[Redditolavoro] SLAI Cobas e elezioni - Nessuno difende i lavoratori

Fulvio fuldigior at gmail.com
Mon Mar 31 12:25:04 CEST 2008


*
**
ELEZIONI: NESSUNO DIFENDE
LE CONDIZIONI DEI LAVORATORI*


La campagna elettorale è partita, *ma, a parte alcune promesse che non
manterranno, nessuno difende gli interessi dei lavoratori*. I programmi del
Partito Democratico (Veltroni), del Popolo delle Libertà (Berlusconi) e i
"10 punti" della Confindustria (Montezemolo) *sostengono nella sostanza gli
stessi obiettivi, perché difendono i medesimi interessi: quelli dei profitti
* (presentati come "interessi comuni" per lavoratori e padroni).

          Gli obiettivi di governo di queste forze, infatti, vanno nel senso
di: *aumentare la precarietà* *(mentre dicono di volerla
"risolvere")*, *ridurre
i salari reali* *(innalzando la produttività e subordinando gli
ultralimitati "aumenti" agli obiettivi aziendali,reintroduzione delle gabbie
salariali),* *smantellare i diritti rimasti nei posti di lavoro* *(agibilità
sindacale riservata ai "sindacati di comodo", nessun diritto esigibile
direttamente dai lavoratori).
*
*          Nel corso degli anni i governi di centro sinistra e centro destra
si sono alternati nel condurre l'attacco contro le nostre condizioni di vita
e di lavoro. Il governo ultimo di Prodi ha continuato nell'opera portata
avanti dal governo precedente di Berlusconi.*
Perché mai, oggi, questi stessi soggetti dovrebbero fare politiche di
miglioramento delle nostre condizioni di vita e di lavoro? Come dimostrano
le stesse statistiche,* l'aumento dei profitti di banche, finanziarie e
aziende realizzatosi, in questo periodo, si è fondato su una costante
diminuzione del costo del lavoro.*

 ------------------------------
 * Alcuni regali di Prodi al padronato*
**
o    conservazione delle leggi che precarizzano il lavoro (Pacchetto Treu e
Biagi)
o    anticipo di 1 anno del furto del TFR previsto dalla legge Maroni
o    aumento dell'età pensionabile
o    "accordo" su Welfare, precarietà, pensioni nel luglio 2007
o    tagli ai servizi sociali (sanità per prima) e privatizzazioni (come
chiesto da Bankitalia)
o     aumento dei contributi previdenziali, dei ticket sanitari, della
tassazione sul TFR
o    riduzioni e agevolazioni fiscali per i padroni (Irap, deduzioni, auto
di rappresentanza, premi aziendali, straordinari...)
o    assunzioni limitate nel pubblico impiego,  mancata stabilizzazione dei
precari pubblici, finanziamento alle scuole private
o    aumento delle spese militari
o    mantenimento della Bossi-Fini sull'immigrazione

*Non sono gli stessi di Berlusconi?*
*
------------------------------

          Riduzione dei salari, taglio delle pensioni, aumento della
precarietà, privatizzazione dei servizi sociali, ampliamento delle basi
militari e partecipazione attiva alle varie guerre sparse per il mondo, ...
non sono state forse la costante delle politiche dagli anni '90 in poi sotto
i vari  governi, in nome della "modernità", delle "riforme"? Perchè mai oggi
dovrebbe essere diverso, adesso che la crisi incombe in maniera radicale?*

*
------------------------------
 trovate questi obiettivi  nei programmi elettorali?
*
o   *un lavoro stabile* (un lavoro a tempo indeterminato, che non sia
sottoposto al ricatto dei contratti precari e che consenta di pianificare il
vostro futuro),
o  * un salario e una pensione decenti* (che vi consentano di superare la
quarta settimana del mese, che non siano taglieggiati da mutui e affitti
alle stelle),
o   *diritti garantiti nei posti di lavoro* (dalla sicurezza -vita
compresa-, a relazioni sindacali democratiche, al rispetto della dignità
umana dei lavoratori).
 ------------------------------

