[Redditolavoro] Fw: Taranto: partono i controlli sulla radioattività chiesti da PeaceLink....

cobasta cobasta at libero.it
Sun Feb 1 08:21:44 CET 2009





>COMUNICATO STAMPA
>
>Sono in corso in queste ore le "grandi manovre" per la misurazione della
>radioattività nei fumi dell'Ilva.
>E' stata posizionata una sonda dell'ISPRA per la misura della
>radioattività nei fumi, con la collaborazione del Dipartimento
>Provinciale dell'ARPA.
>
>Saranno effettuate anche rilevazioni delle eventuali ricadute di
>radioattività nella città di Taranto.
>
>Queste misure sono collegate alla nostra richiesta di verifica della
>radioattività nelle polveri emesse dall'Ilva.
>
>PeaceLink, l'AIL e il Comitato per Taranto sollevarono infatti la
>questione il 31 ottobre 2008 evidenziando come nel Regno Unito ci sia
>grande attenzione per la radioattività emessa dalle acciaierie.
>Scrivemmo al Ministro dell'Ambiente e al Presidente della Regione Puglia
>per chiedere una verifica anche sull'Ilva dove è in funzione il più
>grande impianto di agglomerazione europeo.
>
>Ad esempio la Corus, nel 1996, appena riscontrò il rischio di
>radioattività, avvisò il governo inglese. Seguirono dei controlli e
>attualmente vi sono prescrizioni che obbligano la Corus a ridurla ai
>minimi termini. Al contenimento della radioattività in limiti prefissati
>è stato vincolato nel Regno Unito il rilascio dell'Autorizzazione
>Integrata Ambientale (AIA) per le acciaierie.
>
>Desta tuttavia forte perplessità il momento scelto per i controlli sulla
>eventuale presenza di radioattività industriale a Taranto. Infatti sono
>in marcia solo due altoforni, l'AFO2 e l'AFO5, mentre sono fermi gli
>altri tre, l'AFO1, l'AFO3 e l'AFO4. Anche l'impianto di agglomerazione è
>per metà fermo: una delle due linee di produzione, la linea D, è cioè
>"spenta".
>
>Le potenziali fonti di polvere radioattiva, con polonio 210 e piombo
>210, secondo la letteratura tecnica, sono sia gli altoforni sia
>l'impianto di agglomerazione. In quest'ultimo vengono riutilizzati i
>"materiali di ritorno", ossia tutti i residui ferrosi di lavorazione
>provenienti dagli impianti dello stabilimento (altoforni, acciaierie,
>laminatoi, tubifici, ecc.). L'impianto di agglomerazione è cioè il
>"digestore" dello stabilimento.
>
>I residui di lavorazione in esso convogliati sono potenzialmente
>contaminati da diossine, polveri radioattive, metalli pesanti, e così
>via. In questo momento le polveri d'altoforno sono ridotte proprio
>perché due altoforni prima in funzione sono fermi. Altri impianti
>marciano a regime ridotto.
>
>Ci chiediamo quale reale attendibilità possa avere un controllo in una
>situazione così "depotenziata". Questo vale in particolare per
>l'eventuale presenza di radioattività in città.
>
>Forse mai Taranto è stata così "pulita", e ciò a causa della crisi
>mondiale del mercato dell'acciaio.
>
>Viene quindi effettuato un monitoraggio - dopo un ritardo di tre mesi -
>su un contesto non routinario dell'Ilva. Quanta radioattività potranno
>trovare i tecnici nell'aria che respiriamo se l'Ilva è in buona parte
>"spenta"?
>
>Questi controlli andavano effettuati prima, quando sollevammo il caso a
>livello nazionale.
>


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