[Redditolavoro] dai lavoratori turchi in europa

[slaiCobasSindacatodiClasse]

Duisburg, 10 marzo 2008

L'indignazione e la rabbia di classe di tutti i salariati contro i monopoli 
capitalistici e i loro manager cresce ininterrottamente! In generale nella 
Repubblica Federale si sviluppa una nuova coscienza politica contro i 
monopoli e i profittatori!

Nel frattempo non passa giorno in cui non si abbia notizia di licenziamenti 
di massa. In generale in tutto il mondo e nella Repubblica Federale Tedesca 
lavoratrici, lavoratori e salariati vengono gettati nella disoccupazione di 
massa per soddisfare la spinta dei capitalisti alla massimizzazione del 
profitto. Per questo con i nostri soldi delle tasse vengono normalmente 
sovvenzionai i monopoli internazionali. La scoperta della criminalità legata 
alle tasse nello scandalo della Post AG è stata solo la punta dell'iceberg 
della politica di evasione fiscale dei gruppi industriali monopolistici 
statali in Germania. Per il popolo invece tutti i servizi sociali vengono 
massicciamente e ladronescamente abbattuti. I potenti godono nel lusso più 
sfrenato il loro dominio macchiato di sangue. Agli "intoccabili" signori 
capaci di guadagnare meglio in questo paese si aggiungono sempre più i 
signori manager dei grandi agglomerati industriali. Con particolari trucchi 
e riuscite attività di lobby nel parlamento centrale e in quelli 
territoriali aumentano costantemente i profitti delle loro aziende e dei 
loro conti personali. Gli stipendi dei top manager hanno raggiunto nel 2007 
circa 2,9 milioni di Euro, circa 400.000 euro in più all'anno di prima. 
Questo viene riportato dal "Welt am Sonntag" secondo i suoi propri calcoli.

Tutta la critica borghese agli eccessivi introiti dei manager non è servita 
a niente: i guadagni delle forze dominanti tedesche l'anno scorso sono 
aumentati nuovamente fortemente - chiaramente più del 10 per cento.
La crisi generale di valorizzazione del capitale finanziario e la costante, 
crescente lotta di concorrenza tra i monopoli, è un certificato di povertà 
per tutto il globo e la Germania. Povertà, disoccupazione, esclusione delle 
minoranze, crescente militarizzazione della politica interna ed estera, sono 
diventati inevitabili risultati di tutte le società capitalistiche.

Il numero dei nuovi poveri cresce di giorno in giorno: l'Associazione VdK 
all'inizio del mese ha pubblicato nuovi spaventosi numeri e iniziato una 
"Azione contro la povertà". Il VdK ha calcolato che un pensionato medio con 
la riforma delle pensioni e della sanità avrà a disposizione circa 130 euro 
meno rispetto a cinque anni fa. È "povero" ufficialmente chi ha a 
disposizione meno di 880 euro al mese, cioè circa il 60 percento dello 
stipendio medio. Ciò colpisce 3 milioni di pensionati e il 18,3 percento dei 
cittadini tedeschi.
Il senso di giustizia degli uomini è in effetti fortemente colpito. Perché 
in uno dei paesi più ricchi del mondo c'è un bambino di genitori disoccupati 
che, dopo Hartz IV, ha a disposizione 1,73 euro al mese per i giocattoli? 
Che società è quella in cui il 50% delle case è nelle mani di appena del 5% 
dei proprietari? È questa solidarietà sociale? Per niente.
Per questo in generale (nelle fabbriche e nelle strade) i salariati e coloro 
che non sono d'accordo protestano. In molte aziende e uffici pubblici si 
sciopererà ancora massicciamente. Al contrario di ciò che dice la 
disinformazione dei media borghesi non si tratta più solo di aumento dei 
salari, ma piuttosto dell'espressione dell'indignazione e della rabbia 
proletaria, e della crescente presa di coscienza dell'appartenenza di 
classe.
Perciò sosteniamo in generale le richieste degli operai di fabbrica in 
sciopero e nei posti pubblici. Richiediamo ancora il diritto di sciopero 
totale, generale e locale e legale. I sindacati si devono nuovamente 
riorganizzare come centri della lotta giusta per gli interessi dei 
lavoratori e delle lavoratrici. Perché, il successo per tutti gli operai e 
più diritti e più salari si possono ottenere solo con la forza collettiva.

Viva la solidarietà internazionale con gli scioperanti!
Paga base di 12 euro in tutti i settori!
Fermare i licenziamenti di massa!
Più salario, più diritto all'organizzazione e una vita più giusta!

Atif



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