[Redditolavoro] DELEGATI E OPERAI PER IL NO AD UN ACCORDO INGIUSTO

frank ficiar frficiar at hotmail.com
Sat Jan 26 22:01:27 CET 2008





	
		
			
			
			 
			
			 
			
			Delegati e 
			lavoratori 
			
			per il NO ad un 
			accordo ingiusto!
			
			 
			 
			
			LE 
			ADESIONI - per inviare la tua adesione scrivi a 
			postarsu at email.it
			 
			
			Noi sottoscritti delegati/e e 
			lavoratori diamo un giudizio profondamente negativo dell’accordo 
			firmato da Federmeccanica e Fim-Fiom-Uilm per il rinnovo del 
			contratto nazionale. Con questo appello invitiamo tutti i lavoratori 
			e lavoratrici metalmeccanici a votare NO al referendum che si terra 
			tra il 25 e il 27 febbraio in tutte le aziende.
			
			 
			
			I principali punti critici 
			dell’intesa con Federmeccanica sono: 
			
			 
			
			1.           
			Sulle flessibilità 
			si aumenta di 8 ore lo straordinario obbligatorio, portandolo a 40 
			ore per le aziende sopra i 200 dipendenti e a 48 per quelle sotto. 
			E’ un fatto negativo perché, oltre che aumentarlo, rischia di 
			rilanciare nelle aziende l’utilizzo dello straordinario 
			obbligatorio, che in molti posti di lavoro era progressivamente 
			venuto meno. Inoltre le aziende potranno trasferire all’anno dopo un 
			giorno di riposo tra quelli collettivi (Par). L’orario flessibile 
			(64 ore all’anno), viene esteso anche ai picchi produttivi e in 
			questo caso le aziende hanno la possibilità, previo accordo con le 
			Rsu, di non effettuare più il riposo, ma di trasformare tutto in 
			straordinario.
			
			        Nella sostanza c’è un 
			aumento dell’orario di fatto dei metalmeccanici di due giornate di 
			lavoro e un peggioramento del regime delle flessibilità.
			
			 
			
			2.           
			Sul mercato del 
			lavoro non vengono realizzati gli obiettivi della piattaforma. 
			L’unico risultato è il limite di 44 mesi, dopo il quale c’è la 
			conferma, per chi fa sia lavoro a tempo determinato  sia lavoro 
			interinale. Però per chi fa solo contratti a termine i limiti sono 
			quelli dell’accordo del 23 luglio 2007, mentre per chi fa solo 
			contratti interinali non c’è alcun limite né vincolo, se non quelli 
			di legge.
			
			        Il mancato conseguimento 
			degli obiettivi di riduzione della precarietà del lavoro contenuti 
			nella piattaforma è anche conseguenza dell’accordo del 23 luglio 
			2007, che accetta la Legge 30.
			
			 
			
			3.           
			Sull’inquadramento 
			unico non c’è nulla rispetto alla piattaforma presentata, se non il 
			rinvio ad una commissione. La 5^S diventa una categoria a tutti gli 
			effetti e si introduce la 3^ ERP (3^ più). Quest’ultima soluzione è 
			molto negativa, perché rischia di bloccare, invece che favorire, i 
			passaggi dei lavoratori dal 3° al 4° livello.
			
			        Complessivamente uno degli 
			obiettivi fondamentali della piattaforma, la riforma 
			dell’inquadramento unico, quello che più era stato valorizzato dalle 
			organizzazioni sindacali, non viene realizzato.
			
