[Redditolavoro] OPERAI CONTRO: NUOVO ANNO...

Fri Jan 4 16:32:57 CET 2008

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Totale articoli "Numero 320" : 10

dom, 30 dic @ 17:05

VERSO UN PARTITO INDIPENDENTE DEGLI OPERAI

Pubblicato in:: Numero 320

Una riunione di operai che s’incontrano in quanto operai assume già in sé un
significato particolare. Non una riunione sindacale di una determinata categoria per
discutere di salario, di condizioni specifiche di lavoro, ma una riunione in cui gli
operai si ritrovano e discutono in quanto tali.

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Allegato:relazione.pdf

dom, 30 dic @ 16:40

DALLE PAROLE ALLE BOMBE

Pubblicato in:: Numero 320

Con tre raid aerei in dieci giorni, la Turchia è passata ai fatti contro i ribelli
del Pkk nel nord dell'Iraq

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sab, 29 dic @ 16:25

OPERAI THYSSEN

Pubblicato in:: Numero 320

Giuseppe Demasi, 26 anni, il settimo operaio bruciato  nel rogo della Thyssenkrupp
che aveva già provocato la  morte di altri 6 opera,è stato dichiarato morto dopo 25
giorni di straziante e dolorosa agonia. Ricordiamo i nomi dei sette operai
assassinati:Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco
Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi  

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mer, 02 gen @ 12:43

SALARI OPERAI: DICHIARAZIONI DI BUFFONI E VENDUTI

Pubblicato in:: Numero 320

Padroni, partiti politici, dirigenti sindacalisti venduti, hanno trascorso un anno
intero ad occuparsi dei padroni e a peggiorare le condizioni di vita degli operai.
Ora hanno deciso di cambiare. Si occuperanno dei salari per favorire i padroni. Anche
il capo dello stato, che aveva iniziato il suo mandato dicendo basta alla morte 
degli operai,  nel messaggio di fine anno agli italiani ha sottolineato la necessità
di lavorare per ridurre gli effetti sulle famiglie del crescente costo della
vita.

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sab, 29 dic @ 16:02

LICENZIAMENTI POLITICI

Pubblicato in:: Numero 320

Una repressione strisciante, silenziosa, colpisce gli operai. La massa dei NO
dalle grandi fabbriche al protocollo sul welfare ha impressionato i padroni.
I salari da fame diventano sempre più insopportabili.
Gli operai morti sul lavoro sono all’ordine del giorno.
Si aspettano una reazione operaia e cercano in tutti i modi di prevenirla. A
cominciare dalle fabbriche FIAT. A Melfi hanno fatto la grande prova. Quattro operai
sono stati licenziati, uno è un delegato sindacale.

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dom, 30 dic @ 16:46

ALL\'INFERNO NON SI ENTRA

Pubblicato in:: Numero 320

DISPACCIO DELLA DELEGAZIONE PARTITA PER GAZA
Ramallah, Palestina, Domenica 23 dicembre, ore 16,00

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sab, 29 dic @ 12:08

LE FAVOLE DEL SIGNOR GIVA

Pubblicato in:: Numero 320

Dal Blog (http://donatoauria.blogspot.com/)
di Donato Auria, operaio licenziato alla FIAT di Melfi

Martedi 11 Dicembre 2007 durante una iniziativa promossa dalla Fim-Cisl presso il
Centro Sociale “P. Sacco” a Rionero in Vulture, il Responsabile Risorse Umane e
relazioni industriali di Fiat auto il signor Giva, ritenuto uno dei dirigenti più
importanti del Lingotto sempre a stretto contatto con il signor Marchionne, affermava
(come riportato sulla Nuova del Sud del 12 Dicembre 2007) che alla Fiat di Melfi,
grazie ai percorsi di formazione, si assicurano livelli altissimi di sicurezza.

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dom, 30 dic @ 16:31

MOGADISCIO UN ANNO DOPO

Pubblicato in:: Numero 320

Un anno fa, le truppe etiopi entravano a Mogadiscio quasi senza colpo ferire,
conquistando, in nome del governo di transizione somalo, una città abbandonata dalle
milizie delle Corti islamiche fuggite nel sud. Quella che, nelle intenzioni ufficiali
delle autorità etiopi, doveva essere una breve campagna, si è trasformata in un
pantano dal quale i soldati di Addis Abeba non riescono ad uscire. Una trappola dalla
quale, secondo le previsioni, gli etiopi non si libereranno tanto in fretta. 

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dom, 30 dic @ 16:18

IL 2008 SIA L\'ANNO DELLA  SICUREZZA SUL LAVORO

Pubblicato in:: Numero 320

'Vogliamo fare del 2008 l'anno della sicurezza sul lavoro: senza manifestazioni
retoriche, senza convegni ma concentrandoci su attivita', innovazioni e risultati,
come e' nella cultura degli imprenditori italiani'. A dirlo è il presidente di
Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, nella lettera di auguri inviata ai
presidenti delle singole associazioni aderenti:

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dom, 30 dic @ 16:54

OPERAI TOYOTA GIAPPONE

Pubblicato in:: Numero 320

storia di Kenichi, ammazzato dalla fatica alla Toyota
Il modello giapponese si fonda sul supersfruttamento dei dipendenti: gli straordinari
superano l'orario normale. E le morti aumentano (Pio D'Emilia)

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        Sono
        miliardi d’esseri umani,

        Non
        hanno da vendere nient’altro che le proprie braccia.

        Trovano
        un compratore a condizione di arricchirlo con il loro lavoro.

        Si
        ritrovano in ogni nazione e per questo non hanno una patria.

        Sono
        tenuti in schiavitù.La maggioranza di loro è sottoposta ad
        un’organizzazione di tipo militare, controllati a vista, con il solo
        scopo di farli lavorare più intensamente.

        Passano
        la loro vita nelle fabbriche le nuove galere industriali per il profitto
        del padrone che li impiega.  

        A
        questi schiavi salariati moderni si tenta ogni giorno di togliere mezzi
        e tempi per organizzare la ribellione, per costruire la loro unità
        internazionale.

        Sono
        inchiodati ad una lotta incessante per sopravivere. 

        Sono
        poveri, rispetto alla ricchezza che in ogni nazione le classi superiori
        hanno a disposizione.

        Eppure
        nello stato di schiavitù producono tutta la ricchezza materiale che fa
        grandi e potenti i capitalisti del mondo intero.

        Ma
        questi operai agenti diretti della moderna produzione sociale, non
        possono stare schiavi in eterno. Lo stesso sviluppo della società li
        spinge a liberarsi dai loro sfruttatori, ed espropriare chi li
        espropria, ad imporsi come la classe dominante di domani.

        Operai.net,
        raccoglie le notizie sulla vita e la morte, sulle forme
        d’organizzazione e i tentativi di rivolta di questi schiavi moderni.

        I tempi della loro
        emancipazione sono i tempi di disgregazione della società moderna.
        Siamo a buon punto.
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