[Redditolavoro] Speciale call center: la cospirazione corre sul filo.. cominciamo a collegarla!

clochard spartacok at alice.it
Fri May 2 15:35:45 CEST 2008


 
[Verso il 1° maggio] 


Speciale call center: la cospirazione corre sul filo.. cominciamo a collegarla!







|Torino, aprile 2008| Assodata abitudine nel nostro paese (ma non solo..) è la tendenza, del ceto politico e sindacale, del cinema "convenzionato" e del giornalismo pennivendolo, a mostrarsi interessati rappresentanti e/o interlocutori di problemi e questioni che nemmeno li sfiorano. E allora giù a cascata: sponsorizzati film sul mondo dei call center, ostentate soddisfazioni per disastrosi accordi sul welfare, strumentali lagnanze sulla poca produttività e flessibilità, elettorali visite "di cortesia" condite di promesse insulse. Carnevale periodico, soprattuttto nei luoghi di lavoro, espressione anch'esso di una crisi della rappresentanza diffusa, data la distanza presente tra meline mediatiche e bisogni concreti.
I media mainstream difficilmente danno la parola ai lavoratori e alle lavoratrici, se non per banalità o fatti assolutamente compatibili con quel che è l'indirizzo dominante. Il mondo dei call center è per eccellenza, nel nuovo fruttifero (per le aziende!) ramo del terziario del capitalismo post-fordista, l'esempio dell'alienazione imposta quotidianamente a migliaia di persone alle prese con computer e cornette del telefono, fomentando generazioni di soldatini amorfi, inconsapevoli dei propri diritti e della legittimità delle proprie rivendicazioni..
Call center nei quali i sindacati confederali fan fatica ad entrarci, vuoi per la minuziosa opera di desindicalizzazione data dall'estrema ricattabilità del posto lavorativo, vuoi per la sfiducia persistente verso chi non esita ad andare a braccetto con chi è responsabile e fautore dello stato di cose presenti, vuoi per mancanza di coscienza ben costruita da un Sistema goloso di informità sociale..
L'altra faccia della medaglia, sicuramente (all'oggi) meno visibile ma ben impegnata nella costruzione delle fondamenta necessarie, è il moto dell'autorganizzazione che è nato da tante e diverse esperienze sul territorio nazionale. Un ottimo esempio della "cospirazione che corre sul filo" è quella che si è data a Torino: uno speciale radiofonico sui call center andato in onda su Radio BlackOut, una partecipata assemblea pubblica svoltasi a Palazzo Nuovo, un 1° maggio di opposizione sociale da vivere..


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Speciale radiofonico sui call center
22 aprile, Radio BlackOut di Torino




Il 22 aprile 2008, sulla radio antagonista torinese, Radio BlackOut, all'interno di FritturaMista, contenitore politico e culturale del martedì sera, è andato in onda uno speciale sui call center, che ha avuto come ospiti Alberto (lavoratore reintegrato Vodafone), Marco (lavoratore Telegate), Vincenzo (lavoratore Comdata). I nodi su cui si è soffermata la trasmissione sono stati concettualmente tre, le condizioni di lavoro e i profitti delle aziende - le lotte e le vertenzialità in campo - la repressione aziendale, preceduti da una presentazione dei progetti nazionali e torinesi in campo, conclusi con l'invito all'assemblea pubblica del 23 aprile a Palazzo Nuovo e alla costruzione di un primo maggio d'opposizione.
Riproduciamo qui di seguito i momenti salienti della diretta, le interviste fatte e le analisi tratte:

Presentazione del progetto "colsenter, precarietà sul filo", della rete torinese di lavoratori e lavoratrici dei call center, dell'assemblea pubblica sui call center


>> ascolta/scarica le presentazioni fatte da Alberto <<



"Il noblog colsenter" nasce da esperienze concrete, che sono le esperienze di tutti noi. Frammenti di vita dura, di lavoro faticato, esperienze forti ma non necessariamente negative. Anzi.
Colsenter nasce per cominciare a scambiare informazioni, serve per dire che tutte le porcate che queste aziende fanno - e che governi e sindacati avvallano - possono essere contrastate.
>> continua a leggere la presentazione su colsenter.noblogs.org


Condizioni di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici nei call center e la mole dei profitti padronali


>> ascolta/scarica l'analisi di Alberto e Vincenzo <<



>> leggi/scarica l'articolo "Call center, un miliardo di ricavi" di Fabrizio Patti, uscito su Il Sole 24 Ore il 17 marzo 2008 <<


Due punti di vista diversi, opposti, in assoluta contrapposizione: quello di chi lavora e quello di chi accumula capitale attraverso lo sfruttamento della forza-lavoro. Alberto, prendendo spunto da un articolo de Il Sole 24 Ore, giornale padronale per eccellenza, disvela l'enormità di profitti che incamerano le aziende dal "lavoro col telefono", denunciando da una parte le condizioni vergognose dei lavoratori e dall'altra rispedendo al mittente le lamentele inascoltabili dei padroni rispetto ai temi come quelli della "poca produttività" o della "saturazione del mercato". Vincenzo, partendo da un'indagine eseguita dall'Asl della Città di Milano, focalizza i punti principali delle condizioni lavorative nei call center, prescindendo dalla (misera) busta paga che i lavoratori si ritrovano a fine mese..


