[Redditolavoro] PRODI, MONTEZEMOLO E LA EQUA DISTRIBUZIONE
frank ficiar
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Fri Jan 11 01:51:53 CET 2008
PRODI, MONTEZEMOLO E LA EQUA DISTRIBUZIONE
da www.RAINEWS.IT
Roma | 10 gennaio 2008 Prodi e Montezemolo d'accordo per la riduzione delle tasse Vedi anche Salari, Padoa-Schioppa: reperire le risorse dalla lotta all'evasione
"Tutto cio' che sara' recuperato dall'evasione fiscale o da altre forme di extra-gettito dovra' essere indirizzato alla riduzione del carico fiscale dei lavoratori e delle famiglie". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, nel suo intervento al vertice di maggioranza, ricordando che "questa e' stata la decisione del Parlamento assunta in sede di esame e approvazione della Legge Finanziaria". "Vorrei essere molto chiaro e vorrei che ne fossimo tutti consapevoli - ha aggiunto il premier rivolto agli alleati -: gli interventi di carattere fiscale sui quali ci concentreremo nei prossimi mesi non possono certo risolvere da soli tutte le questioni redistributive del Paese. Una piu' equa distribuzione del reddito dipende anzitutto dalla crescita economica e dalla contrattazione. Con gli strumenti che abbiamo a disposizione e con le risorse che saremo capaci di generare possiamo, pero', muoverci nella direzione di una riduzione concreta del carico fiscale, a vantaggio, innanzitutto dei salari e dei bassi redditi". Il piano del governo per ridurre le tasse sulle famiglie si apre con un impegno solenne che mette d'accordo tutti: "Non dovremo chiedere un euro in più ai nostri lavoratori, alle famiglie e alle imprese per il risanamento dei nostri conti". la leva per il Governo e': "Il contenimento strutturale delle spese improduttive - spiega Prodi - sarà la fonte principale da cui trarre le risorse, perché il nostro Paese possa godere nel tempo di finanze sane e concentrate sulle sue grandi priorità della crescita e dell'equilibrio sociale, riducendo in parallelo quell'enorme trasferimento dai redditi alla rendita che è oggi ancora costituito dagli oltre 70 miliardi di euro di interessi che ogni anno lo Stato paga sul suo debito".
Poi, passa a parlare della riduzione del carico fiscale, tema tanto caro alle sinistre estreme e spiega che le risorse che serviranno allo scopo "potranno provenire anche dalla riforma della tassazione delle rendite finanziarie". "La difesa del potere d'acquisto delle famiglie - aggiunge - andrà difesa proseguendo con costanza nella progressiva liberalizzazione della nostra economia. Dobbiamo fissare un calendario impegnativo per le riforme già in parlamento e proseguire con politiche che mettono al centro i diritti dei consumatori". Montezemolo "Non posso che concordare pienamente con quanto ha detto il presidente Prodi sull'aspetto fiscale". Lo ha detto il presidente di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo. "Ogni intervento - ha proseguito Montezemolo - non puo' che essere legato alla produttivita', ai salari e agli investimenti, del resto - ha proseguito - e' quello che abbiamo detto noi nel settembre 2006 quando proponemmo un grande patto per la produttivita' ai sindacati, al governo e, logicamente, alle imprese. Credo - ha concluso il leader degli industriali - che il Paese abbia bisogno di un grande accordo tra le forze sociali in cui ognuno faccia la sua parte per mettere al centro il tema numero uno, la crescita, che e' fondamentale".
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E TUTTI GLI AQUILOTTI EQUAMENTE RAZZIARONO
E TUTTI I GAMBERI EQUAMENTE MORIRONO
PRODI, FELICI E CONTENTI...
Bisogna saper scorgere tra le pieghe della politica borghese per riconoscere che, al di la' delle parole solenni, per gli operai e gli altri strati bassi dei lavoratori di questo paese (almeno 20 milioni di persone a reddito unico e fisso), piu' indigenti e pensionati, non c'e' proprio nulla, anzi, aggiungendo "famiglie" si vuol far intendere aziende familiari, e visto l'alto tessuto di piccole aziende a conduzione familiare la cosiddetta "riduzione di carico fiscale" senza dubbio passera' di nuovo da li', chi storicamente evade sarà premiato. Ma andiamo avanti e scopriamo il nocciolo del ragionamento prodiano: " la equa distribuzione del reddito verra' dalla crescita economica" e che vi credavate poverini, sembra dirci il buon democristiano di provincia nella stanza dei bottoni, il governo non puo' far tanto se non alimentare la crescita, cioe' i padroni, l'impresa, pure quella piccola che infatti reinserira' tra i beneficiari degli sgravi...quindi ricapitoliamo:
1- ai lavoratori non si chiede nessun ulteriore carico (grazie tante, gli unici che pagano siamo noi operai e lavoratori a salario con circa il 50% di tasse e l'80% di tutto il gettito complessivo anche in questo primi in europa)
2-nesun ulteriore carico anche alle imprese e le famiglie (cioe' grande e piccola borghesia, come far rientrare dalla finestra cio' che formalmente si esclude)
3-contenimento strutturale delle spese improduttive, fonte principaledal quale trarre risorse per i due punti sopra, ma, visto che al primo punto siamo al collasso, non ci sarà dubbio alcuno che andranno al secondo (e qui si intende tagli sostanziali a scuola, sanita', non certo spese militari con trend +13%)
Conclude parlando di 70 miliardi alla rendita finanziaria "riforma tassazione rendita finanziaria" non specificando assolutamente che misure si prendono,"potranno provenire anche2 e con 3 parole ha liquidato anche tutti i tremendi estremisti di prc-pdci-verdici, arcobalenici....
Nessuno ha notato pero' una cosa piccola piccola: chi fa' profitto sul lavoro operaio grande e anche media e piccola azienda ha spesso anche rendita quindi non si fara' "nessuna riforma" perche' sarà spostata alla voce "crescita economics", promessa da marionaio, cioe' fuffa, parole fritte, al vento, aria per mentire al paese...in piu' aggiunge proseguire liberalizzazioni e qui farà sul serio, vedi vendita ferrovie e restante patrimonio pubblico ecc...
Naturale che di fronte a cio' Montezemolo gongola, anzi ci aggiunge ancora la produttivita'...altra parolina magica e il patto;
per fare cio' , serviranno ancora gli alti papaveri di cgil-cisl-uil gli ultimi ma non meno importanti scudieri della equa distribuzione (ai padroni)...alla faccia degli operai che schiattano come mosche tra inedia, sfruttamento e miseria, naturalmente nell' equta' sempre piu' omogenea, e per tutti, giovani e vecchi, precari-fissi, collocati in grande come in piccola azienda...avanti miei prodi, avanti gamberi...
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