[Redditolavoro] manifestazione di 5.000 antifascisti a MIRANO contro il razzismo - il nostro volantino
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Sat Dec 12 16:57:08 CET 2009
Volantino distribuito da lavoratori italiani ed immigrati ai 5.000
manifestanti dell'ANPI presenti alla manifestazione nazionale di MIRANO del
12 dicembre 2009
Il Sindacato Lavoratori Autorganizzati Intecategoriale - SLAI Cobas per il
sindacato di classe, ricostituito a Venezia da 3 anni, e composto da operai
ed operaie, lavoratori e lavoratrici di venti nazionalità, tutti sfruttati e
costretti a dure vertenze ed a subire licenziamenti e discriminazioni, in
fabbriche, cooperative, appalti, magazzini, cantieri, e sulle strade,
aderenti ai coordinamenti provinciali di Venezia, Treviso, Belluno, Verona e
Padova dà l'adesione alla manifestazione nazionale dell'ANPI contro il
razzismo del 12 dicembre 2009 a Mirano e chiede in ragione del lavoro svolto
ed in corso sul piano del diritto del lavoro e sociale dei lavoratori
immigrati e delle loro famiglie, di poter avere lo spazio per un intervento.
Contesta che si sia fatta la locandina con le firme già preparate, mentre si
sarebbe dovuto in precedenza fare l'appello per le adesioni. Saluta l'ANPI
di Mira e di Venezia con forza e determinazione antifascista in questo 40°
anniversario della strage di Stato voluta dal regime democristiano e dai
golpisti neri il 12 dicembre 1969 ed attribuita per alcuni anni ai capri
espiatori anarchici Pinelli e Valpreda, prima che venisse alla luce la
verità, del coivolgimento del potere centrale e della cellula nazista di
Freda e Ventura, che proprio tra Padova, Venezia e Treviso, aveva le sue
basi. Colpevoli noti a tutti, che poterono sfuggire alfine alla Giustizia,
in nome del diritto e della impossibilità di ripetere un processo che, per
evitare di doverlo rendere alla Popolazione di Milano, venne fatto a
Catanzaro.
OGGI
OGGI, in una situazione per certi versi molto simile, con l'aggravante della
guerra, l'aggravante del silenzio-consenso di un paese, il nostro, impegnato
sin dal 17 gennaio 1991 in azioni militari imperialiste di invasione,
bombardamento ed in certi casi persino di saccheggio e distruzione dei beni
culturali di altri paesi (come per esempio la Biblioteca di Baghdad),
gestite generalmente dalla alleanza militare "NATO", la quale è stata sin
dall'inizio un sopruso sulla Popolazione e sulla nostra Costituzione.
OGGI, in una situazione di impoverimento e di dipendenza economica e
ricatto per le grandi masse del nostro paese, dove le leggi ed i diritti
conquistati anche a caro prezzo, per decenni, dalla classe operaia e dalla
popolazione civile, come l'equo canone, le assunzioni non nominali, la scala
mobile, e tanti altri, ci sono stati strappati da scellerate e concertative
decisioni che hanno ridotto ESSE PER PRIME, LA DEMOCRAZIA, perché hanno
ridotto la forza delle masse.
OGGI, in un momento in cui assistiamo a balletti multicolori, pro o contro
il dittatore dello "Stato libero delle banane" o giù di lì, perché è questo,
il livello cui è stato ridotto il nostro paese.
OGGI, in un paese in cui si può stare 2 o 6 mesi in un carcere pestati e
maltrattati, solo perché si proviene senza documenti, da paesi in guerra o
devastati dalla fame e dalla miseria, essi sì, prodotti delle scelte dei
paesi "ricchi" di viltà e di denaro, come anche il nostro, che non disdegna
le perforazioni e le ricerche petrolifere oltre confine.
OGGI SIAMO QUI
per dire a chi lo vorrà sentire, che la Costituzione è innanzitutto rispetto
dei Lavoratori, indipendentemente dalla loro esperienza, formazione, colore
della pelle, e condizione economica.
UN RISPETTO che manca, che non c'è, perché esistono violazioni enormi del
nostro diritto e della nostra Costituzione, che sono state elevate a legge,
a circolare, a decisione di poteri burocratici e di immane distanza dalle
esigenze e necessità vere della popolazione non abbiente.
1. Violenza brutale e sessuale, con costrizione alla prostituzione -
VOGLIAMO AUTENTICA DIFESA DELLE DONNE E DEI BAMBINI, NON TOGLIENDOLI ALLE
LORO FAMIGLIE NON RICCHE, MA AIUTANDO LE MADRI E LE FAMIGLIE.
2. Persecuzione degli ambulanti, dei questuanti - VOGLIAMO UN FORTE
RIDIMENSIONAMENTO DELLE REGOLE TUPS E DELLE MULTE INFLITTE LORO.
3. Irrigimentazione delle regole dei "permessi di soggiorno", delle
norme sulla detenzione preventiva - VOGLIAMO IL RITIRO DELL'ITALIA DAL PATTO
DI SCHENGEN E L'ABOLIZIONE DEI CPT E DELLE LEGGI RAZZIALI quali sono tutte
le misure che discriminano i cittadini stranieri anziché aiutarli.
4. Militarizzazione del paese - VOGLIAMO L'ABOLIZIONE DELLE SPESE
MILITARI E IL RITIRO DELL'ESERCITO E DEI CARABINIERI DALLA NATO E DAI PAESI
STRANIERI. La guerra è razzismo.
5. Diritto alla casa - VOGLIAMO CHE GLI AFFITTI TORNINO ALL'EQUO
CANONE E CHE LE CASE SFITTE SIANO REQUISITE E DATE A CANONI ACCESSIBILI AI
NON ABBIENTI.
6. Mutui e affitti - VOGLIAMO CHE SIANO SOSPESI I MUTUI PER I
DISOCCUPATI, E FORTEMENTE RIDIMENSIONATI GLI AFFITTI.
7. COOPERATIVE ED AGENZIE INTERINALI - Vogliamo che le cooperative
siano effettivamente tali o che siano dichiarate Aziende a tutti gli effetti
di legge, noché l'abolizione delle agenzie interinali e il ritorno agli
uffici di collocamento a graduatoria per qualificazione, per comune o
comprensorio.
8. Vogliamo lavoro sicuro e duraturo. Siamo per l'abolizione della
precarietà in tutte le sue forme. Questo modello si è dimostrato
fallimentare in particolare oggi. Non aiuta le aziende a crescere, ma i
padroni a diventare schiavisti.
9. DIRITTI CIVILI E POLITICI - Ogni lavoratore con almeno 1 anno di
attività, ed i suoi familiari, devono poter votare ed avere la cittadinanza
senza grandi difficoltà. Ciò renderebbe tutto più chiaro e più semplice.
10. CRIMINALITA'. VOGLIAMO Che tornino ad essere reati penali il falso in
bilancio, i morti sul lavoro, e che siano condonati i reati dettati dalla
fame e dalla necessità e penuria economica.
Lavoratori, Cittadini, Il razzismo nasce dalla discriminazione per ragioni
economiche e di potere. Essere contro il razzismo non può che voler
significare essere anche contro questa divisione sociale esistente. Perché
non è ricchezza, creare povertà. E soprattutto, secondo noi, essere contro
il razzismo significa andare oltre il rigetto delle provocazioni attuate da
partiti neocorporativi o da giunte comunali o d'altro genere che si sono
dimostrate faziose e violente con i "diversi".
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