Lotte e vertenzialità aperte nei luoghi di lavoro


>> ascolta/scarica l'intervista con Omar, coordinatore provinciale dei Cobas - lavoro privato - di Livorno <<
(prefazione all'intervista di Marco su Telegate)


 
Discussione tra Marco e Omar, entrambi lavoratori Telegate, che si confrontano soprattuttto sui nodi problematici (e mobilitativi!) della loro stessa azienda, dislocata su due rami, quello torinese e quello livornese.

Cronaca (parziale) delle ultime mobilitazioni raccontate da InfoAut:

- 6 marzo 2008 - La precarieta' corre sul filo.. ma anche la cospirazione corre sul filo e senza bisogno del doppino! (intervista)

- 3 dicembre 2008 - Sale la protesta dei lavoratori Telegate: i precari del call-center Fiat fanno un blitz al Lingotto

- 13 ottobre 2007 - "914 persone cedute: Life is out!": mobilitazione dei lavoratori Vodafone a Milano


La repressione delle aziende contro i "non allineati"


>> ascolta/scarica l'intervista con Alessandra, lavoratrice licenziata Telecom di Roma <<
(prefazione all'intervista di Alberto sulla repressione aziendale)



Alessandra Mei, lavoratrice Telecom di Roma è stata brutalmente licenziata dall'azienda, il 16 aprile 2008, per "essersi permessa" di aver risposto male ad un superiore. Una logica da esercito, figlia dell'estrema ricattabilità dei posti di lavoro nei call center ma anche della politica di controllo presente. Ad Alessandra non sono bastati nemmeno sedici anni di anzianità per poter difendere sè stessa dall'ingiustizia in atto, licenziata in tronco.



            [report assemblea] "La precarietà corre sul filo.. cominciamo a collegarla!"





            Mercoledì 23 aprile si è svolta a Palazzo Nuovo l´assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici dei call center di Torino. A discutere e a "cospirare"  contro la precarietà e le esternalizzazioni, i bassi salari e i problemi di salute,  circa una cinquantina di lavoratori e lavoratrici di varie aziende (Comdata, Telecom, Telegate, Elitel, Vodafone ecc.), insieme ad esponenti dell´ANLE (Associazione Nazionale Lavoratori esternalizzati) e della FLMU-CUB.
            Nell'introduzione al dibattito, un collega di Comdata ha posto enfasi sulla relazione fra redditività delle aziende e livello di sfruttamento dei lavoratori del settore, in particolare focalizzando l'attenzione sugli aspetti legati alle condizioni di salute e alla sicurezza. Ha preso poi la parola un delegato RSU di Telegate che, oltre che raccontare la storia delle lotte che hanno permesso la stabilizzazione di 250 lavoratori, ha incentrato il suo intervento sull'importanza delle vertenze come strumento importante, in caso di assenze di lotte, per far pagare un prezzo altissimo ai padroni anche in termini economici, visto che spesso loro preferiscono pagare un lavoratore perchè se ne stia a casa, piuttosto che riassumerlo dopo una sentenza, e lo fanno proprio perchè gli esiti delle vertenze spesso non vengono pubbliizzati e diffusi nelle aziende e fra i lavoratori.
            Un aspetto, questo, ripreso dalle due colleghe di ANLE che hanno ricordato le 45 cause vinte contro Telecom sulle esternalizzazioni (sulle quali si sta preparando un dossier), l'importanza dell'informazione relativa ai diritti, e quella di cominciare ad aprire un fronte vertenziale sull'intermediazione illecita di manodopera (caporalato) che contraddistingua la stragrande maggioranza delle aziende in outsourcing in questo Paese.
            La lavoratrice esternalizzata Wind di Sesto San Giovanni (MI), ha invece rimandato al sito della rete colsenter.noblogs.org per informarsi sullo stato della lotta contro l'esternalizzazione del call center di Sesto e contro i trasferimenti di 240 lavoratori della sede di Lorenteggio (MI) a Roma, e ha fatto appello alla partecipazione alla MayDay di Milano, ormai "storico" appuntamentom del precariato che non si rassegna, dove sarà presente anche un carro sulle TLC.
            Sono poi intervenute due colleghe Telecom di Torino, che hanno ripreso sia la questione della sicurezza, sia quella dell'alienazione del lavoro di "customer care", falsamente orientatto dall'azienda alla ricerca della qualità del servizio, ma in realtà improntato alla quantità dei contatti e ad una vera e propria azione di vendita di nuovi prodotti e servizi aziendali. Una situazione che spesso ci rende molto più dipendenti dalle "macchine" (PC e telefoni), degli stessi operai manifatturieri.
            Un compagno della FLMUniti-CUB di Milano si è agganciato a questo ultimo aspetto, evidenziando come difficilmente questo può essere concepito come "il lavoro della vita" (sebbene purtroppo sempre più spesso e per sempre più persone questo è diventato) e quindi, accanto alla lotta per il miglioramento delle condizioni lavorative e salariali, va affiancata la lotta per la riappropriazione del salario attraverso le vertenze.
            Il collega che, insieme ad altri, ha recentemente vinto la prima causa per riassunzione a tempo indeterminato contro Vodafone, ha provato a tirare qualche conclusione, ricordando alcuni punti qualificanti del blog colsenter e della rete che si sta costituendo a Torino:
            1. Il meccanismo della "cospirazione", ossia l'individuazione e la moltiplicazione di momenti e luoghi nei quali discutere ed organizzarsi per contrastare le aziende, visto che quest'ultime non permettono spazi di discussione, di riunione e di organizzazione.
            2. Quello della "cartografia", cioè della mappatura delle aziende di call center presenti sul territorio, le loro caratteristiche, fatturato, inquadramento dei lavoratori, proprietà e quant'altro, lavoro propedeutico ALL'AZIONE DI COLLEGAMENTO fra lavoratori di differenti aziende che rimane un obiettivo centrale.
            3. Infine, quello che stiamo denominando del "cash and crash", ossia della riappropriazione del salario e dello sputtanamento delle aziende, obiettivo perseguito sia attraverso le vertenze legali che devono diventare sempre più di massa, sia attraverso iniziative di massa eclatanti che mettano in discussione l'immagine edulcorata che queste aziende millantano e che comunichino ai lavoratori che questi squali non hanno diritto di trattarci come fanno e che è possibile resistere con successo.
            Infine è stata approvata una mozione in solidarietà con la collega Telecom di Roma licenziata. E' stato proposto un presidio a Torino in occasione dello sciopero che si sta organizzando a Roma, il call strike per intasare le linee quel giorno e una cena benefit per Alessandra.

