[Redditolavoro] GLI OPERAI INNSE NON SONO SOLI...
frank ficiar
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Fri Sep 19 01:59:28 CEST 2008
ANCHE IL MANIFESTO DA PER PERSA LA LOTTA DEGLI OPERAI INNSE, MA GLI OPERAI INNSE HANNO LA TEMPRA DURA: NON LASCIERANNO CADERE LA LORO VERTENZA CHE PARLA A TUTTI GLI OPERAI DI QUESTO PAESE E OLTRE...SE NE ACCORGERANNO PRESTO.
CONTINUARE CON LA SOLIDARIETA' CONCRETA OVUNQUE E' POSSIBILE...
il manifesto del 18 Settembre 2008
MILANO
Sgomberati gli operai Innse in autogestione
La polizia ha messo fine alla straordinaria lotta dei lavoratori di Lambrate
Mariangela Maturi
MILANO
Alle cinque e mezza di ieri mattina
poliziotti e carabinieri sono passati dall'entrata secondaria della
fabbrica Innse Presse, hanno fatto uscire i due operai di guardia per
la notte e hanno posto i sigilli ai cancelli. I quarantanove operai
della Innse lavorano da mesi nella loro fabbrica gestendo da soli
consegne e clienti, mentre Silvano Genta, il proprietario, cerca in
tutti i modi di chiudere per guadagnare con la vendita dei macchinari e
con la speculazione edilizia su un'area decisiva per l'Expo del 2015.
Non ha neppure retribuito lo stipendio di agosto. Ora i lavoratori sono
stati buttati fuori, sgomberati come se fossero degli squatter scomodi,
un «problema di ordine pubblico». Fuori dai cancelli la frustrazione è
palpabile. Si organizza un presidio permanente, ma la fabbrica è
chiusa. Nessuno crede più che sindacati e istituzioni possano o
vogliano fare qualcosa di risolutivo. Bruno Casati, assessore al Lavoro
della Provincia di Milano, confessa: «Genta è la testa di ariete per
abbattere una fabbrica in nome delle speculazioni immobiliari. Non
possiamo farci molto». Il presidente Penati fa lo sforzo di mandare un
comunicato: «La Provincia si è attivata e continuerà a farlo insieme a
Prefettura e Ministero affinché la trattativa venga riaperta, tutte le
parti siano coinvolte e si possa arrivare a una soluzione». Alla
conferenza stampa lui non c'è, ma lo si vede passare dopo poco nella
sua auto blu fiammante. In via Rubattino, di blu ci sono solo tute
sbiadite e rabbia livida. Anche verso i sindacati. Maria Sciancati,
della Fiom, è una delle poche che si fa vedere; sa che la situazione è
grigia: senza mobilità gli operai rischiano ancora di più. «Siamo
deboli anche noi», ripete. Sono deboli tutti. Deboli o assenti i
sindacati, che fanno fatica a promuovere una mobilitazione per una sola
fabbrica: a Milano, dicono, ne chiudono in continuazione. Debole il
Ministero, che forse rilancierà un tavolo di trattativa che Genta però
può benissimo snobbare. Lui che ha acquisito la Innse solo due anni fa
con i finanziamenti previsti dalla legge che ora gli permette di
scappare con il bottino. Non può fare molto neppure la Ormis, la ditta
bresciana che vorrebbe rilevare la Innse e che in questi mesi ha
continuato a ordinare commesse, e rischia anche una denuncia per aver
aiutato i lavoratori in autogestione. Gli operai indicano i poliziotti
davanti ai cancelli sigillati: «Guarda che fine ha fatto il diritto al
lavoro».
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