			 
			
			4.           
			La parità normativa 
			operai-impiegati, che era stata richiesta dalla Federmeccanica e non 
			dalle organizzazioni sindacali, viene realizzata con diverse 
			penalizzazioni per i lavoratori. In particolare aumenta il periodo 
			di prova per gli operai, sulle ferie ci vogliono 10 anni per avere 
			un giorno in più e ben 18 per ottenere la settimana in più che hanno 
			già gli impiegati e, infine, c’è la penalizzazione salariale per i 
			nuovi assunti. Infatti la mensilizzazione del salario crea uno 
			svantaggio per gli operai. Chi è al lavoro riceve 11 ore e 10 minuti 
			di salario (circa 110 euro all’anno) per compensare lo svantaggio. I 
			nuovi assunti e coloro che si licenziano e cambiano lavoro, non 
			hanno questa compensazione e quindi perderanno ogni anno una quota 
			di salario rispetto agli altri lavoratori.
			
			        Considerato che la 
			Federmeccanica aveva dichiarato che nessuno ci avrebbe rimesso e che 
			molti ci avrebbero guadagnato, la penalizzazione degli operai sul 
			periodo di prova e sulla mensilizzazione del salario è ingiusta, 
			mentre il mancato calcolo dell’anzianità di lavoro per le ferie 
			rende il risultato concretamente inesistente.
			
			 
			
			5.           
			Sul salario il 
			risultato è insufficiente rispetto agli obiettivi della piattaforma, 
			che erano di 117 euro entro i due anni e di 101 al 3° livello per lo 
			stesso periodo. L’aumento finale è di 127 euro, al prezzo del 
			prolungamento di 6 mesi della durata del contratto. E’ bene 
			ricordare che gli industriali offrivano spontaneamente 120 euro per 
			allungare di 6 mesi. Inoltre, gli scaglionamenti sono ingiusti. Per 
			tutto il 2008 l’aumento è di 60 euro al 5° livello e di 51 euro 
			lordi al 3°. Nell’arco dei due anni, luglio 2007-luglio 2009, di 
			durata formale del contratto, l’aumento al 5° livello è di soli 97 
			euro, quello del 3° poco più di 80. I 30 euro successivi scattano da 
			settembre 2009, quindi già nei sei mesi del prolungamento 
			contrattuale.
			
			        Inoltre nel testo 
			dell’accordo si definisce una clausola di assorbimento di alcuni 
			aumenti dati individualmente dalle aziende. E’ un punto negativo, 
			perché così diverse aziende non pagheranno alcun aumento reale ai 
			lavoratori, ma assorbiranno nei minimi contrattuali una parte della 
			paga individuale già corrisposta. 
			
			        Di fronte al disastro 
			delle buste paga e alle concessioni sulle flessibilità, il risultato 
			salariale è largamente insufficiente, anche rispetto alla 
			piattaforma presentata. E’ bene inoltre ricordare che questa volta 
			il prolungamento di 6 mesi del contratto non si giustificava, come 
			due anni fa, con la durata della vertenza, si poteva quindi puntare 
			a un aumento più consistente nell’arco dei due anni, senza accettare 
			le posizioni della Federmeccanica che sono determinate anche da una 
			Confindustria che vuole portare il contratto nazionale a 3 anni.
			
			 
			
			Complessivamente questi punti 
			negativi rendono il risultato della vertenza per noi non 
			accettabile. Riteniamo che un risultato migliore sarebbe stato 
			possibile se il sindacato avesse fino in fondo scelto di far pesare 
			nella vertenza il dramma delle condizioni di lavoro, degli 
			infortuni, delle buste paga. C’era un’opinione pubblica favorevole 
			ai metalmeccanici e contraria alle aziende. C’erano lotte in corso 
			che potevano diventare più forti e decise, come hanno dimostrato 
			altre categorie.
			
			Sarebbe poi stato giusto chiedere 
			ai lavoratori di pronunciarsi sulla flessibilità e sui cambiamenti 
			della piattaforma, prima di giungere a un’ipotesi conclusiva che 
			cambiava e cancellava molte richieste. Questo non è stato e ora 
			tocca ai lavoratori esprimere un giudizio. 
			