            Di seguito la mozione uscita dall'assemblea in solidarietà con la lavoratirce Telecom licenziata in tronco a Roma per aver risposto male ad un superiore:

            Alessandra Mei, una collega Telecom di Roma, è stata brutalmente licenziata e sbattuta per strada, dopo 16 anni di "onorato servizio", di cui 8 passati in cuffia al 119.
            Una decisione grave ed inaudita che conferma quanto Telecom sia una delle aziende di punta nell'impostare le relazioni coi lavoratori sulla base dell'arroganza, della prevaricazione e del terrorismo psicologico.
            Da anni denunciamo le condizioni di lavoro insopportabili nelle quali, come lavoratori e lavoratrici dei call center, viviamo:
            - precarietà lavorativa, sia per i dipendenti delle imprese in outsourcing (spesso con contratti a progetto, somministrati, a termine), sia per quelli "in house", costantemente con la spada di Damocle delle esternalizzazioni, delle delocalizzazioni e delle cssioni di ramo d'azienda sulla testa, spesso anticamera di licenziamenti mascherati;
            - salari che nella maggior parte dei casi sfiorano i 1.000 euro per un full-time, e che non ci fanno arrivare neanche alla fine della terza settimana (soprattutto se abbiamo figli a carico);
            - condizioni di salute e sicurezza indecenti, perchè sottoposti a livelli di stress che non hanno paragoni in nessuna altra categoria, come testimoniano numerosi studi eseguiti da varie ASL e medici a livello nazionale (come quelle di Milano, Torino, Bologna). Senza parlare dei disturbi al metacarpo (tendiniti), alla vista, all'udito, alla colonna vertebrale...
            Tutto questo non interessa minimamente ai "signori del filo" che, proprio grazie alle condizioni di lavoro allucinanti in cui versiamo, incamerano profitti da capogiro: senza contare le "majors" delle TLC (Vodafone, Telecom, Wind, H3G), i ricavi del 2007 ammontano a quasi un miliardo di euro!
            ORA BASTA!
            In questo contesto non accettiamo di far passare in silenzio una grave prevaricazione come quella fatta ad Alessandra, perchè da domani potrebbe toccare a chiunque di noi, e soprattutto a chi non piega la testa, visto che Alessandra è anche attivista sindacale dell'FLMU-CUB.
            Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad Alessandra e ci impegneremo affinchè venga immediatamente reintegrata, facciamo appello a tutti i lavoratori e le lavoratrici a manifestare la propria vicinanza ad Alessandra e a denunciare Telecom e le sue politiche repressive e autoritarie.

            REINTEGRO IMMEDIATO DI ALESSANDRA!
            UNITI SI VINCE!
            SE VOGLIONO PROFITTI, AVRANNO CONFLITTI!


            Torino, Palazzo Nuovo - 23 aprile 2008
            I lavoratori e le lavoratrici Comdata, Elitel, Telecom, Telegate, Omnia, Vodafone riuniti/e in assemblea 

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      http://www.infoaut.org/news.php?id=1463 
           
           
     


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