[Redditolavoro] tentativo di dibattito suindy.....
Vittoria OLIVA
huambos at virgilio.it
Sat Aug 29 13:37:35 CEST 2009
http://roma.indymedia.org/node/11990#comment-14713
questo è un post veramente interssante
e di sicuro aspetto il seguito.
Ora quello che a me interessa è come centrare la falsa contrapposizione
" contro i luoghi chiusi" e "contro ogni reclusione".
Mi spiego meglio se no rischio anche io di fare un discorso solo ideologico, solo terorico.
E' scontato che si lotta e si deve lottare contro ogni forma di relegazione e contro ogni luogo di relegazione. Il punto è, per me è chiaro, quando si fanno queste lotte che in sostanza poi la distinzione fra dentro e fuori c'è solo nel dato fisico, materiale di mura e sbarre, e non dico che non è pesante e che non ha il suo peso! eccome se lo ha!
Si rischia però di mettere in secondo piano quello che è il peso totale della relegazione totale, ossia il carcere sociale. Io credo che finchè non si centra bene il fatto che la galera sia cie o prigione è il punto terminale del carcere diffuso = società capistalista, si resta sempre in parte...fuori, eppure ci siamo tutti dentro e tutti sempre sull'orlo di finere dentro! paradossalmente più i pacchetti sicurezza si moltiplicano e tendono poi a subire una escalation di moltiplicazione pure con istanze che vengono da illusiore richieste di sicurezza, anche da parte di chi fuori si sente "dissidente", più si accentua questa separatezza.
In sostanza se per ogni "problema" insito nei rapporti di oppressi ed oppressori si chiede una legge in merito
che risolva legalmente con una legge ad hoc il "problema" e come si fa poi a lottare coerentemente contro la carcerazione?
Allora qui credo che si debba uscire dall'equivoco, cosa si cerca e vuole? si cerca una via sindacale di rivendicazione sostanzialemnete sindacale che chiede più vivibilità nella galera e solo quello? o si vuole l'abolizione della galera?
Si vuole che i clandestini siano riconosciuti cone non clandestini, ok gli sia dia il papier, e pronti per essere sfruttati legalmente o da queste lotte partire per capovolgere i rapporti attuali non solo dei detenuti ma anche della forza lavoro?
E se no si centra bene cosa si vuole, penso che sempre alla fine si arriva ad una forma di mediazione, e chi è più sottoposto alla mediaizone più misera deve sottostare.
Spesso si parla di ricostruire la FORZA della classe o degli oprressi, ma per arrivare a questa FORZA occorre la consapevolezza di quello che si vuole:
il...migiore dei mondi possibili? o abbattere questa società per un mondo altro opposto e contrario?
Credo che in proposito sia indicativo l'esempio della
INNSE dove una lotta per avere un padrone più efficiente è spacciata per una vittoria non solo sindacale ma politica pure! e che succede ora? che tanti lavoratori fanno...gli arrampicatori... per sfruttateci al meglio in fabbrica.
vittoria
L'avamposto degli Incompatibili
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