[Redditolavoro] Fw: torino THYSSEN OMICIDIO VOLONTARIO !
cobasta
cobasta at fastwebnet.it
Mon Nov 17 20:44:57 CET 2008
----- Original Message -----
From: "cobasta" <cobasta at fastwebnet.it>
To: <bastamortesullavoro at domeus.it>
Sent: Monday, November 17, 2008 8:43 PM
Subject: torino THYSSEN OMICIDIO VOLONTARIO !
rinviati a giudizio per omicidio volontario i dirigenti thyssen italia e
rinviata la Thyssen come persona giuridica
ma ora è necessario estendere questa figura di reato a tutti i padroni
assassini
primo fra tutti padron riva ilva taranto
intanto un bel processo in piazza glielo faremo noi
il 6 dicembre nella manifestazione a torino
ore 9.30 tutti alla tyssen !
rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamortesullavoro at domeus.it
per adesioni alla manifestazione
6dicembre at g.mail.com
per comunicazioni urgenti
cobasta at fastwebnet.it
347 1102638
6 dicembre 2007: strage di 7 operai alla ThyssenKrupp di Torino
6 dicembre 2008: non dimentichiamo tutte le stragi e morti sul lavoro
Il 6 dicembre di un anno fa un rogo sprigionatosi all'interno dello
stabilimento ThyssenKrupp di Torino faceva strage di 7 operai. Sette vite
bruciate e sette famiglie lasciate nella disperazione.
Forte fu la commozione e l'eco in tutto il Paese. Le massime autorità dello
Stato, a cominciare dal Presidente della Repubblica Napolitano, dichiararono
che avrebbero fatto l'impossibile affinché stragi come quella di Torino non
fossero più avvenute. Spenti pian piano i riflettori dei mass-media, la
questione della sicurezza sul lavoro è sparita dall'agenda politica di
governi e parlamenti, sostituita da quella - montata ad arte - della
"sicurezza" nelle città, della psicosi dell'immigrato stupratore,
rapinatore, pirata della strada o altro, dimenticando che secondo studi
della stessa UE, le città italiane sono le più "sicure" d'Europa.
Ma tant'è, si mandano forze di polizia e militari nelle città, ma non si fa
un passo per garantire incolumità e sicurezza a chi vive di lavoro. La
strage di Torino non è stata la prima e, purtroppo, non è stata l'ultima: i
circa 4 morti al giorno nei luoghi di lavoro dovrebbero suonare come un sono
schiaffo per qualsiasi società che abbia la presunzione di definirsi
"civile". Ma in Italia no: qui non solo si continuano a varare
provvedimenti assolutamente insufficienti, soprattutto dal punto di vista
delle azioni di contrasto e di sanzione nei confronti delle aziende, come da
quello dei poteri e delle agibilità degli RLS e degli ispettori INPS o INAIL
(come il nuovo Testo Unico, Legge 81/2008), ma a questi si affiancano leggi
e decreti come quello sulla detassazione degli straordinari (Legge 126/24
del luglio 2008), quello sulla deregolamentazione del mercato del lavoro
(Legge 133 del 5 agosto 2008), la direttiva del Ministero del Lavoro che
indebolisce i servizi ispettivi del ministero stesso e dell'INPS (settembre
2008), e, ultimo solo per tempo, il ddl 1441 quater, attualmente in
discussione alla Camera, che vorrebbe sterilizzare i processi e legare le
mani ai giudici del lavoro.Il segnale è purtroppo molto chiaro: da un parte
si continuano a garantire condizione di massima redditività delle aziende
(cioè massimi profitti), dall'altra si aumenta la precarietà, si allunga l'orario
di lavoro, si controllano di meno le violazioni in termini di sicurezza,
diminuendo quindi la tutela della salute e dell'incolumità del lavoratore,
così come di chi vive in città o quartieri vicini ad impianti industriali:
ecco che, quindi, l'immigrato che lavora nel cantiere si trova nella stessa
barca con l'operaio Fiat, con l'abitante di Taranto che respira le polveri
tossiche dell'ILVA, o con il valsusino che rischia di morire di amianto se
partiranno i lavori del TAV.Siamo stanchi di restare a guardare,
spettatori/vittime di una macabra rappresentazione che coinvolge,
direttamente o indirettamente tutti noi.
Il 6 dicembre saremo a Torino e sfileremo dalla Thyssenkrupp al
Palagiustizia non solo per ricordare i 7 compagni di lavoro morti nel rogo
di un anno, reclamando giustizia in un processo che sta per entrare nel
vivo, ma per ricordare tutti i lavoratori e le lavoratrici che ogni giorno
perdono la vita o subiscono gravi infermità perché qualcuno, per volersi
arricchire sempre di più, li fa lavorare sempre di più, sempre più
velocemente e in condizioni sempre più insicure.
Il processo Thyssen è giunto ad un grande risultato, senza precedenti nella
storia della giurisprudenza italiana: i lavoratori vengono ammessi dal Gup
come parte lesa e quindi riconosciuti come parte civile in un processo
contro i sei dirigenti della multinazionale tedesca per il rischio che
hanno occorso a lavorare in un'azienda (peraltro già chiusa), così come
purtroppo ha colpito i nostri cari sette compagni in quella tragica notte.
Ma sappiamo che questo non basta: siamo coscienti che sarà impossibile
invertire questo drammatico corso di sangue e di morte (una "guerra" che fa
più vittime della guerra in Iraq o delle guerre di mafia) solo se riusciremo
ad affermare un punto di vista, che è chiaramente, senza se e senza ma,
quello di salvaguardare la salute, la sicurezza nei luoghi di lavoro e di
fare sempre e comunque gli interessi delle lavoratrici/ori scegliendo fino
in fondo e senza ambiguità da che parte stare, ossia dalla nostra parte, con
orgoglio e dignità, quella di chi lavora. Per questo facciamo appello a
tutti e in particolare ai giovani e agli studenti che in queste settimane
stanno difendendo il loro futuro, a partecipare e a sostenere questa
manifestazione.
Torino il 6 dicembre 2008 - Manifestazione con concentramento di fronte allo
stabilimento ThyssenKrupp, Corso Regina Margherita 400, ore 09.30
Associazione LEGAMI D'ACCIAIO (ex-operai ThyssenKrupp)
RETE NAZIONALE PER LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
bastamortesullavorodomeus.it 6dicembre at gmail.com
Torino nov.2008
--
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