[Redditolavoro] Fw: [collegamenti internazionalisti] presidio a sorpresa sotto casa direttore cpt torino.

vittoria huambos at virgilio.it
Mon Jun 2 16:19:57 CEST 2008


ogni tanto ci ho il solito porblema che non mi arriva la posta della lista 
sul pc!
-----Messaggio Originale----- 
Da: "Marco Da Ros" <marcodaros2004 at yahoo.it>
A: "collinternaz" <co_internaz at yahoogroups.com>
Data invio: lunedì 2 giugno 2008 14.54
Oggetto: [collegamenti internazionalisti] presidio a sorpresa sotto casa 
direttore cpt torino.


Stamattina un gruppo di solidali con i prigionieri in lotta del
c.p.t.-lager di corso Brunelleschi di Torino ha protestato rumorosamente a
Chieri in via Riccardo Zandonai 8, sotto casa del direttore sanitario del 
CPT stesso, Antonio Baldacci.

Antonio Baldacci è uno dei diretti responsabili della morte di
Hassan (il ragazzo morto una settimana fa per l'omissione di soccorso
della croce rossa), e delle torture e dell' uso di psicofarmaci e
sonniferi che vengono somministrati agli "ospiti" del c.p.t. a loro
insaputa tramite il cibo.

di seguito il volantino distribuito:

UNA SETTIMANA FA È MORTO FATHI HASSAN NEJL, MAGREBINO DI 38 ANNI.

È morto perché non aveva i documenti.

È morto perché la Legge lo ha chiamato: «clandestino».

È morto perché una organizzazione umanitaria, la Croce Rossa italiana, lo ha

lasciato agonizzare senza cure.

È morto nel nuovo Centro di Permanenza Temporanea di Torino
- inaugurato poche ore prima con il pestaggio di Said, colpevole di aver
tentato di riprendere per sé la libertà.
È morto e forse nessuno saprà mai come,
perché la polizia sta deportando chi quella notte era accanto a lui
a vedere e a sentire.

È morto perché gli uomini del dottor Antonio Baldacci - direttore
clinico del Centro, hanno fatto finta di non vedere il trambusto e di non 
sentire le urla di chi
da dietro le gabbie chiedeva soccorso.

È morto perché nessuno si indigna quando Antonio Baldacci
- medico e colonnello nello stesso tempo - dichiara ai giornali che
delle urla dei clandestini è meglio non curarsi perché «sapete che tipo
di persone sono. Non si sa neppure quale sia la loro vera identità.»

È morto perché i vicini di casa di Antonio Baldacci - crocerossino e
carceriere - hanno ancora lo stomaco di salutarlo ogni mattina quando lo 
incrociano
sul marciapiede, di stringergli la mano sorridenti oppure ancora
di augurargli una buona giornata.

È morto perché sono pochi a sapere che Antonio Baldacci
- cinico profittatore dell'affare umanitario - abita a Chieri,
in via Riccardo Zandonai 8 e che c'è sempre tempo per bussare alla
sua porta e dirgli che il mondo che lui contribuisce a costruire
è un mondo terribile e ingiusto.

È morto perché nessuno sa che allo 011-9477685 o allo 3386409971 è
Antonio Baldacci a rispondere e che ogni ora è buona per spiegargli che il 
mondo che
lui sta costruendo è un mondo che - con tutte le forze - non vogliamo.

piemonte.indymedia.org

Radio Blackout 105.250 fm



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