[Redditolavoro] Fw: morte e rabbia a monfalcone

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Mon Feb 9 16:54:29 CET 2009


Dopo l'ennesimo infortunio mortale che colloca tristemente il FVG tra
le prime regioni in Italia, quanto incidenti sul lavoro, non si placa
il clima di sdegno che persiste tra i lavoratori del monfalconese; qui
di seguito riporto un comunicato delle RSU delle Reggiane azienda
inserita nella zona industriale e portuale collocata tra le province
di Gorizia e Trieste. Alessandro

Cordoglio, Rabbia e Senso di Frustrazione

Il 2009 è iniziato male, anzi malissimo, visto che nel nostro paese
alcune decine di lavoratori hanno perso la vita nei primi giorni di
gennaio e questo non può che mostrarci la mostruosità di questa vera e
propria ecatombe. Rabbia, cordoglio e senso di frustrazione sono
dunque i sentimenti che si provano per questi continui decessi
(compresi i diversi tipi d'infortunio e d'invalidità, più o meno
permanenti, il cui costo morale e finanziario ricade ingiustamente
tutto sulla collettività) sui posti di lavoro e anche per l'ennesimo
assurdo trapasso, quello di Mauro Burg, (portuale di Monfalcone,
deceduto mentre operava nel parco legnami della vicina cartiera BURGO
di San Giovanni di Duino).

Riteniamo dunque assolutamente necessario che il mondo politico e
quello delle istituzioni s'impegnino veramente, e di più, a non
consentire di conservare ulteriormente questo status quo. E', infatti,
poco confortante vedere come molto spesso ci si limiti ad un'ipocrita
indignazione che, per sua stessa natura, è destinata a stemperarsi
rapidamente nel nulla. La sicurezza deve diventare una necessità
assoluta! La politica dovrebbe, perciò, svincolarsi dai poteri forti
dell'economia e pretendere l'attuazione di controlli a sorpresa (già
molti anni fa i lavoratori denunciavano questa forte mancanza di
visite inaspettate e quindi non concordate!) sui luoghi di lavoro e
inoltre non dovremmo permettere, a nessuno, di mettere mano al Testo
Unico sulla Sicurezza. Le stesse Organizzazioni Sindacali sarebbero
tenute, a loro volta, d'impegnarsi maggiormente nel pressare
incessantemente le aziende e le istituzioni senza farsi troppi
scrupoli nel destabilizzare il loro, ben conosciuto, Obiettivo Primo.
E' necessario perciò costringere le imprese a dichiarare
pubblicamente, e annualmente, le loro mancanze come anche i loro
obiettivi di perfezionamento dello stato di sicurezza. Le aziende non
possono continuare a pensare solo al profitto! Dobbiamo renderci conto
che le imprese continuano a ragionare, purtroppo e nonostante tutto,
in modo scorretto e perciò dobbiamo impegnarci tutti (cittadini,
politici ed istituzioni) a far loro capire che è conveniente
migliorare la sicurezza sui posti di lavoro. Oltretutto è anche un
investimento sociale! Le proprietà non possono continuare a pensare di
essere staccate dalla polis! La mancanza d'etica è quindi, come
sappiamo, l'Origine Prima della situazione economica in cui ci
troviamo confinati e questo rende necessario aggiungere una
riflessione sul momento di crisi che stiamo vivendo perché esso può
portare, se non siamo sufficientemente attenti, ad un rilevante
peggioramento della sicurezza nei posti di lavoro o, per lo meno, ad
una maggior difficoltà nel perfezionare lo stato di tutela della
salute e della vita dei lavoratori. Questa situazione riguardava in
passato sopratutto le imprese "veramente" in crisi oggi invece le
coinvolge in pratica tutte. Certo, sappiamo tutti che la maggior parte
delle imprese non hanno mai voluto, e non vogliono ancora, investire
in sicurezza! Il tracollo dell'economia sta, infatti, toccando
moltissime proprietà mettendole in ginocchio con conseguenze
devastanti sul piano dell'occupazione e della stabilità sociale. Ora
il gioco si svolge sul campo delle priorità e la sicurezza deve avere
assoluto diritto di precedenza! Per fare ciò però, non possiamo
lasciare le lavoratrici e i lavoratori da soli!

Gli RLS e gli RSU sono sempre stati, e non con demagogia, molto
sensibili al problema sicurezza tanto che le innumerevoli riunioni
svolte con le direzioni delle diverse aziende hanno portato a
parecchi, seppure ancora incompleti e modesti, risultati. Frutti
passati che sono però tutti documentabili dalle diverse carte
propositive consegnate, dagli RLS. dagli RSU, alle rispettive aziende!
Risultato? La risposta purtroppo la conosciamo tutti e molto bene.

La sicurezza è tuttavia un soggetto che rientra nella categoria dei
perfezionabili e per questa ragione si presta ovviamente ad un
continuo miglioramento. Di questo non dovremo mai scordarci proprio
per evitare che l'attenzione si sciolga in un mare d'inutili parole e
di fasulle proteste da parte d'organizzazioni che si prefiggono di
svalutare il lavoro dei sindacati confederali. I fatti bisognerebbe
conoscerli prima di confutarli e in caso contrario bisognerebbe avere
il coraggio, forse l'umiltà, di ascoltare anche chi ci sta davanti in
modo aperto e sincero. Per questa ragione nessuno può dimostrare il
contrario di ciò che è stato detto sin qui anche perché l'impegno dei
RLS, dei RSU e delle OO.SS. è stato eseguito con dedizione, passione e
continuità certosina seppure, e per le ragioni suddette, spesso ancora
con insufficienti esiti. I concreti, atti di buona volontà, in ogni
modo, parlano da sé! Infine è d'obbligo ricordare che tutto ciò che è
stato fatto, in materia di sicurezza, si deve sopratutto alla
coscienza e alla caparbietà dei lavoratori. Grazie di cuore a tutti!

RSU Reggiane Cranes & Plants di Monfalcone




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