[Redditolavoro] Napoli: il 29 ASSEMBLEA STUDENTESCA REGIONALE
Kollintern17
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Sun Oct 26 20:34:29 CET 2008
Inoltriamo un breve report sulla giornata di mobilitazione del 24 a Napoli, inviato dalla Rete Dottorandi e Ricercatori.
Prossimo appuntamento: la MEGA-ASSEMBLEA REGIONALE INTERFACOLTA' INTERATENEO di mercoledi' 29, alle ore 11,30 - cortile di Palazzo Giusso - Universita' Orientale Occupata (nei pressi di Via Mezzocannone).
Fate circolare l'appuntamento, grazie.
----- Original Message -----
From: Rete Univ. Napoli
Sent: Saturday, October 25, 2008 12:14 PM
Subject: napoli 24 ott.
Solito aggiornamento su come prosegue a Napoli la mobilitazione contro la legge 133.
Si è iniziato stamattina presto, con i cortei studenteschi che hanno paralizzato in più punti il traffico, bloccato gli incroci, volantinato e gridato slogan che esigevano il ritiro del provvedimento di Tremonti e Gelmini. Migliaia di studenti medi continuano così a proclamare l'autogestione, a occupare, a confrontarsi, a prendere coscienza dei propri diritti, anche al di là dei limiti "ammessi" da presidi e docenti.
Anche il centro storico, in cui sono situate molte facoltà della Federico II e dell'Orientale, ha visto un grande fermento. Assemblee, blocchi improvvisati agli incroci, volantinaggi e giri di megafono a Porta di Massa, a Mezzocannone 16, ad Architettura e, naturalmente, all'Orientale Occupata. Qui sono finiti alcuni dei cortei dei medi, che hanno approfittato di questo spazio liberato per svolgere le loro riunioni, per recuperare materiali, per confrontarsi con gli studenti più grandi e scambiarsi esperienze e punti di vista. In mattinata a piazza San Domenico Maggiore si è inoltre svolta una lezione in piazza, con centinaia di studenti seduti in cerchio, intenti a superare gli schemi classici della lezione frontale. Tutto questo mentre nel resto dei palazzi universitari si susseguivano i blocchi: interrotti i corsi di Corigliano, di Palazzo del Mediterraneo, della SICSI: i presenti si alzavano e scendevano in strada, spesso improvvisando piccoli cortei.
Tutti i movimenti e le realtà in lotta sono poi confluiti nel pomeriggio nel cortile di Palazzo Giusso, che ha visto alle 15 un'assemblea partecipata da più di 400 studenti, con circa 45 interventi, con un fiorire di proposte e dibattiti. Da quest'assemblea sono uscite diverse proposte, da attuare all'inizio della prossima settimana, sono stati organizzati i gruppi di lavoro: strutturazione seminari, comunicazione, studio e approfondimento, rassegna stampa, cineforum. Nessun bisogno dunque di giustificarsi di fronte a un Governo e ad una classe politica ignorante e fannullona: le iniziative degli studenti, dei dottorandi, dei ricercatori e dei docenti solidali sono già riempite di contenuti, di sapere critico, accennano già ad un'altra università possibile.
Dall'assemblea che si è protratta fino alle 18, è uscita anche l'indicazione di lavoro per la prossima settimana: accelerare il processo di costruzione della grande assemblea cittadina e regionale di mercoledì 29, dove convergeranno le lotte di tutti i soggetti colpiti dalla riforma. Insomma, bisogna alzare il livello della protesta, incontrandosi con tutte le realtà che si sono mosse finora e coinvolgendo tutti quelli che per indifferenza, disillusione, passività, malafede sono ancora ai margini di questa protesta, rispendendo al mittente le minacce di repressione e di attuazione del decreto, esautorando le trattative di chi pretende di parlare a nome del movimento. Nonostante la censura e la vergognosa parzialità dei media, milioni di lavoratori e studenti in tutta Italia hanno preso coscienza, si autorganizzano ed esigono il ritiro immediato della legge 133!
Come Rete dei dottorandi e ricercatori tentiamo di fare al meglio la nostra piccola parte in questo grande movimento. Abbiamo stretto relazioni con diversi gruppi affini in Italia e in Europa, proposto temi di discussione, scritto materiali, partecipato a manifestazioni, occupazioni, blocchi, cortei, lezioni in piazza. Finalmente liberi dai vincoli che i baroni sempre impongono alla protesta ed alle nostre vite, pienamente estranei a ogni logica concertativa e del "male minore", ci siamo riappropriati della forza della teoria al servizio della prassi. Un grande passo, ma resta ancora molto da fare: sviluppare ancora di più la protesta, fino al completo ritiro del provvedimento, superare questa Università classista per un'Università davvero pubblica, gratuita e di qualità.
Le fatiche delle montagne sono alle nostre spalle
davanti a noi le fatiche delle pianure
Bertolt Brecht
Seguiranno presto altri aggiornamenti dall'Orientale Occupata.
Rete Dottorandi e Ricercatori: http://rete-dottorandi-ricercatori.noblogs.org/
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