[Redditolavoro] decreto Carfagna: ancora più oppressione
movimento femminista proletario rivoluzionario milano
mfprmi at libero.it
Thu Sep 18 13:19:49 CEST 2008
Dopo il decreto Carfagna, continua la caccia alle prostitute: a Roma il decreto Alemanno aggiunge un altro tassello:"Vietato indossare abbigliamenti che manifestino inequivocabilmente l'intenzione di adescare o esercitare l'attività di meretricio"
L'11 settembre il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge del Ministro per le pari opportunità (modifiche alla legge 20/2/58 n° 75, meglio nota come legge Merlin.)
Un disegno di legge scarno, costituito da soli 4 articoli, ma che riassume e dà dignità di legge nazionale a un decennio di mistificatorie campagne mass-mediatiche ed interventi di diversi sindaci e giunte in termini di repressione, criminalizzazione delle prostitute, intrecciati con le campagne razziste e securitarie.
Una legge che non cancella direttamente la legge Merlin, ma, nei fatti, la stravolge, spianando la strada alla riapertura delle case chiuse. Ma già provvedimenti di stampo fascista, come le multe, "moderne" tasse sul commercio dei corpi delle donne avevano, praticamente, anticipato una forma di tassazione, aperto il "dibattito", facendo fiorire le più fantasiose e "moderne" soluzioni. Il problema non sono le prostitute, ma le concezioni maschiliste, di ineluttabilità del destino di oppressione e violenze sulle donne: o mogli devote, silenziose e sottomesse, o puttane con cui "si può fare tutto quello che a tua moglie non chiederesti mai": non è certo un problema di sicurezza, traffico in tilt o innocenti occhi che non devono vedere le brutture.
Una legge che, apparentemente, afferma di combattere lo sfruttamento di donne e minori, più deboli tra i deboli, con multe, galera e rimpatrio per i minori stranieri. Qualcuno si è anche spinto ad affermare che le prostitute che non dovessero pagare le multe, dovranno essere rimpatriate(sic!).
Se contribuisci a rimpinguare le casse dello stato o dei comuni, bene, altrimenti, via! Altro che togliere linfa al mercato, come dice la ministra, come se a casa o in strada non sia sempre sfruttamento e violenza.
Un decreto che sancisce la prostituzione di "classe" "bonificare la città dalla prostituzione on the road" "problema di decoro urbano": si ghettizza e reprime, trattando la prostituzione come una questione di ordine pubblico o questione morale. Ma, naturalmente, la prostituzione d'alto bordo, al chiuso dei privèè o nei festini erotici o, per le più neglette nei moderni bordelli, va sempre bene! Mal che vada c'è sempre il turismo sessuale!
"Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni, la prostituzione mi fa rabbrividire, mi fa orrore non comprendo chi vende il proprio corpo" così la ministra Carfagna nel presentare il suo disegno di legge sulla prostituzione. Giustamente la Corso ha replicato:"La signora ha usato il suo corpo per arrivare dove è arrivata.." e ha aggiunto:"...E poi, certo, chi lo vende sulle strade lo vende per poco, non tutti possono venderlo bene. Insomma ognuno lo vende come può" e, ancora:"..le misure che sono state varate contro la prostituzione renderanno più invisibili le prostitute e più in balia degli sfruttatori. I trafficanti toglieranno le donne dalla strada ma metteranno in piedi appartamenti dove farle lavorare e lo faranno con il beneplacito del governo"
Oggi si criminalizzano le prostitute, la parte più debole del genere femminile, ma per attaccare tutte le donne, umiliarle, denigrarle, normarle, per meglio poterle opprimere!
Milano, 17 settembre '08
Movimento femminista proletario rivoluzionario milano
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