[Redditolavoro] Fw: manifestazione a modena/versoil 6 dicembre
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cobasta at libero.it
Wed Oct 8 07:40:33 CEST 2008
manifestazione a modena/versoil & dicembre
A tutti i partecipanti ad Ambiente e Lavoro 2008
La Sezione VII , Titolo I del D.Lgs 81/2008 titola: <<Consultazione e
partecipazione dei Rappresentanti dei Lavoratori>>, ci "informa" che
esistono gli RLS (art.47) , gli RLST (art.48) e gli RLS di sito produttivo
(art.49), ci "spiega" le loro prerogative (art.50); magnifico!
Rispetto al passato (ante D.lgs 626) un bel passo avanti, però.la realtà dei
luoghi di lavoro corrisponde alla teoria sopra citata? Gli RLS, nelle varie
modalità previste, sono stati eletti dovunque? Possono operare nella
pienezza delle attribuzioni sancite dalla Legge?. Sappiamo tutti che la
risposta è tristemente negativa.
Nella realtà quotidiana in molti luoghi di lavoro non si conosce nemmeno
l'esistenza
degli RLS, laddove eletti , in base ad accordi di settore sempre "avari" nel
fornire i mezzi adatti all'operatività necessaria, gli RLS si trovano quasi
sempre in condizioni di inagibilità.
Troppe informazioni vengono nascoste e/o fornite fuori tempo massimo, troppe
segnalazioni rimangono inascoltate se formulate in modo propositivo (quello
"suggerito" dallo spirito della normativa, quello auspicato dal
Legislatore).
L'RLS viene "preso per stanchezza", viene costretto al ruolo di
"sindacalista di rincalzo" con delega alla "lagnanza sulla Sicurezza" , di
conseguenza, in molti casi, assistiamo a ruoli ricoperti solo formalmente,
lontanissimi dalla piena applicazione descritta dal citato articolo 50
D.Lgs 81/2008.
Per coloro che, nonostante tutto, si ostinano a proseguire, ad insistere
nella "pretesa" dell'applicazione delle norme scatta la repressione:
minacce, velate e non, diffide, sospensioni dal lavoro (come accaduto alla
Piaggio Spa) ed infine licenziamenti.
I casi sono ormai molti, troppi per non pensare ad una modalità "condivisa"
a livello interaziendale.
Da Andrea Pianeta (licenziato dall'ATM di Milano nel 2004) a Dante De
Angelis (ri-licenziato da Trenitalia Spa nello scorso agosto) stiamo
raccogliendo numerosi casi di attacco a chiunque abbia osato denunciare i
rischi, più o meni gravi, rilevati nei luoghi di lavoro.
L'RLS deve solo attendere, secondo il dogma padronale, i tempi e i modi
decisi dall'azienda dove opera, aspettare "con fiducia" di essere prima o
poi consultato. Guai a rivolgersi a terzi, in particolare nel settore dei
trasporti o dei servizi pubblici in generale, poiché l'immagine della ditta
potrebbe "soffrirne" e s'incappa nel cosiddetto Codice etico dell'azienda.
In tutto questo il Testo Unico che fine fa? Come possiamo sperare che la
prevenzione sia efficace in queste condizioni? Se siamo tutti d'accordo che
una delle figure essenziali, per la corretta tutela della Salute e delle
Sicurezza nei luoghi di lavoro, sia l'RLS (aziendale, di sito produttivo e
territoriale), allora dobbiamo cooperare affinché la teoria si trasformi in
pratica quotidiana.
Dal 1994 al 2008, ovvero dal Decreto "626" al Decreto "81" si sono
verificati più di 14 milioni di infortuni sul lavoro , di cui più di 20.000
mortali! Non possiamo rallegrarci per la diminuzione degli infortuni mortali
rispetto alle cifre degli anni passati, poiché dobbiamo essere consapevoli
che ai dati INAIL vanno aggiunti i sempre più numerosi infortuni "in nero" e
i dati relativi alle malattie professionali. Ultimo ma non per importanza è
il problema della scarsità dei controllori e di conseguenza dei controlli,
per cui le imprese si sentono "autorizzate" alle violazioni poiché raramente
"controllate". Tale scarsità di controlli, oltre a rendere ancor più
necessario il ruolo degli RLS, potrebbe trovar ottimo rimedio, data la
disoccupazione qualificata e laureata che c'è in Italia!
Siamo sempre favorevoli a "parlare" di Sicurezza sul Lavoro, ma in assenza
di un reale impegno collettivo (che veda coinvolte tutte le Istituzioni e
gli Organismi, nazionali e non, che si occupano di Salute e Sicurezza, tutte
le aziende che producono in questo settore e tutte quelle che erogano
formazione) il rischio è quello di fare "molto fumo e poco arrosto", di
fermarsi all'aspetto teorico/fieristico, lasciando la realtà dei luoghi di
lavoro gravemente inalterata!
Per IL DIRITTO ALLA SICUREZZA SUL LAVORO, per IL DIRITTO ALLA SICUREZZA DEI
TRASPORTI, per LA LIBERTA' DI PAROLA DENTRO E FUORI I LUOGHI DI LAVORO e per
LA RIASSUNZIONE DEI LICENZIATI PER DENUNCE SULLA MANCANZA DI SICUREZZA è in
preparazione la MANIFESTAZIONE UNITARIA (RLS/RSU/RSA e di quanti aderiranno
all'appello) a TORINO per il 6 DICEMBRE (anniversario della strage alla
THYSSEN-KRUPP)
Modena 8 e 9 ottobre 2008
RETE NAZIONALE DEGLI RLS, DEGLI RSU E DEI DELEGATI ALLA SICUREZZA
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