavano le loro storie al telefono. Storie di violenza,
sopraffazione, sfruttamento e storie di resistenza. Molti chiedevano agli
antirazzisti di entrare, per vedere la realtà di una prigione per senza
carte. Ma le porte di un CIE, come di ogni prigione, sono chiuse.
Gli immigrati hanno buttato per aria i materassi e sparso in giro
l’immondizia.
Fuori dal muro “libertà, libertà”.

No LagerCoop
Due Cooperative Rosse, la Sisifo e la Blu Coop, gestiscono la prigione per
immigrati di Lampedusa, andata a fuoco durante la rivolta scoppiata a metà
febbraio.
Il consorzio che le unisce “Lampedusa accoglienza”, ha il sapore agre
della feroce ironia nazista: “il lavoro rende liberi” c’era scritto ad
Auschwitz.
La Lega delle Cooperative, i cui membri gestiscono anche altri CPT in
Italia, fa leva per il suo marketing sui valori di solidarietà,
partecipazione e mutuo appoggio patrimonio di tanta parte del movimento
operaio, mentre gestisce e lucra sulla pelle di chi, spinto dal bisogno,
va a caccia di un futuro migliore nel nostro paese.
A Torino, in via Livorno, c’è l’Ipercoop, mega supermercato di nuova
generazione, dove il business imita la piazza di un paese. Un gruppo di
antirazzisti venerdì 20, mentre il governo decideva per decreto di
estendere a sei mesi la detenzione nei CIE, ha aperto due striscioni
“LegaCoop gestisce lager” e “Non esiste lager dal volto umano”,
distribuendo volantini e speakerando. I responsabili della sicurezza del
supermercato hanno tentato senza successo di dissuadere dall’iniziativa:
tra chi entrava e usciva dal supermercato non sono mancati quelli che
hanno espresso approvazione e solidarietà.
All’interno dell’IperCoop è scattata una caccia al tesoro: la ricerca di
migliaia di microvolantini sparsi tra le merci.
Chi volesse dire la propria ai gestori del Lager di Lampedusa può
telefonare a:
Sisifo (Catania) 095 43 03 65
Blu Coop (Agrigento) 0922 60 89 38

Scritte alla Croce Rossa
"La Croce Rossa gestisce lager per migranti", "fuoco ai cpt" sono alcune
delle scritte comparse nella notte tra venerdì 20 e sabato 21 sulle sedi
della CRI di Torino, Settimo, Chivasso, Pino, Chieri, Nichelino,
Moncalieri e Beinasco. A Moncalieri è stata anche gettata una bella
secchiata di vernice rossa. A Torino, come in altre città italiane, la CRI
ha in appalto la conduzione del CIE.

Presidio e corteo al CIE
Sabato 21 febbraio di fronte al CIE di corso Brunelleschi si sono dati
appuntamento compagni delle varie aree dell’arcipelago antirazzista
torinese.
Il giorno precedente, durante la visita al CIE dell’europarlamentare
Agnoletto, una donna recatasi lì per portare cibo ad un parente, è stata
più volte respinta e infine violentemente strattonata dagli agenti di
guardia, che per ore le hanno impedito l’ingresso.
Battitura di ferri, petardi, musica, interventi e le dirette alla radio
dal CIE hanno caratterizzato un pomeriggio di solidarietà con i reclusi,
alcuni dei quali ancora in sciopero della fame. Il pomeriggio si è
concluso con un corteo intorno alle mura del centro, durante il quale la
polizia in assetto antisommossa è entrata nelle varie sezioni del CIE
minacciando apertamente gli immigrati. All’esterno scritte solidali e,
fortissimo, il fragore delle battiture di pali della luce, cassonetti,
segnali stradali.
Sul muro campeggiava tra le altre una grande scritta blu: “questo è un
campo di concentramento”.

Appuntamenti nei prossimi giorni:

La crisi se la paghino i padroni!
Martedì 24 febbraio punto info in via Po 16 dalle 18.
Giovedì 26 febbraio assemblea “La crisi se la paghino i padroni!”. Oltre
la resistenza per l’azione diretta e l’autogestione.
Introduce Stefano Capello. In corso Palermo 46 dalle 21.

Sabato 28 febbraio corteo contro il pacchetto sicurezza. Ore 15 in corso
Giulio Cesare angolo via Andreis. I compagni e le compagne che si
incontrano nell’Assemblea Antirazzista di Torino saranno presenti con lo
striscione “contro il razzismo azione diretta”.

Contro tutte le galere con gli immigrati in lotta
Martedì 3 marzo ore 18 punto info in via Po 16
Senza Stati né frontiere nessuno è clandestino

Federazione Anarchica Torinese – FAI
Corso Palermo 46
La sede è aperta ogni giovedì dopo le 21
fai_to at inrete.it
338 6594361



More information about the Redditolavoro mailing list