[Redditolavoro] i licenziamenti politico sindacali a pomigliano
slaiCobaSindacatoClasse
cobasta at libero.it
Fri Jan 18 18:52:32 CET 2008
. il comunicato di Napoli chiarisce il senso politico sindacale dei
licenziamenti in corso negli stabilimenti fiat
giù le mani dal sinadacalismo di base e di classe
tutti i licenziati devono rientrare basta repressioni e montature
giudiziarie
31 gennaio giornata nazionale di lotta
slai cobas per il sindacato di classe
cobasta at libero.it
comunicato stampa
Pomigliano d'Arco, 17/1/2008
FIAT ALFA ROMEO/LICENZIAMENTI
LO SLAI COBAS DENUNCIA GRAVI DISCRIMINAZIONI PER I LICENZIATI: RIENTRATI
QUELLI CONFEDERALI, FUORI TUTTI GLI ALTRI
LA VICENDA DEI LICENZIAMENTI, AGGRAVATA DAL SEQUESTRO 'PARITETICO' DELLE
DIECI ORE DI ASSEMBLEA RETRIBUITA FINIRA' IN TRIBUNALE
I RICORSI GIUDIZIARI SARANNO ATTIVATI CON LA PROCEDURA D'URGENZA PREVISTA
DALL'ART. 28 DELLO STATUTO DEI LAVORATORI
Fiom-Fim-Uilm hanno gettato la spugna ed hanno sottoscritto, nella giornata
di ieri, un accordo di svendita e sottomissione sindacale e dei lavoratori
alle manifestate volontà autoritarie dell'azienda accettando supinamente
la svolta repressiva delle relazioni sindacali messa in atto dalla Fiat con
i licenziamenti e una caterva di provvedimenti disciplinari, nonchè con
'fantozziani' corsi di formazione 'pesante' decisi da Marchionne. Corsi ed
iniziative aziendali che violano le più elementari norme di democrazia e
della libertà di espressione nonché quella di libera organizzazione
sindacale dei lavoratori in fabbrica: diritti soggettivi e collettivi
costituzionalmente protetti, tutelati inoltre dai contratti e dallo Statuto
dei Lavoratori. I corsi in svolgimento in Fiat (e fortemente contestati dai
lavoratori), nulla hanno a che fare con qualsiasi, benché minima, formazione
tecnico-professionale, ma puntano esclusivamente ad una illecita forzatura
disciplinare 'repressiva' condotta dall'azienda in plateale repressione e
contrazione di ogni diritto soggettivo e collettivo dei lavoratori nonché di
quelli sindacali. A conferma di ciò, oggi sono rientrati in fabbrica ed al
lavoro, richiamati ad horas dalla Fiat, solo tre dei sette licenziati
politici per lo sciopero dei corsi giovedì e venerdì della scorsa settimana.
Non a caso sono della Fiom e della Uilm: (Mario di Costanzo RSU Fiom),
Aniello Niglio (esperto designato Fiom), Milena Gianmattei (della Fim). Non
a caso sono rientrati al lavoro solo dopo l'<accordo di sottomissione>
firmato ieri dai sindacati con la Fiat. Alcuna comunicazione aziendale di
rientro al lavoro hanno ricevuto invece i lavoratori e delegati sindacali
aderenti a Slai Cobas, sindacato che rifiuta di aderire a tale
accordo-capestro. Usare, come sta facendo la Fiat, lo strumento dei
licenziamenti strumentali per imporre ai sindacati l'accettazione di
iniziative illecite è sanzionato dallo Statuto dei lavoratori e dallo
stesso codice penale. Tenere illecitamente fuori dalla fabbrica i sindacati
'non graditi', consentire le assemblee genralli solo ai sindacati 'graditi'
e contemporaneamente attuare indisturbati sondaggi-farsa tra i lavoratori
per 'costruire' presunti consensi ad uso mediatico al comportamento
aziendale ricorda tanto le azioni di sindacalismo corporativo del periodo
fascista. Iniziative tra l'altro vietate dallo Statuto dei lavoratori che
definisce, tali comportamenti come 'sindacalismo giallo'.
Il comportamento aziendale e le collusioni sindacali in atto evidenziano la
grande difficoltà in cui si trova l'azienda nel perseguimento dei suoi piani
a medio termine di ridimensionamento impiantistico ed occupazionale.
Slai Cobas Fiat Alfa Romeo -
Slai Cobas coordinamento provinciale di Napoli
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