[Redditolavoro] Operai licenziati in india (NEWS)
frank ficiar
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Tue Sep 23 20:10:06 CEST 2008
India, gli imprenditori:
"Qui nessuno ci protegge"
Le reazioni dopo l'assalto a fabbrica della Graziano Trasmissioni
NUOVA
DELHI, 23 SETTEMBRE (Apcom) - L'assalto alla fabbrica della Graziano
Trasmissioni a Greater Noida e il pestaggio a morte del suo direttore
indiano L.K. Chaudhry da parte di un gruppo di operai ha creato
sbigottimento e paura tra la comunità di imprenditori italiani che
hanno stabilimenti e uffici in India.
"Sta diventando sempre più
difficile lavorare in queste condizioni in cui nessuno ci protegge - si
lamenta Giorgia Rapezzi, imprenditrice bolognese a capo della fabbrica
tessile Jato che ha sede a Noida, il polo industriale alle porte di
Nuova Delhi. "La nostra area fa parte dello stato dell'Uttar Pradesh
dove c'è un alto grado di corruzione nella polizia - spiega - .Non c'è
nessuno in grado di proteggerci da episodi come quello avvenuto alla
Graziano". Il gruppo Jato è tra i pionieri italiani in India essendo
arrivato nel 1985 e impiega circa 100 addetti.
"Ho avuto anch'io in
passato dei momenti di forte tensione con il personale che spesso è
fomentato da alcune frange sindacali" aggiunge. S
econdo un
altro dirigente italiano, con uffici a Noida, "l'India sta vivendo un
momento di forti tensioni sociali e di un aumento dei sentimenti
nazionalistici. La crisi mondiale inoltre sta mettendo più pressione
sulle aziende. Come straniero cerco di muovermi in punta di piedi
ricordandomi sempre che questa non è casa mia. In India non ci si può
permettere di sbagliare".
Nessuno delle persone interpellate ha però
detto di aver preso contromisure o aumentato il livello di sicurezza
davanti agli uffici. L'opinione diffusa è che si tratta "di un caso
isolato che purtroppo è degenerato in un omicidio". Ma un altro
imprenditore italiano, che ha alle dipendenze circa 250 operai, punta
il dito contro il "clima di anarchia diffusa" in India e per quanto
riguarda i sindacati aggiunge: "se non si vogliono avere problemi
bisogna pagare ai leader sindacali una somma mensile: è così che si fa
se si vuole sopravvivere qui".
Secondo una portavoce della Graziano
Trasmissioni, che ha sede a Rivoli, in provincia di Torino, la
questione è nata lo scorso giugno quando l'azienda ha "sospeso" per
irregolarità durante uno sciopero ben 200 operai su un totale di circa
600. La decisione aveva scatenato proteste e picchetti davanti allo
stabilimento di Greater Noida che confina con quello della New Holland
Tractors.
Secondo un comunicato diffuso oggi dalla società
torinese, gli scioperanti "dovevano stare a 300 metri di distanza dal
muro di cinta". Verso mezzogiorno, ora locale, di ieri un gruppo di
operai licenziati insieme ad altri "regolari" ha forzato i cancelli e
con bastoni e spranghe ha preso d'assalto lo stabilimento che era
protetto da circa 30 guardie private. Il manager Chaudhry, 44 anni, da
10 anni alla guida dell'azienda, sarebbe stato picchiato in testa con
un martello. E' morto poco dopo all'ospedale. Ne sono seguiti dei
violenti scontri tra dimostranti e personale che hanno lasciato 25
feriti, tra cui diversi manager. "Tutti gli uffici sono stati devastati
e la produzione è sospesa in quanto la fabbrica è sotto indagine"
dicono dalla Graziano che ha anche confermato la presenza di cinque
professionisti italiani, tre dipendenti e due consulenti, che sono
scampati al pestaggio e che hanno lasciato ieri sera l'India.
Intanto la polizia ha arrestato 13 operai con l'accusa di omicidio e detenuto altri 136 per atti di vandalismo.23/09/2008
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