*1987, 1997, 2000, 2007*

*1987* crollo delle borse in tutto il mondo. *1997* crisi finanziarie in
Asia, Russia e Brasile che si ripercuotono dappertutto, per oltre un anno. *
2000* crac delle azioni "internet" dagli USA all'Europa e all'Asia, che
continua fino al fallimento della Enron nel 2001. *2007* crisi dei mutui
"subprime" negli USA, che si estende a tutto il mercato finanziario e
coinvolge banche e istituzioni finanziarie in tutto il mondo. *Crisi che non
ha finito di manifestarsi e che dagli USAsi sta propagando in Europa,
coinvolgendo sempre più la produzione*, come dimostrano gli annunciati
8.100licenziamenti in Germania alla BMW (di cui
5.000 lavoratori interinali).
          Una crisi che i padroni tenteranno di farci pagare, *che ha già
ridotto i nostri TFR versati nei fondi pensione* e a cui il padronato si sta
preparando, per farcene pagare il costo con CIG, licenziamenti e mobilità.
Una crisi che determinerà la politica del nuovo governo, che come sempre ci
chiederà sacrifici per far fronte alla situazione.  Promettendo, come
seguito, un "secondo tempo" di piena occupazione e salari crescenti, che da
almeno trent'anni non si vede mai, *anzi i salari non sono mai stati così
bassi, mai si è lavorato così tanto (sia in termini di orario, sia di
fatica), mai è così cresciuta la precarietà!*

*
------------------------------
 in nessun programma troverete obiettivi che vi difendono, come quelli
contro:*
**
** o   *la cassa integrazione per 900 (o più) lavoratori della Sea a
Malpensa*, anzi sono tutti a favore di una Cig che serve unicamente a
trasformare in peggio le condizioni di lavoro, tanto che hanno approvato il
"decreto mille proroghe" che consente l'utilizzo di interinali mentre ci
sono la Cig e la mobilità.
o   *la creazione di un reparto confino alla Fiat di Pomigliano*, dove sono
ammassati gli operai di cui la Fiat si vuole liberare dopo la
ristrutturazione dello stabilimento. Un reparto dove sono messi gli operai
che si oppongono, come alla Fiat di Valletta degli anni '50 o all'Alfa di
Arese negli anni '90. Reparti di confino che sono l'anticamera dei
licenziamenti.
o   *il licenziamento degli ultimi 68 cassaintegrati dell'Alfa di Arese* non
rispettando gli accordi sottoscritti e dopo anni di promesse non mantenute
di reinserimento al lavoro. Anzi, centro sinistra e centro destra sono
impegnati a mettere le mani (con le società e le coop collegate) sui fondi
che saranno stanziati per l'Expo 2015, che vogliono fare nell'area dell'Alfa
di Arese.
o   *i licenziamenti politici nelle aziende*, Fiat per prima, effettuati dal
padronato per bloccare sul nascere le lotte e ottenere la pace sociale
intimidendo tutti i lavoratori. Una pace sociale necessaria per impedire che
i lavoratori si organizzino e lottino contro il peggioramento delle
condizioni di lavoro.
o   *l'utilizzo di tutte le forme di lavoro precario* (interinali, a
progetto, apprendistato, inserimento,ecc.) che servono ad ottenere più
profitti e, alla lunga, far sparire i "vecchi" contratti e le garanzie
conquistate.
 ------------------------------
 *morti sul lavoro: la strage*

Appena asciugate le lacrime di coccodrillo per la strage della Thyssen di
Torino, altri cinque morti da lavoro a Molfetta, a fine marzo uno alla Fiat
di Melfi. *I lavoratori continuano a morire al ritmo di quattro al giorno*,
senza alcuna discriminazione di razza o colore, nei cantieri come nelle
fabbriche.
*In quale programma elettorale trovate la richiesta della riduzione della
giornata lavorativa a parità di salario come misura più  tutelante contro la
pericolosità e la nocività subite nei posti di lavoro?*
 ------------------------------
 **
*DOBBIAMO CONTARE SOLO SU NOI STESSI*


