[Redditolavoro] Fw: colpo di spugna sugli Rls
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Thu Feb 12 05:18:39 CET 2009
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Senato, colpo di spugna sugli Rls
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Un emendamento della Lega al Dl Milleproroghe abolisce i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza nelle aziende con meno di 15 dipendenti. Nerozzi (Pd): “Fatto di una gravità inaudita”. E il governo chiede la fiducia
“Se l’emendamento della Lega sarà confermato, sarà un fatto di una gravità inaudita”. Non usa mezzi termini il senatore Paolo Nerozzi (Pd), nel confermarci al telefono dall’Aula di Palazzo Madama quanto già dettato in una nota stampa. Pietra dello scandalo è l’ormai famigerato decreto legge milleproroghe, caravanserraglio che contiene di tutto e anche, purtroppo, una serie di provvedimenti che depotenziano, se non addirittura scardinano la legislazione sulla sicurezza sul lavoro.
A complicare la situazione, la decisione del governo di chiedere la dodicesima fiducia di questa legislatura sul decreto in questione. Il governo ha infatti presentato un maxiemendamento al milleproroghe interamente sostitutivo, che tiene però "conto del lavoro fatto in commissione" - ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito -, ponendo poi la questione di fiducia. Il dibattito in aula si avvierà alle 9.30 dell'11 febbraio e il voto finale è atteso dopo le 13.
Tra i provvedimenti incriminati, un emendamento leghista approvato per l'appunto in commissione Affari Costituzionali elimina l'obbligo per le aziende con meno di 15 dipendenti di avere un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
“Privare le aziende con meno di 15 dipendenti del rappresentante della sicurezza sui luoghi di lavoro – commenta Nerozzi - significa mettere ancora di più a repentaglio la vita di molti lavoratori proprio in quelle aziende, le più piccole appunto, dove il tasso degli incidenti sul lavoro è più elevato”. “È vergognoso – sottolinea il senatore ed ex sindacalista Cgil – che davanti al dramma quotidiano degli incidenti sul lavoro e delle morti bianche, la destra che governa il paese decida di 'tagliare' sulla prevenzione e sulla trasparenza. Dispiace ancora di più che questa modifica sia stata introdotta da due esponenti della Lega Nord che dovrebbero conoscere bene l'organizzazione del mondo del lavoro nelle piccole e medie imprese cosi' fiorenti soprattutto nel Nord del paese”.
Un altro emendamento al dl Milleproroghe, questa volta presentato dal governo, posticipa di un anno i tempi per adeguarsi alle nuove norme sulla sicurezza varate col Testo Unico. In sostanza, la misura consente di prorogare a metà maggio 2010 il termine per la presentazione dei decreti ministeriali con cui si fissano i criteri per la sicurezza sul lavoro in tutti i settori di attività, privati e pubblici. In particolare si parla del comparto delle forze armate, comprese forze di polizia e vigili del fuoco, di quello dei trasporti marittimi, ferroviari ed aerei, ma anche nelle scuole di ogni ordine e grado. Insomma, tutto rinviato di un anno nonostante il fatto che in Italia si registrino ogni giorno oltre tre vittime sul lavoro.
Senza dimenticare che il decreto già nella sua versione licenziata dal Consiglio dei ministri a fine dicembre conteneva una serie di rinvii riguardo l’applicazione delle misure sulla sicurezza (vedi qui).
Reazioni
“Ancora una volta il governo Berlusconi dimostra di avere in spregio la sicurezza e la salute delle lavoratrici e dei lavoratori. E lo fa anche nei confronti dei dipendenti di cui è direttamente, come governo, datore di lavoro. Con l’emendamento 32.22 presentato al decreto ‘milleproroghe’ dispone l’ulteriore rinvio a 24 mesi per l’emanazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”. A dirlo sono i segretari nazionali della Fp Cgil, Alfredo Garzi e Mauro Beschi.
A giudizio della Funzione pubblica di Corso d’Italia, “la scelta del rinvio, oltre a permettere al governo di sottrarsi al confronto con il sindacato, si inserisce nell’ancora più ampio e grave quadro di iniziative sin qui assunte dal ministro Sacconi, con modifiche, disapplicazioni e ritardi, tutte scelte operate nella volontà, nemmeno tanto nascosta, di smantellamento del Testo Unico della sicurezza nei luoghi di lavoro. mentre in tutto il paese e in tutti i settori continua la strage infinita di morti e la sequela inarrestabile di incidenti e infortuni”. Per queste ragioni la Fp Cgil si appella al parlamento “perché respinga la richiesta del governo e anzi, in tal modo dia un segnale importante della volontà di porre fine ai rinvii e alle ulteriori morti annunciate da simili iniziative”.
“Mentre tutta l’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni veniva concentrata sul drammatico caso di Eluana Englaro, il governo e la sua maggioranza organizzavano un nuovo agguato contro la salute e la vita dei lavoratori”. A dirlo è il segretario nazionale della Fiom Cgil, Giorgio Cremaschi, che spiega: “Nel silenzio e di nascosto, la maggioranza di centrodestra, in Parlamento, sta smontando pezzo per pezzo il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro. Adesso vengono rinviate le norme di sicurezza per i porti, dove si sono avuti tragici infortuni mortali, in molti settori pubblici e, infine, in tutte le aziende sotto i 15 dipendenti. Per queste, infatti, un emendamento della maggioranza prevede la cancellazione del diritto a eleggere il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, diritto previsto oggi per le aziende fino a 8 dipendenti”.
Per la Fiom è questo “un fatto gravissimo anche perché, spesso, in questa dimensione aziendale ci sono i maggiori rischi per la salute e per la sicurezza sul lavoro. Se a questo si aggiunge il fatto che sul Documento di valutazione dei rischi, sui danni alla salute per ritmi di lavoro e su altre norme del Testo Unico il governo sta rinviando gli adempimenti previsti, viene fuori con chiarezza che da parte dell’esecutivo stesso e della Confindustria, che continua a chiedere di cambiare la legge, la salute dei lavoratori viene messa, ancora una volta, all’ultimo posto". La manifestazione e lo sciopero del 13 febbraio, conclude Cremaschi, "serviranno anche per protestare contro questo inqualificabile attacco alla salute dei lavoratori, in un anno che ha già visto già 100 lavoratori perdere la vita, nonostante la crisi e la riduzione dell’attività produttiva”.
rassegna.it aggiornato alle 21:11
10/02/2009 18:52
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