Reply: RE: [Redditolavoro] Re:da diffondere e dare un'occhiata

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Mon Jun 2 15:39:49 CEST 2008





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Sent:	Monday, June 02, 2008 6:55 AM
To:     redditolavoro <redditolavoro at ecn.org>
Subject: [Redditolavoro] Re:da diffondere e dare un'occhiata

> E' attivo il blog per l'assemblea del 21 contro la repressione: 
> http://21giugnocontrolarepressione.blogspot.com/.
> Colgo l'occasione per inoltrarvi un appello da diffondere e sottoscrivere:
> 
> PREGO FAR CIRCOLARE E RACCOGLIERE ADESIONI.-
> -----------------------------------------------
> 
> Siamo persone -- storici, giuristi, antropologi, sociologi, filosofi, 
> operatori culturali-- che da tempo si occupano di razzismo. Il nostro 
> vissuto, i nostri studi e la nostra esperienza professionale ci hanno 
> condotto ad analizzare i processi di diffusione del pregiudizio razzista 
> e i meccanismi di attivazione del razzismo di massa. Per questo destano 
> in noi vive preoccupazioni gli avvenimenti di questi giorni -- le 
> aggressioni agli insediamenti rom, le deportazioni, i roghi degenerati 
> in veri e propri /pogrom/ -- e le gravi misure preannunciate dal governo 
> col pretesto di rispondere alla domanda di sicurezza posta da una parte 
> della cittadinanza. Avvertiamo il pericolo che possa accadere qualcosa 
> di terribile: qualcosa di nuovo ma non di inedito.
> La violenza razzista non nasce oggi in Italia. Come nel resto 
> dell'Europa, essa è stata, tra Otto e Novecento, un corollario della 
> modernizzazione del Paese. Negli ultimi decenni è stata alimentata dagli 
> effetti sociali della globalizzazione, a cominciare dall'incremento dei 
> flussi migratori e dalle conseguenze degli enormi differenziali 
> salariali. Con ogni probabilità, nel corso di questi venti anni è stata 
> sottovalutata la gravità di taluni fenomeni. Nonostante ripetuti 
> allarmi, è stato banalizzato il diffondersi di mitologie neo-etniche e 
> si è voluto ignorare il ritorno di ideologie razziste di chiara matrice 
> nazifascista. Ma oggi si rischia un salto di qualità nella misura in cui 
> tendono a saltare i dispositivi di interdizione che hanno sin qui 
> impedito il riaffermarsi di un senso comune razzista e di pratiche 
> razziste di massa.
> Gli avvenimenti di questi giorni, spesso amplificati e distorti dalla 
> stampa, rischiano di riabilitare il razzismo come reazione legittima a 
> comportamenti devianti e a minacce reali o presunte. Ma qualora 
> nell'immaginario collettivo il razzismo cessasse di apparire una pratica 
> censurabile per assumere i connotati di un «nuovo diritto», allora 
> davvero varcheremmo una soglia cruciale, al di là della quale potrebbero 
> innescarsi processi non più governabili.
> Vorremmo che questo allarme venisse raccolto da tutti, a cominciare 
> dalle più alte cariche dello Stato, dagli amministratori locali, dagli 
> insegnanti e dagli operatori dell'informazione. Non ci interessa in 
> questa sede la polemica politica. Il pericolo ci appare troppo grave, 
> tale da porre a repentaglio le fondamenta stesse della convivenza 
> civile, come già accadde nel secolo scorso -- e anche allora i rom 
> furono tra le vittime designate della violenza razzista. Mai come in 
> questi giorni ci è apparso chiaro come avesse ragione Primo Levi nel 
> paventare la possibilità che quell'atroce passato tornasse.
>  
> Marco Aime, Rita Bernardini, Alberto Burgio, Carlo Cartocci, Tullia 
> Catalan, Enzo Collotti, Alessandro Dal Lago, Giuseppe Di Lello, Angelo 
> D'Orsi, Giuseppe, Faso, Mercedes Frias, Gianluca Gabrielli, Clara 
> Gallini, Pupa Garribba, Francesco Germinario, Patrizio Gonnella, 
> Gianfranco Laccone, Maria Immacolata Macioti, Brunello Mantelli, 
> Giovanni Miccoli, Giuseppe Mosconi, Grazia Naletto, Michele Nani, 
> Salvatore Palidda, Marco Perduca, Pier Paolo Poggio, Carlo Postiglione, 
> Enrico Pugliese, Annamaria Rivera, Rossella Ropa, Emilio Santoro, Katia 
> Scannavini, Renate Siebert, Gianfranco Spadaccia, Elena Spinelli, 
> Diacono Todeschini, Nicola Tranfaglia, Fulvio Vassallo Paleologo, 
> Barbara Valmorin, Danilo Zolo.
>  
> Le adesioni possono essere inviate a: _razzismodimassa at gmail.com