          Non abbiamo nulla da guadagnare da un governo di centro sinistra o
di centro destra, *chi vincerà le elezioni applicherà un programma dettato
dai poteri forti del capitale.
*          Ma non dobbiamo nemmeno illuderci che la cosiddetta "sinistra
radicale", la Sinistra Arcobaleno, rappresenti una prospettiva politica di
reale difesa dei lavoratori.
          La politica di queste forze, fino a ieri al governo, *non è stata
ne è quella di rafforzare ed estendere la lotta di classe nei posti di
lavoro e nella società*, ma di subordinare la lotta dei lavoratori alle
logiche parlamentari, di servirsene per garantire ai propri dirigenti una
poltrona nelle istituzioni, naturalmente, dicono, per "cambiarle".
*          Lo sviluppo della lotta di classe, non passa attraverso le aule
parlamentari e le istituzioni*, ma attraverso le lotte concrete, per
l'autonomia politica e l'autorganizzazione dei lavoratori.
          La Sinistra Arcobaleno vorrebbe un capitalismo più "onesto", più
"equo e solidale", ossia vorrebbe che il capitalismo non fosse più se
stesso.  Diffondono quest'illusione in nome della governabilità e della
lotta a Berlusconi, ma come hanno dimostrato nell'ultima legislatura, la
Sinistra Arcobaleno ha accettato tutte le misure antioperaie e i regali ai
padroni, il programma liberista di Prodi, la conservazione della precarietà,
la repressione delle lotte e dei movimenti sociali, le spedizioni militari,
ecc!
          Oggi, che viene posta fuori dall'area di governo dal bipolarismo,
formalmente radicalizza gli obiettivi, ma non rompe con la politica
concertativa. Il suo unico fine è quello di influire nei giochi parlamentari
con un maggior peso elettorale. Una prospettiva, questa, perdente per i
lavoratori e che non favorisce lo sviluppo della lotta di classe.
*          E infatti Bertinotti sostiene che, per "salvare Alitalia", ci
vorrebbe un manager come Marchionne! Bella proposta per difendere i
lavoratori: un manager "all'avanguardia" nell'attacco agli operai della
Fiat!. (24 Minuti del 26/3/2008)

* *EPPUR SI MUOVE!*


*          Si racconta che così diceva Galileo riferendosi all'orbita della
terra attorno al sole (verità negata dal tribunale dell'Inquisizione, il
quale voleva che il sole girasse attorno alla terra).*
           Così oggi, seppur data per defunta, la lotta di classe fa
capolino nei rapporti tra proletari e padroni. Si manifesta, ha delle
fiammate, si attenua, riprende. Come un fremito percorre la penisola
italiana (e non solo) e pur con tutte le difficoltà fa tremare di rabbia gli
alfieri del liberismo e della sovranità del mercato, i maghi della finanza
che parlano di indici azionari in crescita eterna, i politici che parlano di
equidistanza tra capitalisti e lavoratori o di unione d'interessi tra
capitale e lavoro.
*           La lotta di classe tende a manifestarsi nuovamente perchè il
capitalismo non è in grado di assicurare salari crescenti, una vita decente,
un futuro certo ai lavoratori. Non parliamo poi della pace, dal momento che
l'Italia imperialista scatena e conduce guerre in tutto il pianeta.*
 ------------------------------
 *i sindacati: uno strumento per il controllo dei lavoratori*
**
*          Cgil, Cisl Uil, Ugl, Sinpa, ... sono corresponsabili dell'attacco
ai lavoratori..* Le loro politiche di concertazione contribuiscono a
sgretolare la resistenza dei lavoratori contro la ristrutturazione, creano
le premesse di successive e peggiori sconfitte dei lavoratori.

          Questi sindacati sono irreversibilmente integrati nelle
istituzioni dominanti (anche dal punto di vista affaristico), gestori di
Fondi Pensione, condividono uomini e interessi con le forze del centro
sinistra e del centro destra. Una carriera da sindacalista, spesso, si
conclude con un posto da sottosegretario di governo, presidente della Camera
e Senato, o nella segreteria di questo o quel partito.

          Il sindacato, nell'epoca dell'imperialismo, non essendo legato ad
un partito rivoluzionario si è trasformato da strumento di difesa dei
lavoratori, in uno strumento di subordinazione, di concertazione con gli
interessi padronali, *in un apparato per il controllo della forza lavoro.
*
          Nei sindacati istituzionali si sono pressoché chiusi gli spazi per
chi dissente, rimanendo all'interno dei loro apparati non è più possibile
organizzare concretamente i lavoratori per difendere le proprie condizioni
di vita e di lavoro.
 ------------------------------

*DIAMOCI DA FARE*

*           Sempre più lavoratori sono scontenti* della situazione che
vivono, si stufano di essere precari, giorno dopo giorno. Essi si distaccano
da sindacati confederali concertativi, e neppure condividono la politica dei
partiti borghesi e delle opposizioni "ufficiali". La maggioranza dei
lavoratori, però, è ancora legata al proprio capitalismo, al suo Stato, alle
sue istituzioni, ai servi sindacali, non percepisce ancora la necessità di
superare questo sistema sociale basato sul profitto e che sta portando
l'umanità alla rovina  .

