[Redditolavoro] SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI delle COOPERATIVE LEONARDO e JAVA in lotta alla BENNET di ORIGGIO

Fulvio fuldigior at gmail.com
Sun Jul 27 23:06:21 CEST 2008


 *Ricevo dal C.S.A. Vittoria e inoltro. *

* *

*SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI delle COOPERATIVE LEONARDO e JAVA in lotta alla
BENNET di ORIGGIO*



Venerdì 25 si è tenuto dalle 21,30, per tutta la notte, fino alle 10 della
mattina di sabato 26 il secondo sciopero con picchettaggio attivo dei
lavoratori delle cooperative Leonardo e Java in appalto al magazzino
centrale della Bennet di Origgio.

Uno sciopero riuscitissimo che ha bloccato l'ingresso dei camion rendendo
cosi impossibile il rifornimento delle merci a tutti i supermercati della
catena Bennet, che ha visto la partecipazione dello SLAI COBAS, dei
militanti del Centro Sociale Vittoria e degli aderenti al Comitato
Antirazzista Milanese.

Una importante nottata di lotta e di autorganizzazione dal basso che ha
visto esprimere la capacità  collettiva di isolare i numerosi momenti di
provocazione da parte di qualche crumiro, spinto dalla direzione della
cooperativa, dei capetti della cooperativa stessa e da parte dei carabinieri
intervenuti in forze per difendere gli interessi delle cooperative e della
Bennet. Tra questi episodi vogliamo denunciare politicamente
l’aggeressione subita da un cassaintegrato dell'Alfa Romeo, intervenuto
per portare solidarietà militante ai lavoratori immigrati di queste 2
cooperative, colpito pesantemente al capo da un carabiniere.

Ma queste provocazioni e questo clima di chiara ed esplicita  aggressività
da parte dei dirigenti delle cooperative non fermeranno la lotta dei
lavoratori.

Una lotta che nasce dalla semplice e naturale esigenza di far rispettare un
precedente accordo nazionale.

Questo accordo prevede il saldo del 100% di tredicesima, quattordicesima e
la retribuzione completa in caso di malattie e infortuni. Accordo disatteso
localmente dalla CGIL e dalla Uil che, con una contrattazione in deroga,
permettono alla cooperativa il riconoscimento ai lavoratori solo del 60% del
salario con un 20% in più legato al cottimo e alla produttività.

Lo scontro si è fatto frontale quando i lavoratori hanno abbandonato in
massa i sindacati concertativi, dandosi un momento di autorganizzazione
all'interno del sindacato di base Slai Cobas.

Da quel momento i delegati più esposti sono stati demansionati con una
perdita di salario fino a 500 euro al mese!!!! e stanno subendo un mobbing
politico ed un clima di terrorismo per piegarne la volontà  di lotta, fino
alla provocazione più esplicita della settimana scorsa, quando un compagno
immigrato delegato dello Slai Cobas è stato accusato di aver minacciato con
un taglierino un capetto servo della cooperativa, (utilizzando altri 3
capetti come testimoni) sospeso dal lavoro senza salario e denunciato
all'autorità giudiziaria.

Lo sciopero di venerdì 25 e sabato 26 è stato un segnale di forza dei
lavoratori che acquisendo coscienza dei propri diritti, hanno risposto in
massa in solidarietà al loro collega, richiedendo un tavolo di trattativa
con la direzione delle cooperative e della Bennet stessa, che permette
questa situazione, per definire la revoca del provvedimento e l'affermazione
di un clima di rispetto della dignità dei lavoratori fino ad oggi
considerati schiavi senza diritti.

È stata già inoltrata la richiesta di un'assemblea interna retribuita e se
ciò non sarà  concesso la lotta continuerà, una lotta che ha già ottenuto il
risultato di far avvicinare e sensibilizzare altri lavoratori di cooperative
dell'indotto Bennet, e di altri grandi colossi della distribuzione e che
pone concretamente il problema di un rilancio a settembre di una vertenza
generalizzata sui livelli salariali, sulla sicurezza nel e del posto di
lavoro e per maggiori diritti e garanzie.

Su queste questioni chiederemo a tutti i compagni e le compagne di
schierarsi per sostenere concretamente la lotta di questi lavoratori a
stragrande maggioranza immigrati, convinti una volta di più che il conflitto
di classe possa nascere e svilupparsi, in maniera incompatibile, solo a
partire dai soggetti sociali che in prima persona vivono le condizioni di
sfruttamento e precarietà, nei luoghi della produzione e non dalle stanze
dei palazzi.



Con i lavoratori della Leonardo e della Java in lotta per migliori
condizioni di vita e di lavoro.



*
I compagni e le compagne del C.S.A. VITTORIA*



www.ecn.org/vittoria



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