[Redditolavoro] Fw: Pensioni donne - non stiamo zitte!
CobasSindacatodiClasse
cobasta at libero.it
Sun Aug 2 12:53:51 CEST 2009
----- Original Message -----
From: "mfpr" <mfpr at fastwebnet.it>
To: "Tavolo4" <tavolo4flat at inventati.org>
Sent: Sunday, August 02, 2009 12:51 PM
Subject: Pensioni donne - non stiamo zitte!
Nel girare questo volantino delle lavoratrici dell'Ispettorato del Lavoro di
Taranto, invitiamo anche in altre realtà a prendere posizione, decidere
iniziative appena possibile.
Non dobbiamo considerare ormai persa la partita (tra l'altro come lotte
ancora non iniziata) - dopo la pubblicazione del decreto dobbiamo utilizzare
i 90 giorni in cui il parlamento può convertirlo in legge o farlo decadere;
e comunque la nostra vita, le nostre lotte non possono essere limitate dai
tempi legislativi.
Nello stesso tempo, non dobbiamo aspettare o delegare la mobilitazione ai
sindacati di base ( che nell'assemblea nazionale dello scorso novembre sono
arrivati a cassare dalla piattaforma finale la proposta di mobilitazione
fatta dalle delegate e lavoratrici del Patto di base) o alla cgil (che al di
là dei distinguo non ha finora dato prova di coerenza fino alla lotta, fino
ad un effettiva rottura con "la politica (antilavoratori) di unità
sindacale". Non possiamo delegare anche perchè per noi donne questa lotta
non è solo sindacale, vogliamo anche ora unire la lotta come lavoratrici
alla lotta come donne.
LANCIAMO NELLA SECONDA META' DI SETTEMBRE - PER VENERDI' 18 SETTEMBRE - UNA
GIORNATA DI LOTTA, CON SCIOPERI (anche di poche ore), PRESIDI,
MOBILITAZIONI.
PORTIAMO SOTTO/DENTRO LE PREFETTURE GLI STRUMENTI CHE ALLUNGANO LE NOSTRE
GIORNATE, ANNI DI LAVORO: PENTOLE, SCOPE, ECC.
MFPR - Taranto
NO ALL'AUMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE DELLE DONNE!
POSSIAMO ANCORA E DOBBIAMO IMPEDIRLO!
Con il decreto anticrisi il governo ha varato la controriforma per l'aumento
dell'età pensionabile delle donne. Il pretesto è quello di dare corso ad una
sentenza della Corte di Giustizia Europea riguardante la parità di
trattamento economico tra lavoratori di sesso diverso, dal 2010 l'età per
andare in pensione dele lavoratrici del Pubblico Impiego sarà elevata di 1
anno ogni 2 fino a portarla a 65 anni; ma, guarda caso, né questo né i
Governi precedenti, hanno, invece, dato applicazione ad un’altra sentenza
della Corte riguardante i riconoscimento dell’anzianità di servizio per le
lavoratrici precarie, e si nasconde che la legislazione attuale non vieta
affatto ad una donna di scegliere di andare in pensione a 65 anni.
Questo provvedimento colpisce tutte le donne e tutti i lavoratori; dopo il
Pubblico Impiego, come già annunciato dal governo, toccherà a tutti i
settori privati.
Dietro le ipocrite dichiarazioni sulla “parità”, c'è solo la realtà vera di
un taglio rilevante alla spesa pensionistica sulle spalle delle donne, non
solo in termini di allungamento degli anni per il pagamento delle pensioni,
ma soprattutto, temiamo noi, di risparmio secco perchè se andasse avanti
questa proposta la maggiorparte delle donne non arriverebbe mai alla
pensione.
Il governo, poi, non dice che oggi sempre più la maggioranza delle donne o
per lavori precari o perchè vengono per prime licenziate non arriva neanche
ai 60 anni, figurasi ai 65.
La condizione femminile in Italia è la peggiore d’Europa per disoccupazione,
salario, iter di carriera, anni di lavoro, pensioni, per non parlare delle
donne immigrate che spesso dimentichiamo.
Si sciacquano la bocca di “parità”, di eliminare le “discriminazioni”, ma si
guardano bene di eliminare la fonte di tutte le discriminazioni, il lavoro
domestico, il peso tutto sulle donne della famiglia, del lavoro
riproduttivo, dei servizi sociali. Si nasconde miseramente che le donne da
sempre lavorano di più, arrivando a fare come minimo 60/65 ore settimanali
tra attività sui posti di lavoro e lavoro in casa non pagato. Il lavoro di
cura e il lavoro domestico, il lavoro riproduttivo si somma a quello
produttivo, e fa sì che il governo risparmia sui servizi sociali, sulla
scuola e sanità, ect.
La realtà è che in questa crisi provocata dai padroni le donne già stanno
pagando per prime il prezzo più alto.
Denunciamo anche che i sindacati confederali, a parte la cgil che però non
ha indetto finora nessuna concreta mobilitazione, hanno appoggiato questo
aumento dell'età
pensionabile; i loro partiti di riferimento, di centrosinistra ne
condividono appieno le ragioni.
NOI DIRETTAMENTE COME DONNE LAVORATRICI, PRECARIE, DOBBIAMO OPPORCI A
QUESTO ATTACCO!
IN TUTTE LE FORME, ANCHE CON CREATIVITÀ, DOBBIAMO IMPEDIRE CHE QUESTO
DECRETO DIVENTI DEFINITIVO.
LO DOBBIAMO FARE SUBITO, LO DOBBIAMO FARE SOPRATTUTTO QUEST'AUTUNNO NEL
PERIODO IN CUI IL DECRETO DEVE PASSARE PER IL PARLAMENTO PER LA SUA
TRASFORMAZIONE IN LEGGE.
LAVORATRICI ISPETTORATO DEL LAVORO - TARANTO
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
cobasta at fastwebnet.it
Taranto – 1.8.09
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