[Redditolavoro] L'ipotesi di Calamandrei - Pubblicato nella rivista "Scuola democratica", 20 marzo 1950

Fulvio fuldigior at gmail.com
Sat Oct 11 16:59:49 CEST 2008


*L'ipotesi di Calamandrei*

Discorso pronunciato da Piero Calamandrei al III congresso dell'Associazione
a difesa della scuola nazionale (Adsn), a Roma l'11 febbraio 1950.

Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un
partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la
costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su
Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli, ma vuol
istituire, senza parere, una larvata dittatura.

Allora che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le
scuole di stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di stato
hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle
scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito
dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci).
Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle.
Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte
le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora
tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e
privilegi. Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste
scuole, perché in fondo sono migliori si dice di quelle di stato E magari si
danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei
cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle
scuole pubbliche alle scuole private. A "quelle" scuole private. Gli esami
sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata
diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo
trasformare apertamente le scuole di stato in scuole di partito, manda in
malora le scuole di stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.
Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna
discutere.

Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d'occhio i cuochi di questa
bassa cucina. L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le
scuole di stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci.
Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle
scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino
insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli
esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il
punto. Dare alle scuole private denaro pubblico.

*Pubblicato nella rivista "Scuola democratica", 20 marzo 1950*

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