[Redditolavoro] Blocco portinerie all'Alfa Romeo di Arese

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Tue Nov 18 15:31:29 CET 2008


*Da: IL GIORNO, Sabato 15 Novembre 2008

PRESIDIO AD ARESE.
Di nuovo sulla strada.
E' la sorte degli exAlfa che lavorano alla Rina. *
di ROBERTA RAMPINI

ARESE

EX-OPERAI della carrozzeria all'Alfa Romeo. Prima cassintegrati, poi
licenziati dalla Fiat.
Ora 73 lavoratori della Rina srl, società di servizi, rischiano ancora una
volta di trovarsi in mezzo alla strada, senza lavoro e senza stipendio.
Ennesima beffa per un gruppo di ex-operai dell'Alfa assunti alcuni anni fa,
secondo gli Accordi di programma, da una delle aziende che si sono insediate
sull'area industriale ex-Fiat.
Nei giorni scorsi l'ABP, Alfa Business Park, proprietaria dell'area, ha
comunicato alla direzione aziendale della Rina che a gennaio non intende
rinnovare l'appalto e quindi dovrà licenziare tutti i lavoratori.
Ieri mattina i dipendenti della Rina e l'ultimo gruppo di licenziati
dell'Alfa Romeo ancora senza un lavoro, hanno organizzato un presidio di
protesta davanti alla portineria sud.
«Tutti i lavoratori della Rina hanno un contratto di lavoro a tempo
indeterminato e hanno avuto garanzie occupazionali fino al 2010, invece a
gennaio saranno licenziati -spiega Corrado Delle Donne, rappresentante
sindacale dello Slai Cobas - è assurdo, all'interno dell'area il lavoro c'è,
ma si preferisce reclutare personale dalle cooperative, dalle agenzie
interinali, senza nessun diritto.
VOGLIAMO RISPOSTE occupazionali per tutti, vogliamo il rispetto degli
Accordi».
Quella di ieri mattina è stata solo la prima manifestazione di protesta, la
prossima settimana ci sarà infatti una giornata di mobilitazione che
coinvolgerà anche i 750 dipendenti Fiat che lavorano nei reparti di
progettazione, sperimentazione e centro stile rimasti ad Arese ma senza
certezze per il futuro. Il sindacato rivolge un appello anche alle
istituzioni. «Qui si torna a parlare di realizzare centri commerciali e
abitazioni, questo significa cambiare la destinazione d'uso dell'area e
cementificare l'ultima area industriale rimasta in Lombardia,non lo possiamo
accettare -spiega Mario Ricciardi, dei Cobas - i sindaci continuano a dire
che bisogna difendere il lavoro e l'industria, ma poi non fanno nulla di
concreto. I lavoratori sono stanchi di essere presi in giro».
IL SINDACATO «Lavoro ce ne sarebbe ma vengono preferiti interinali e
cooperative che non hanno diritti»








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