[Redditolavoro] METALMECCANICI: VENDITI PER TRENTA DENARI...

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Tue Jan 22 20:23:46 CET 2008



 
     

 martedì, 22 gennaio 2008
 
 
   
 
Venduti per trenta denari i metalmeccanici 
 
Ci prendono per scemi. "127 euro di aumento è
un buon contratto" dichiarano in televisione, scrivono sui giornali, ma
è solo un polverone per nascondere la reale entità dell'aumento e
quanto i padroni hanno ottenuto in cambio. (OperaiContro)



1 - I 127 euro sono lordi, al netto circa 90 euro. La differenza fra
lordo e netto dicono "non è una novità", ma oggi, con i salari sempre
più lontani dall'aumento reale dei prezzi il riferimento al netto è
d'obbligo. 



2 - Sono distribuiti su tre tranche. Al netto 42 nel 2008, 27
all'inizio del 2009 e 20 al settembre dello stesso anno. Hanno avuto il
coraggio di scaglionarli in trenta mesi allungando di fatto la vigenza
contrattuale che doveva rimanere invece un fatto isolato al rinnovo
contrattuale di tre anni fa. 



3 - Ancora riparametrati. Come al solito chi fa meno scioperi, sesti e
settimi livelli impiegatizi prendono più soldi, gli operai dei livelli
più bassi si devono accontentare delle briciole e siccome sono
veramente briciole la cosa diventa più insopportabile. 



4 - L'una a tantum di 300 euro e copertura dei sette mesi di vacanza
contrattuale vale 41 euro al mese sempre lordi e con gli scioperi che
abbiamo attuato ben poco. 



5 - Ci sono anche 130 euro in più per chi è fermo ai minimi contrattuali, una cifra simbolica che toccherà a pochissimi operai. 



Questi sono gli aumenti contrattuali che dovevano risollevare i salari
operai, aumentare i loro consumi, avvicinarli ai colleghi europei. Il
gruppo dirigente sindacale ha fallito su tutta la linea: non ha difeso
i salari e non si è fermato qui. 



Aveva promesso nessuno scambio salari flessibilità: ha fatto uno
scambio miserabile, quattro soldi in cambio di due giorni di lavoro in
più all'anno di quasi un milione di operai[1].



La federmeccanica ha ottenuto, un sabato obbligatorio in più, che sono
diventati 5 per le aziende superiori alle 200 unità e 6 per quelle
sotto. Si va lentamente verso il sabato forzato è solo questione di
tempo. 8 ore di permesso retribuito "potrà essere non fruibile entro
l'anno". Con che prepotenza ed in nome di chi un diritto acquisito di
riduzione di orario può essere congelato? 



Gli operai hanno forse scioperato per aumentarsi l'orario di lavoro?



Ora, come al solito, parte la campagna per far ingoiare l'accordo agli
operai, ognuno deve poter dire che tramite il referendum l'accordo è
stato approvato. Così anche il capo della FIOM Rinaldini che ha firmato
col solito mal di pancia, si metterà a posto la coscienza. Come sempre
ci faranno votare sotto la minaccia "del prendere questo o niente". 



Non è detto che vada tutto liscio, gli operai stanno pagando troppo, ne
muoiono in media sul lavoro quattro al giorno, non arrivano alla fine
del mese, sono costretti a turni di lavoro insopportabili. Potrebbero
anche, ad un certo punto dire basta, dare un segnale di rottura con
tutta la società che li vuole schiavi consenzienti. 



Non è un caso che nello stesso comitato centrale della FIOM, che come
si sa è un comitato formato a larga maggioranza di funzionari sindacali
estranei al lavoro di fabbrica, si è espresso un No all'accordo di una
parte, per quanto minoritaria. Vuol dire che l'opposizione operaia a
certi accordi di svendita si fa sentire ormai ovunque e non è semplice
cavalcare la tigre e poi saltare giù quando non serve più. 



I tempi stanno cambiando e la rabbia operaia prima o poi si farà
sentire, bocciare un accordo del genere farebbe saltare tante poltrone,
si può fare.



Altrimenti scendere ed ancora scendere verso il basso, imparando. 



Associazione per la Liberazione degli Operai 

fip 21/01/08 Per contatti scrivere: Via Falck, 44 20099 Sesto San Giovanni (MI) 

http://www.asloperaicontro.org  http://www.operaicontro.it  e-mail: operai.contro at tin.it 

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[1] I lavoratori metalmeccanici sono in tutto 1.624.661. Arrivano a
1.874.661 se si calcolano anche i dipendenti delle imprese artigiane.
Rappresentano il 9% del totale degli occupati italiani e ben il 45% dei
lavoratori dell'industria. Le aziende metalmeccaniche sono invece
59.894, di cui oltre il 37% appartiene al comparto dei metalli (382.033
addetti, il 23,5% del totale. I dati si riferiscono al 2006. [N.d.R.]
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