[Redditolavoro] La sicurezza sul lavoro è sempre un optional

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Sat Mar 29 21:27:26 CET 2008


      Perde una gamba al porto di Trieste 

      La sicurezza sul lavoro è sempre un optional 
     
      Pietro Orsatti


      Stava agganciando due vagoni nel porto nuovo di Trieste, ha perso una gamba e rischia seriamente di perdere, nelle prossime ore, una se non tutte e due le braccia. È successo ieri, attorno alle 12. Il lavoratore della Compagnia portuale, trent'anni, si chiama Sandro Pauluzzi. Fra pochi giorni avrebbe cambiato posto di lavoro, dalla Compagnia alla Adriafer, la società delle manovre interne al porto. «Ero in macchina proprio in zona - racconta Giacomo Condotto, ispettore della sicurezza dell'Autorità portuale triestina - e sono arrivato sul luogo subito dopo. Questo è un anno terribile per il porto di Trieste. Anzi per tutti i porti italiani. A gennaio il camionista turco morto schiacciato dal proprio camion all'interno del terminal traghetti. Poi i morti a Venezia e quello di Genova. Ora questo incidente». Per Condotto l'incidente è incomprensibile. «Quella è un'operazione standardizzata, che non dovrebbe essere soggetta a imprevisti. Eppure è successo. Quindi qualcosa non funzionava come doveva. - prosegue - Stiamo aspettando da tempo l'istituzione del protocollo sulla sicurezza. Tutto si è fermato attorno al ruolo delle Rls. Si diceva: le Rls chi le paga? Il paradosso è che proprio questa mattina (ieri, ndr) è arrivata la lettera di convocazione della Prefettura per mercoledì prossimo. Troppo tardi». 


      Intanto, il porto di Trieste è stato bloccato, e per la giornata di oggi è stata indetta un'assemblea nel pomeriggio e 24 ore di sciopero. Anche in altri porti, come in quello di Genova, la notizia dell'incidente di ieri mattina non è passata inosservata. «I due compagni di lavoro di Sandro sono ancora troppo scioccati per ricostruire l'accaduto. - racconta Riccardo, un altro lavoratore dello scalo triestino - Stavano in tre dove bisogna lavorare in quattro. Anche se il traffico dei container del molo settimo (il terminal container) negli ultimi mesi è aumentato. Anche se sono aumentati i ritmi e i tempi di lavoro». Questo incidente, per fortuna non mortale, ha riaperto la ferita sul modo di lavorare nei porti italiani e sulla sicurezza dei lavoratori. «C'è chi predica maggiore flessibilità del lavoro e tariffe concorrenziali, lasciando da parte qualsiasi considerazione su dignità e sicurezza del lavoro. - dichiara Igor Kocijan, consigliere regionale Prc SE - Per le "teste dure" vogliamo precisare che chi svolge lavori pericolosi e di fatica non deve essere costretto a costruirsi la paga giorno per giorno», come invece sono costretti a fare i portuali. E la commissione lavoro del Prc triestina lancia una proposta concreta: «L'autotutela è la risposta. - si legge nel comunicato - Tutti i lavoratori portuali devono avere la possibilità di denunciare situazioni di rischio e pericolo, di fermare il lavoro se necessario per motivi di sicurezza, senza dover temere ritorsioni di alcun tipo dai terminalisti, dai concessionari e dalle altre autorità esistenti». Come si chiede da anni, come avevano proposto a Genova dopo la morte di Enrico Formenti.

      29/03/2008 liberazione


     

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