Qui non si tratta di fare "polemica politica", come se la Politica, in fondo, non c'entrasse niente e c'entrassero solo gli sconvolgimenti psicologici collettivi delle "masse". I provvedimenti legislativi che il Governo berlusconi sta introducendo a partire dal reato penale di "Clandestinità" ripondono, come tutti quelli che sanno fare i "collegamenti" giusti sanno, a una serie di necessità del Potere dei padroni del mondo e quindi anche dei padroni politici ed economici italiani.
Il razzismo è congeniale al capitalismo, soprattutto in certe fasi e con tutte le contraddizioni del caso anche nel fronte del Potere. 
Il razzismo serve ad avere manodopera a bassissimo costo(e questa è una delle contraddizioni del Potere perchè degli immigrati hanno bisogno ma per tenere i bassi costi bisogna incrementare il razzismo e quindi lillegalità della condizione di immigrato clandestino).
Il razzismo serve perchè sicuramente "distoglie" l'attenzione degli oppressi italiani dagli effetti materiali e della qualità della vita degli italiani poveri, scaricando per giunta la rabbia accumulata per la propria condizione su chi sta peggio di loro, anzichè sui responsabili delle proprie sempre più misere condizioni di vita.

Se queste cose che scrivo son vere(e a me appaiono di banale comprensione per me ma soprattutto per i cosiddetti "intellettuali") COME SI FA A RIVOLGERSI A TUTTI NEL COMBATTERE IL FENOMENO DEL RAZZISMO E QUINDI ANCHE AI RESPONSABILI DEL RAZZISMO STESSO?
Le più alte cariche dello Stato, gli amministratori locali, i rappresentanti dell'informazione, sono quelli che "suonano" la fanfara del razzismo(certo con contraddizioni al loro interno per ciò che riguarda pochi giornalisti e pochi amministratori locali, ma non mi si parli neppure "delle più alte cariche dello Stato" che quelli un giorno, chissà quando, andranno messi al muro ed eliminati fisicamente).

Questo comunicato è CONFUSIONARIO E FUORVIANTE, PIENAMENTE INTERNO ALLE LOGICHE DEL CAPITALISMO, TOTALMENTE FAVOREVOLE ALLA "DELEGA" DELLE NOSTRE VITE "ALLE PERSONE CHE CONTANO".

Per me questo comunicato è BOCCIATO(neppure rimandato a quando avranno dimostrato di aver capito qualcosa in più, sti "intellettuali" del cazzo, che se non hanno capito fin'ora vuol dire che il tufo nella testa è troppo per essere smantellato e io, del resto, non voglio fare il "muratore" del cdervello deli "intellettuali" falliti).

Firmarlo e diffonderlo sarebbe una gran coglionata.


Michele

p.s.: ci tengo a precisare che non ce l'ho con chi ha postato il comunicato, ma la mia è VERA polemica politica  e solo ai fatti in sè si riferisce e credo di avere il diritto di praticarla anche con i toni drastici che uso.




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