*           I lavoratori che portano avanti una lotta in senso
anticapitalista devono intervenire in tutte le contraddizioni, per delineare
una prospettiva indipendente di classe.*
Per riuscirvi non serve, né utilizzare la campagna elettorale per
conquistarsi maggiore visibilità mediatica *(presentazione di liste che non
avranno mai un eletto)*, né tantomeno limitarsi alla conta delle astensioni
*(che non corrispondono, automaticamente, ad una volontà di lotta contro
questo sistema sociale).
*
          Non ci nascondiamo che nella maggioranza dei lavoratori sono
ancora diffuse le illusioni che le istituzioni si possano "usare" a
vantaggio dei proletari, che la prospettiva politica sia solo quella
elettorale, che l'idea di un sindacato "diverso" sia unicamente quella di
chiedere qualcosa di più nei rinnovi contrattuali. Ma nel corso della *
nostra* "campagna elettorale", *dobbiamo rilanciare la necessità della lotta
di classe, agire concretamente perchè cominci a formarsi un fronte di classe
* che si contrapponga alla politica borghese sul piano sindacale e sul piano
politico. Solo in questo modo possiamo contrastare realmente l'attacco
antioperaio.

*          Un fronte di classe, che su obiettivi comuni e condivisi, cominci
a unificare i lavoratori *sulle rivendicazioni e sulle azioni di lotta in
difesa delle proprie condizioni di vita e di lavoro (salario, pensioni,
precarietà, diritti, ecc.); che  non deleghi a terzi l'opposizione alla
guerra imperialista, la lotta all'aumento delle basi militari, alla TAV,
alla distruzione dell'ambiente, al capitalismo.
*          Noi non diamo l'appoggio a nessuna delle forze che partecipano
alle prossime elezioni, invitiamo invece i lavoratori ad autorganizzarsi, a
mobilitarsi, a rilanciare la lotta per affrontare al meglio l'accentuarsi
della crisi economica, ad unirsi in un fronte unico contro i padroni.

**          Su questo terremo siamo disposti a misurarci con tutti quei
lavoratori che, sul piano politico e sindacale, vogliono fare altrettanto.*
*
------------------------------

LAVORO STABILE, SALARIO, DIRITTI*

*          Come Slai pensiamo che l'esistenza di un sindacalismo di classe
sia uno degli elementi che possano favorire la formazione di
un'organizzazione politica indipendente del proletariato.
          Di "sindacato di classe" oggi si parla molto, ma questo risultato
non è banalmente l'unificazione dei sindacati di base esistenti. Oggi non
esistono già le condizioni politiche per la costituzione di un sindacato di
classe, di massa e anticapitalista. Nei sindacati di base non è stato reciso
fino in fondo il cordone ombelicale con le posizioni concertative della
"sinistra arcobaleno" e in buona parte di esso la prospettiva non è
anticapitalista, ma quella di un "quarto sindacatino" che sia più "radicale"
di Cgil-Cisl-Uil quanto a rivendicazioni. A volte, addirittura, in nome del
"non esser tagliati fuori dalle trattative" o per ottenere un'agibilità
simile a quella dei confederali, settore dei sindacati di base sono stati
capaci di siglare accordi e contratti pesantemente negativi per i
lavoratori. Un "realismo" che non condividiamo e che impedisce lo sviluppo
della lotta di classe e l'affermazione di una prospettiva anticapitalista.
          Il sindacato di classe sarà piuttosto un superamento delle attuali
organizzazioni di base e, per arrivarci, secondo noi occorre mettere mano a
un processo di unificazione dei proletari, a partire dai posti di lavoro. Un
processo che coinvolga lavoratori iscritti ai sindacati di base, ai
sindacati confederali, non iscritti e si apra al territorio, agli immigrati,
collegandosi a comitati di lotta, centri sociali, lavoratori a vario titolo
organizzati. Un processo di unificazione su obiettivi e piattaforme comuni e
condivisi, in cui tutte le realtà esistenti abbiano pari dignità e che si
ponga quale strumento per coordinare in modo permanente tutti i vari episodi
di lotta e resistenza, nei posti di lavoro e nel territorio.
Un processo di unificazione che deve darsi contenuti anticapitalisti, a
cominciare dalla rivendicazione di un lavoro stabile (per contrastare
l'incertezza creata dalla precarizzazione, dal lavoro in cooperative), di un
salario e di una pensione decenti (che consentano di vivere senza il patema
d'animo della fine mese e siano un'effettiva riconquista della ricchezza
sociale prodotta dai lavoratori), e di diritti certi per i lavoratori
(bloccando l'erosione di tutte le conquiste ottenute in passato che governo
e padronato stanno realizzando).*
*Una ripresa della lotta di classe, del conflitto capitale lavoro, deve
porsi nell'ottica di:*
**

