[Redditolavoro] LA GUERRA DEI PADRONI SU GLI OPERAI E LA POLITICA...28-3-2008

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Fri Mar 28 19:40:11 CET 2008



					PER GLI OPERAI L'UNICA SICUREZZA E' RICOSTITUIRSI IN CLASSE E FARE UNA  POLITICA OPERAIA
			
					
						
							da							 falce
						 	@ 2008-03-28 - 18:34:35						 
			
							LA
GUERRA SOTTERRANEA TRA OPERAI E PADRONI,  TRA I BORGHESI E GLI SCHIAVI
NEI POSTI DI LAVORO,NELLE FABBRICHE, NEL SINDACATO, NELLA POLITICA E'
SATURA ANCHE IN QUESTO PAESE, NON PUO' PIU' RIMANERE CONFINATA NEL
DIMENTICATOIO.
	DOPO
MESI DI SCIOPERI DI QUEST'INVERNO  E I 130.000 NO AL CONTRATTO DI FINE
FEBBRAIO  , I PADRONI, I LORO POLITICI E BUROCRATI SINDACALI CREDONO DI
CONTINUARE A MENARE PER IL  NASO GLI OPERAI NELLE FABBRICHE, MA LA
PALUDE E' SEMPRE PIU' PIENA E SATURA DI MATERIALE INFIAMMABILE.
	GLI
OPERAI VEDONO CHE LE SCUSANTI, I PARAVENTI, GIUSTIFICAZIONI FANNO A
BOTTE CON L'IMMONDA REALTA' CHE SI VIVE NEI LUOGHI DELLA PRODUZIONE E
CIRCOLAZIONE DELLE MERCI, LA "LORO STORIE" NON CORRISPONDONO PER NULLA,
ALLA NUDA REALTA' DI SFRUTTAMENTO, LE LORO CENSURE NON FANNO PIU'
IMPRESSIONE A CHI PAGA OGNI GIORNO CON LA SFERZA PRODUTTIVA, CON MORTI,
FERITI, CON LICENZIAMENTI TRUCCATI IN "ESUBERI", CON LA POVERTA' E CON L'INGANNO PERPETUO I LORO LAUTI E
CRESCENTI PROFITTI E GUADAGNI...
	DOMANI
ALL'ASSEMBLEA  OPERAIA A SESTO SAN GIOVANNI ORE 14 V. PURICELLI GUERRA
24 SARANNO DIRETTAMENTE GLI OPERAI FIAT E DI ALTRI GRANDI GRUPPI DA
NORD A SUD  AD APPROFONDIRE  GLI ASPETTI  E I TEMI DI FONDO CHE CI
ASPETTANO NELLO SCONTRO DI CLASSE IN QUESTO PAESE. IL CORPORATIVISMO
PADRONALE, L'ESCLUSIONE FORZATA DEGLI OPERAI IN MASSA E PARTICOLARMENTE
LA SUA PARTE PIU' DECISA DALLA LOTTA POLITICA, LA CONTINUA REPRESSIONE
SINDACALE E PADRONALE NEI SINDACATI UFFICIALI E IN QUELLI DI BASE DEGLI
OPERAI RIBELLI, IL VASO E' STRACOLMO...
	Gravissima responsabilità della Fiat nell’infortunio mortale a Melfi.
 La Fiom parte civile contro l’azienda  (28 marzo 2008)  
	Giorgio
Cremaschi, responsabile salute e sicurezza della Fiom ha rilasciato la
seguente dichiarazione sull’infortunio mortale avvenuto alla Fiat Sata
di Melfi La morte di Domenico Monopoli, operaio di 43 anni, dipendente
della Fiat Sata di Melfi, dimostra che la tragica catena degli
infortuni mortali sul lavoro non si è in alcun modo interrotta e che
sono sbagliati anzi dannosi tutti i facili ottimismi che sono seguiti
ai dati Inail, che annunciavano una riduzione statistica degli
infortuni mortali. La realtà è che il dato Inail è puramente casuale,
nulla è cambiato nell’organizzazione del lavoro e nel rischio mortale
per tante lavoratrici e tanti lavoratori e, anzi sempre più frequenti
sono gli incidenti nelle grandi aziende che dovrebbero avere una
organizzazione del lavoro priva di rischi come quelli che producono
questi morti. Alla Fiat i rischi per la salute e per la vita dei
lavoratori sono in questi anni aumentati notevolmente e lo dimostra lo
stillicidio degli infortuni mortali e gravi anche nei grandi
stabilimenti. Bene hanno fatto i lavoratori e le organizzazioni
sindacali a scioperare subito fermando lo stabilimento Fiat Sata di
Melfi, ma ora è necessaria una azione decisa a tutti i livelli
istituzionali. E’ bene infatti ricordare che in un recente incontro
convocato dal ministero della Sanità presso la prefettura di Potenza e
nei successivi incontri sulla salute e sicurezza convocati sempre
presso il ministero della Sanità, la Fiat non si è neppure presentata.
Nello stesso tempo la direzione del gruppo, dava luogo ad una ridicola
campagna per la sicurezza, scavalcando gli RLS e inventandosi la figura
dei “capitani per la sicurezza”. Tutto questo dimostra che, a parte la
propaganda, la Fiat continua a considerarsi estranea al rispetto
effettivo delle norme a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori
e soprattutto l’organizzazione del lavoro, continua a non essere
concepita con al centro la salute e la sicurezza di chi lavora.
Nell’esprimere dolore e cordoglio per la nuova vittima dell’insicurezza
del lavoro annunciamo fin da ora che la Fiom si costituirà parte civile
contro la Fiat per l’infortunio mortale e chiederà che la Magistratura
persegua le responsabilità a tutti i livelli. Allo stesso tempo la Fiom
coordinerà a livello nazionale tutta l’attività degli RLS del gruppo
Fiat, con una prima riunione a Torino il 7 aprile, in modo da
intervenire in maniera diffusa ed organizzata sui gravissimi rischi per
la salute e la sicurezza dei lavoratori nel Gruppo.
	 fonte: http://www.rete28aprile.it/

											
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