[Redditolavoro] mirafiori boccia il contratto

slaiCobasSindacatodiClasse cobasta at libero.it
Tue Feb 19 06:34:26 CET 2008






Il segretario Fiom Rinaldini contestato a Mirafiori

L'assemblea del 15\02\08 boccia ipotesi contratto metalmeccanici.

Non ha convinto nessuno il segretario nazionale della fiom Rinaldini durante 
l'assemblea sindacale a Mirafiori. Contestato da lavoratori e attivisti 
dell'SdL Intercategoriale ed R.S.U della stessa Fiom.

Iniziano male come era facile prevedere le assemblee dei lavoratori 
metalmeccanici.

A Mirafiori è venuto Rinaldini a spiegare l'ipotesi di accordo del contratto 
dei metalmeccanici, inizia subito con il dire che è stato un compromesso (a 
perdere) vista la minaccia di federmeccanica a dare unilateralmente gli 
aumenti se non si concludeva.
In grossa difficoltà quando deve spiegare le ore di retribuzione che si 
perderanno nel 2009 per effetto della parificazione operai\impiegati 30 ore 
per i nuovi assunti e 19 per quelli in servizio, nessuna org. sind. lo aveva 
fatto presente ai lavoratori a parte SdL. Intercategoriale che lo aveva 
denunciato già giorni prima, la risposta è stata che il calcolo si fà nella 
media degli anni per cui ci andremo a guadagnare nei succesivi anni!!!

Ora mi chiedo ma ci prendono proprio per asini, o loro usano il calendario 
della concertazione?
Ci vuole poco a capire che ci taglieranno il salario anche i prossimi anni 
esempio: nel 2010 saranno 23 ore in meno-2011 -16 ore-2012-23 ore -ecco come 
difendono il salario dei lavoratori questi sindacati.

Per il sabato obbligatorio in più dice che ci è andata bene perchè la 
controparte ne aveva chiesti 3!!!Gli aumenti si avvicinano alle loro 
richieste iniziali anche se è di 30 mesi la vigenza del rinnovo biennale. I 
lavoratori allibiti di queste affermazioni prendevano la parola contestando 
ogni punto di questo accordo con approvazione dei lavoratori presenti.

A poco e servita la settimana di ferie in più (ma fra 18 anni) per calmare 
gli animi dei lavoratori che non hanno gradito nulla di questo accordo, è 
chiaro che il risultato del referendum sarà no, nonostante la poca 
trasparenza dello svolgimento dei referendum gestiti da chi ha firmato 
l'accordo.

Coord. SdL. Intercategoriale - Torino




Forti aumenti salariali. No al prolungamento dell'orario.

Questi erano e rimangono gli obiettivi dei lavoratori. Al contrario, ancora 
una volta il contratto nazionale appena concluso non recupera neppure 
l'inflazione e cede ai padroni sull'orario di lavoro e gli straordinari.

Per il terzo livello, che riguarda la grande maggioranza degli operai, 
l'aumento è di 109 euro lordi in due anni e mezzo, corrispondenti a 87 in 
due anni, con l'ultima quota di 26 euro solo a partire da settembre 2009.

L'orario di lavoro diventa flessibile, da 32 a 48 ore settimanali, per tutto 
l'anno, in relazione esclusivamente alle esigenze aziendali, anche senza 
l'accordo delle RSU, che vengono (se non dicono subito sì) scavalcate dalle 
direzioni sindacali provinciali.

Diventa obbligatorio un giorno in più di straordinario e un giorno di 
permesso diventa lavorativo, a discrezione dell'azienda. Cade l'obbligo di 
11 ore di riposo tra due prestazioni lavorative, per i lavoratori in 
reperibilità.
Nessun serio risultato sul lavoro a termine: nessun limite in percentuale e 
obbligo di assunzione (in vigore solo dal 1.4.2009) dopo 44 mesi nella 
stessa azienda, cioè sette o otto anni di lavoro stagionale.

Questi sono i risultati di una trattativa che si è svolta di fatto a partire 
dalla piattaforma degli industriali, dimenticando, specialmente nella parte 
normativa, quella approvata dai lavoratori.

Risultati che i lavoratori non possono accettare, tanto più quando tutti 
riconoscono lo scandalo dei bassi salari e dei morti a causa degli aumenti 
dei carichi di lavoro e del peggioramento delle condizioni di sicurezza. 
Questi problemi potevano essere risolti ora con aumenti salariali che 
avvicinassero i salari a quelli degli altri paesi europei e con 
l'intransigenza sugli orari e l'intensità del lavoro.

Sia nelle richieste salariali che nella gestione della trattativa è mancata 
la determinazione a sostenere di fronte agli industriali rivendicazioni che 
appaiono legittime e necessarie anche agli occhi della maggioranza della 
società. Non è vero che in questo modo si difende il contratto nazionale, 
anzi si pongono le condizioni per la disgregazione del movimento sindacale e 
la sconfitta dei lavoratori.

Delegati e Lavoratori Piaggio aderenti alla Rete 28 Aprile in CGIL








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