[Redditolavoro] fiat sata è necessaria la lotta generale

slaiCobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Tue Mar 4 08:28:25 CET 2008


quella che segue è la lettera di donato auria licenziato alla fiat sata in 
seguito alla montatura giudiziaria
intentata dalla procura di potenza contro lo slai cobas per il sindacato di 
classe su scala nazionale e che ha colpito
anche 4 operai della fiat sata, nonostante i 4 operai non avessero legami 
organizzativi e politici con lo slai cobas per il sindacato di classe, nè 
con il giornale proletari comunisti, nè con la rivista marxista leninista 
maoista la nuova bandiera
anch'esse oggetto  della criminalizzazione come si rileva dalle carte 
dell'inchiesta di potenza
abbiamo colto sin dal primo momento la portata dell'inchiesta e il suo 
essere targata stato-fiat
abbiamo promosso una campagna nazionale abbiamo realizzato una iniziativa 
nazionale a lla fiat sata il 1° dicembre scorso sulle parole d'ordini
giù le mani dal sindacalismo di base e di classe
i licenziati devono rientrare
la montatura giudiziaria deve cadere
la lotta per il potere operaio non è reato

abbiamo proseguito con piccole iniziative anche il 31 gennaio scorso in 
diverse città e fabbrica italiane

sono stati tanti a dirci compreso Donato Auria che non si fa così o a dirci 
che ci voleva ben altro
risultato nessuno ha fatto niente di meglio e di più - anzi come ben si sa 
qualcuno ha fatto di peggio dissociandosi o contribuendo a criminalizzarci
sia la montatura, sia i licenziamenti sono lì a dimostrarci che senza una 
mobilitazione operaia e del sindacalismo di base e di classe e di tutto il 
movimento operaio e comunista su scala nazionale queste non cadranno e 
restano un pericoloso e insidioso precedente contro il sindacalismo di base 
e di classe, le avanguardie politiche operaie, le organizzazioni comuniste e 
rivoluzionarie che operano su basi di classe

il tentativo di curarsi solo dei licenziati o solo dei licenziamenti è oltre 
che sbagliato e scorretto, semplicemente impotente e serve alla fiat e allo 
stato

la lettera di donato auria ci permette di anticipare la nuova proposta che 
facciamo alla fiat sata come a tutto il movimento sindacale di base e di 
classe e a tutte le organizzazioni politiche e sociali che si riferiscono 
alla classe operaia e che presenteremo  il 18 marzo prossimo in occasione 
dell'udienza per restituirci i computer illegittimamente sequestratici e non 
ancora restituiteci
a 4 anni dalla lotta dei 21 giorni,vero sfondo della montatura e dei 
licenziamenti,  nella settimana tra il 17 a il 24 aprile, proponiamo di 
organizzare una nuova iniziativa nazionale alla fiat sata  le cui forme 
vengano decise comunemente
proponiamo pubblicamente di incontrarci al tribunale di potenza il 18 marzo 
alle 10 o in altro luogo propostoci per la stessa data
proponiamo a tutte le forze del sindacalismo di base e di classe, alle forze 
politiche ovunque collocate di esprimersi rapidamente

slai cobas per il sindacato di classe
cobasta @libero.it
347 5301704
4. FIAT di Melfi: un'altra ingiustizia
    Inviato da: "Andrea" a.fiore at libero.it fiorettian
    Data: Lun 3 Mar 2008 11:11 am

Da Donato Auria - FIAT SATA di Melfi

Il blog http://donatoauria.blogspot.com/
è stato aggiornato con la recente sentenza del tribunale di Melfi sull'art. 
28 per condotta antisindacale della Fiat nei confronti dell'FLMUniti-CUB.
Troverete anche un mio breve commento sulla sentenza.

Riflessioni sulla sentenza

La decisione presso il Tribunale di Melfi: una vera ingiustizia.

Dopo essere stato licenziato, insieme ad un altro operaio che era anche RSU, 
la FLMUniti-CUB, il sindacato a cui aderisco, ha impugnato presso il 
tribunale di Melfi la causa ai sensi dell'art. 28 dello Statuto dei 
Lavoratori.
La famosa legge 300 del 1970, quella che, ci dicono, dovrebbe tutelare tutti 
i lavoratori.
Il giudice del lavoro, dopo averci pensato per 2 mesi, ha fatto propria alla 
lettera le tesi della Fiat-SATA e ha rigettato il ricorso impugnato ai sensi 
dell'articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori dalla FLMUniti-CUB perché a 
suo dire il sindacato di base non avrebbe il requisito della nazionalità in 
quanto presente "solamente" in 43 province e in quasi tutte le regioni.
Una decisione ingiusta che toglie di mezzo qualsiasi dubbio a chi crede 
ancora nella favola che "la legge è uguale per tutti".
Secondo questa sentenza, se un operaio aderente a un qualsiasi sindacato di 
base, a Melfi effettuasse uno sciopero e il padrone lo prendesse a calci, lo 
riempisse di ingiurie e lo licenziasse, dicendogli che lo sta facendo solo 
per il semplice fatto che aderisce al sindacato di base, quell'atteggiamento 
non sarebbe mai considerato antisindacale ai sensi dell'art. 28 dal giudice 
del tribunale di Melfi.
Il giudice come ha già dimostrato non entrerebbe mai nel merito del ricorso 
ai sensi dell'art. 28 dello Statuto dei Lavoratori, limitandosi ad affermare 
che il sindacato di base non ha il requisito per poter impugnare l'art. 28.
Anche i calci, le ingiurie e i licenziamenti non sarebbero comportamenti 
antisindacali perché il sindacato a cui l'operaio aderisce non è presente in 
tutte le regioni e in tutte le province e non firma i contratti nazionali.
E' proprio il caso di dirlo: il giudice anche a Melfi afferma che "la legge 
e uguale per tutti" ma poi viene fuori che gli operai non sono tutti uguali 
e non possono fruire della stessa legge.
Una sentenza che non penalizza solo la FLMUniti-CUB e tutti i sindacati di 
base ma anche tutti gli operai, a prescindere dal sindacato di appartenenza, 
perché, nei fatti, tende a limitare ancora di più ogni nostra già scarsa 
possibilità di organizzarci liberamente.
Dopo aver imposto il metodo di lavoro della fabbrica integrata sperimentato 
a Melfi a tutti gli altri stabilimenti, la Fiat utilizzerà anche la 
giurisprudenza del tribunale di Melfi contro gli operai delle altre 
fabbriche.
E' sempre più necessaria una risposta di lotta massiccia e unitaria di tutti 
gli operai, nella consapevolezza che per battere il padrone e per far 
rientrare i licenziamenti degli operai combattivi servono gli scioperi e 
l'organizzazione unitaria di tutti gli operai. Con la sentenza del tribunale 
di Melfi la strada delle cause e delle vertenze legali ha dimostrato ancora 
una volta la sua inadeguatezza e insufficienza. Una strada, dove il terreno 
è sempre di più controllato dai padroni e dove gli operai più combattivi 
vengono portati per essere "soppressi" legalmente.

Melfi 02-03-2007
L'operaio Donato Auria







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