[Redditolavoro] PERU': SCIOPERO GENERALE PARALIZZA IL PAESE - FERITI TRA I POLIZIOTTI - 216 ARRESTI TRA I MANIFESTANTI

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Thu Jul 10 06:41:39 CEST 2008


riportiamo da diversi articoli della stampa peruviana 10 luglio 2008

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Paralizzato il Perù da uno sciopero generale il 9 luglio. Enormi cortei e blocchi stradali in diversi punti del Perù contro la politica economica e sociale del presidente Alan Garcia durante il quale almeno 21 poliziotti sono stati feriti e 216 persone arrestate.

 

Nonostante le affermazioni tranquillizzanti del Ministro dell'Interno Luis Alva Castro, ci sono stati violenti attacchi contro locali statali nelle regioni di Madre de Dios e Huancavelica.

 

Uno dei poliziotti è stato ferito ad un braccio da una freccia.

 

"Quelli che sono coinvolti in questo atto violento sono membri di comunità indigene, minatori e giovani vandali che stanno approfittando del panico", ha detto Cordero, un rappresentante locale dello stato.

 

La massa ha protestato contro la cosiddetta "Legge sulla foresta", una proposta non ancora approvata dal Congresso ma rifiutata perché faciliterebbe la vendita di terre delle comunità promuovendo l'investimento privato nella riforestazione e agroindustria.

 

Nella città andina di Huancavelica un altro gruppo di vandali ha attaccato l'ufficio regionale del programma sociale Juntos (Insieme) ha distrutto gli archivi e preso tre persone in seguito liberate.

 

Il governo ha messo in campo 100 mila poliziotti con l'appoggio delle Forze Armate per garantire l'ordine durante lo sciopero generale.

 

Le richieste di questo sciopero, dichiarato illegale dal ministero del lavoro, sono l'aumento dei salari e l'abolizione di vari decreti di privatizzazione, tra questi quelli sugli investimenti nelle terre delle comunità contadine nella zona amazzonica o nelle zone dichiarate patrimonio storico o culturale.

 

I manifestanti si sono pronunciati anche contro la criminalizzazione della protesta sociale e hanno chiesto attenzione per i problemi "agrari e sociali" affinché non si riducano i diritti del lavoro e combattere la corruzione del governo, ha detto il segretario generale della CGTP, Mario Huaman.

 

La protesta avviene in un momento in cui il Perù brilla per l'8,3 per cento di crescita economica nel 2007, uno dei più alti della regione e che contrasta con i peggiori salari del continente e livello di povertà al 40 per cento della popolazione.

 

La CGTP ha affermato che lo sciopero generale ha paralizzato tutto il paese "con grande successo, di forte impatto a livello nazionale", mentre il governo ha detto che la maggior parte dei peruviani ha continuato a svolgere il proprio lavoro sebbene abbia ammesso che c'è un certo malcontento a causa dell'aumento a livello mondiale dei prezzi dei beni di prima necessità.



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Manifestanti incendiano la sede del governo regionale di Madre de Dios

 

Migliaia di manifestanti tra cui nativi, contadini lavoratori delle miniere e popolazione di vari villaggi in generale provenienti dalle tre province di Madre de Dios - Tambopata, Tahuamanu, Manu - hanno incendiato nel pomeriggio la sede del governo regionale di Madre de Dios,  tra il lancio di bombe lacrimogene da parte della Polizia Nazionale.

 

Secondo il resoconto di una radio locale i manifestanti erano stati mobilitati in forma pacifica dal fronte locale quando dopo aver chiesto la presenza del titolare di questa regione, Santos Kaway la Polizia ha cominciato a lanciare bombe lacrimogene, ciò che ha scatenato l'ira degli abitanti dei villaggi che hanno cominciato a tirare pietre verso la sede regionale e a incendiare il lato destro del locale dove ha sede l'area amministrativa.

 

In questi momenti circa 100 persone e un gruppo di poliziotti sono all'interno del governo regionale di Madre de Dios, mentre una gran quantità di persone protesta all'esterno. I manifestanti contestano l'assenza dello Stato in questa parte del paese.

 

La popolazione ha organizzato per diverse ore enormi picchetti per le strade Dos de Mayo, Circonvallazione, Proceres, Leon Velarde y Fitzcarrald. È bene dire che da lunedì Madre de Dios subisce uno sciopero di 72 ore per l'aumento del costo della vita e la privatizzazione e concessione di terre, acqua e boschi nella regione amazzonica.




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