			Non è accettabile che l’accordo 
			venga presentato con il solito ritornello: “o mangi questa minestra 
			o salti dalla finestra”. I lavoratori devono poter dire se questo 
			accordo va bene o no. Noi diciamo di no e pensiamo che se lo diranno 
			anche tante lavoratrici e lavoratori metalmeccanici sarà chiaro che  
			bisogna ascoltare molto di più chi lavora e, soprattutto, che non si 
			può continuare a scambiare un  salario insufficiente con il continuo 
			peggioramento delle condizioni di lavoro.
			
			 
			
			Il 25-27 
			febbraio
			
			Vota NO al 
			referendum
			
			sul contratto 
			nazionale metalmeccanici
			
			 
			 PER 
			ADESIONI –
			
			postarsu at email.it
			 
			
				Santorelli Antonio (Rsu Avio Pomigliano) Ferri 
				Renzo, Daniele Manzini,Paolo Ventrella, Elvis Fischetti, Amedeo 
				Cusano, Todde Nicola, Matteo Parlati, Giovanni Parente, Sauro 
				Palazzi, Santo Gioffreda (Rsu Ferrari Maranello)Riccardo 
				Nonnis,Giuseppe Corveddu, Michele Adorni (C.D. Fiom Modena 
				Ferrari)  Santoro 
				Francesco (Rsu Terim), Piero Ficiarà (Direttivo Fiom Modena 
				Terim) Eugenio 
				Scognamiglio (Rsu Maserati)Giuseppe 
				Violante (C.D. Fiom Modena Maserati) Giuseppe 
				Corrado (C.D. Toscana Fiom),

				Angela Recce,Angelo Cacelli,Susanna Girolami,Massimiliano 
				Malventi,Roberto Forti,Massimo Cappellini,Antonella Bellagamba,Rossella 
				Porticati (Rsu Piaggio Pontedera) Caboni 
				Daniele (Rsu Siemens Pisa) Stefano 
				Castigliego (Rsu Fincantieri Marghera) Rsu Fiom 
				Della Bosch Di Bari.Paolo 
				Brini, Leonardo Roverati, Michele Roncaglia (Rsu Smalti Modena)
				Santo 
				Carderopoli (Rsu Autogru Pm) Serena 
				Antonio (Rsu Sirti Modena) Giovanni 
				Colletta (Rsu Gsm) Giovanni 
				Iozzoli (Rsu Pfb) Tedeschi 
				Andrea (Rsu Siram) Orlando 
				Maviglia (Rsu Motori Minarelli) 
				Bacchelli Davide (Rsu Ima) 
				Giampietro Montanari (Rsu Cesab) Antonio 
				Felice, Giamplacido Ottaviano (Rsu Bonfiglioli Bologna)Fabio 
				Carboni (Rsu Md Microelectronics)Ciro 
				Bruno, Andrea Costa (Rsu Oam Bologna)Vincenzo 
				Guerrieri (Rsu Titan Bologna)Beppe 
				Faillace (Rsu Motovario)
				Natali William (Rsu 
				Saimu Bosch Rexroth)
				Francesco Doro (C.D. Fiom Veneto)Remo Di 
				Legge (C.D. Fiom Modena Tecmea)Soprani 
				Andrea (C.D. Fiom Ancona/Marche C.R.N.)
				Costa 
				Irina Rsu Parpas              
				Fontana 
				Stefano Cd Fiom Pd     
				Moschin 
				Tiziano Cd Fiom Pd   
				Giura 
				Massimo Rsu Fin-Al    
				Zaramella 
				Renato Rsu-Rls Arneg   
				Coccoli 
				Gianfranco Cd Fiom
				Alessandria Adriano Rsu Lear TorinoFabrizio 
				Rsu Bitron CuneoEva 
				Mamini Rsu Gruppo Pro BolognaMarco 
				Cleri Rsu Ocme ParmaCinzia 
				Dondi Rsu Wittur ParmaUgo 
				Bertinelli Rsu Sma ParmaGianni 
				Pistonesi Comitato Centrale Fiom
			 
 
		
	


 


	
		
			
			
			
			 
  
  
 


 
  
  
  
  
  

			
			 

			
			
		
	



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