   - *Forti aumenti salariali egualitari, non legati agli obiettivi
   aziendali.
   *
   - *Ripristinare la scala mobile.
   *
   - *Trasformare tutti i contratti precari in contratti a tempo
   indeterminato.
   *
   - *Un salario garantito per disoccupati e cassaintegrati pari al
   salario medio operaio.
   *
   - *Abrogare legge Biagi e pacchetto Treu.
   *
   - *Aumentare le pensioni, abolire il calcolo contributivo, diminuire
   l'età pensionistica, diritto di recesso dai Fondi Pensione.
   *
   - *Diritti sindacali direttamente esigibili dai lavoratori, precari
   compresi.
   *
   - *Abolire il 33% garantito nelle RSU per i sindacati confederali,
   ridistribuire i permessi per i delegati RSU del pubblico impiego.
   *
   - *Abolizione del criterio della "maggior rappresentatività" per i
   sindacati firmatari di contratto.
   *
   - *Diritto alla casa per tutti, con affitti correlati ai salari (10%
   dei salari)
   *
   - *Servizi sociali (scuola, sanità e trasporti) pubblici e gratuiti
   per tutti.
   *
   - *Permesso di soggiorno per tutti i lavoratori immigrati. Chiusura
   dei CPT e abrogazione delle leggi Bossi/Fini e Turco Napolitano.
   *
   - *Riduzione della giornata lavorativa a parità di salario.*

 *
------------------------------
Slai Cobas**  **www.slaicobas.it ***

*Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale*

Sede nazionale: Viale Liguria 49, 20143 Milano, tel/fax 02/8392117, *
slaimilano at slaicobasmilano.org* <slaimilano at slaicobasmilano.org>*
www.slaicobasmilano.org*

Sede legale: Via Masseria Crispi 4, 80038 Pomigliano d'Arco (Na), tel/fax
081/8037023, *cobasslai at fastwebnet.it  * <cobasslai at fastwebnet.it> *
www.slai-cobas.org* <http://www.slai-cobas.org/>



*la televisione sul web dello Slai Cobas*

www.mogulus.com/slaicobastv

(trasmissione continua)

www.youtube.com/slaicobas

(archivio filmati)





fip Milano 26.3.2008


-- 
--------------------------------------------------------------------------------
Questa mail ti arriva perchè ti sei iscritto oppure hai avuto una
corrispondenza personale e/o attraverso altri con i gestore della mail. I
tuoi dati non saranno in alcun modo resi pubblici o ceduti a terze persone.
Serviranno solo ed esclusivamente per l'invio di NewsLetter e/o comunicati
di interesse politico e/o sindacale nel pieno rispetto delle vigenti leggi
sul diritto alla privacy. Se non sei più interessato a ricevere mail da
questo indirizzo, o in realtà non lo sei mai stato - anche se ciò è sintomo
di arida non curanza - ti preghiamo di risponderci con una mail di insulti.
Sempre meglio l'odio che l'indifferenza. Oppure puoi farlo direttamente
rispondendo a questa mail con la parola CANCELLAMI.  ;-)
-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: http://riot.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20080331/c183566b/attachment-0001.html


More information about the Redditolavoro mailing list