[Redditolavoro] FRA LA BORSA E LA VITA: 95 TESI SULLA PRECARIETÀ

clochard spartacok at alice.it
Fri Oct 17 10:40:45 CEST 2008


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FRA  LA BORSA E LA VITA: 95 TESI SULLA PRECARIETÀ




31 ottobre 1517: Martin Lutero affigge sulla porta della chiesa di
Ognissanti a Wittenberg (Germania) 95 tesi sulle indulgenze.

17 ottobre 2008: a quasi 500 anni di distanza, San Precario affigge sulla
porta della Cattedrale di Ognisoldi di Milano (Italia) 95 tesi sulla
precarietà.

Sappiamo come è andata a finire 500 anni fa: la ribellione divampò ben
oltre le volontà luterane e ben oltre le lande tedesche, agitando le
campagne e le città. Il rifiuto di un iniquo balzello si trasformò in
un'ampia rivolta che rivendicava giustizia, eguaglianza e
redistribuzione di terre.
Non pretendiamo tanto ne' tantomeno chiediamo indulgenze; ci
accontentiamo che venga garantita una continuità di reddito, per tutti,
in particolare per i precari ed i migranti, che si riaffermi il diritto
ad una casa equa, ai liberi saperi, alla libera circolazione e che si
rilancino una sanità ed una scuola pubbliche, libere, aperte e di
qualità.
Niente di più e niente di meno.

La crisi finanziaria ci sta indicando due cose: la fallacia
dell'ideologia liberista, tutta profitto e sfruttamento, e la facilità
con cui è possibile reperire fondi, con le giuste
sollecitazioni.
1,873 miliardi di euro. Questa è l'incredibile, enorme, esorbitante,
cifra che i governi europei si apprestano a garantire e a utilizzare per
sostenere i mercati finanziari.
Se aggiungiamo i quasi 800 miliardi di Euro che gli Usa spenderanno tra
piano di sostegno e nazionalizzazioni, e gli interventi della diverse
Banche Centrali per
immettere liquidità, l'intervento complessivo supera i 5000 miliardi di
euro (una cifra che è più di 3 volte il Pil italiano).
Improvvisamente, ciò che è sempre stato dichiarato scarso o difficilmente
reperibile per il sostegno dei bilanci di welfare, ovvero il "denaro",
è diventato reperibile e in disponibile in grande quantità. Si
giustificano questi interventi in nome della difesa del risparmiatore...
Ma chi oggi ha il privilegio di "risparmiare"?
Esistono invece le istituzioni multinazionali dell'intermediazione
finanziaria (dalle banche alle assicurazioni, fino alle Sim). E' in
nome loro che tali somme di denaro sono state immediatamente trovate.

Ci domandiamo retoricamente: come mai tali somme di denaro erano
inesistenti quando si trattava di intervenire a sostegno del welfare
sociale e pubblico, del precariato, per garantire l'accesso ai beni
comuni (materiali e immateriali) e dare garanzia di continuità di
reddito per tutte e tutti?
La domanda è retorica perché sappiamo già la risposta: socializzazione
delle perdite oggi (paghiamo noi) per consentire domani una nuova
privatizzazione dei profitti sulla nostra pelle...

MA I PRECARI E LE PRECARIE NON CI STANNO!

Si apre tuttavia una nuova prospettiva. Da domani, nulla sarà come prima.
Questa crisi ci dimostra in modo incontrovertibile che i soldi ci sono,
se si vuole. Non è un problema di sostenibilità finanziaria, men che
meno di vincoli di budget alla spesa sociale, o di patti di stabilità.
E' un problema di scelte politiche e di ciò che si intende per sviluppo.

Noi, precari e precarie, con la miseria, lo sfruttamento, la
discriminazione, le speculazioni, il razzismo le privatizzazioni non
c'entriamo per niente.
FRA LA BORSA E LA VITA SCEGLIAMO LA VITA






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