[Redditolavoro] Fw: ingiustizia è fatta

cobasta cobasta at fastwebnet.it
Tue Dec 23 17:22:50 CET 2008


 ingiustizia è fatta


Silvio Murri
una sentenza che non dà giustizia
nessuna fiducia nei tribunali
basta con i lamenti lotta organizzazione e ribellione
        verso una manifestazione nazionale a Taranto

si è tenuta l'udienza conclusiva del processo per la morte dell'operaio ILVA
Silvio Murri;
e si è concluso con una sentenza annunciata
blande condanne per un caposquadra, un tercnico ponteggiatore, un operatore
nessuna responsabilità per l'azienda, il suo management, la sua proprietà
l'ilva
a fronte sul carattere sistemico dello svolgimento di questo tipo di
lavoro,a fronte dell'assenza di pratiche operative, insufficiente formazione
lavoro, stato di costrizione degli operai che ci operano hanno prodotto la
morte di Silvio Murri,
tutti hanno operato in questo processo per renmare nella stessa direzione.
magistratura avvocati di riva e della parte civile
per sancire che sostanzialmente la colpa è degli operai che hanno sbagliato
e di un capo che in quel momento non c'era
perchè è giusto e legittimo che in questa fabbrica chi sbaglia muore
Padron Riva , il suo sistema ,,  la logica che li guida: massima produzione
per il massimo profitto a scapito della vita e sicurezza operaia,vengono
tenuti in questo caso al riparo, per una altra sentenza come quella per la
morte di paolo franco e pasquale d'ettorre per il crollo della gru che
naturalmente lascia i familiari e gli operai  ilva con rabbia e delusione:
La stampa non è stata da meno, nessuna osservazione critica, ma solo cronaca
e qualche parola compiacente verso l'associazione 12 giugno
ma purtroppo per tutti è finito il tempo dell'accettazione di tutto questo
E' ora di una critica radicale e di mettere fine  alle illusioni giuridiche
rimandando alla lotta e al cambiamento
come la vera soluzione del problema.

E' questo il senso della scritta simbolica  "Riva assassino"- niente di
personale - che è oggetto del processo che vede Riva querelante contro
Margherita Calderazzi, ispettrice del lavoro e coordinatrice esperta e
tenace dello slai cobas per il sindacato di classe, accusata di essere la
mandante della scritta stessa, con l'assurda richiesta di un risarcimento di
100.000 euro, che avrà il suo epilogo il 13 gennaio prossimo e a cui
invitiamo a essere presenti:
Per questo è nata la Rete Nazionale per la Sicurezza sui posti di lavoro
promossa dallo slai cobas Taranto e tra gli altri, da Franca Caliolo moglie
dell'operaio dell'appalto Ilva Antonino Mingolla morto il 18 aprile 2006 -
il cui processo non è ancora cominciato...
che ha raccolto l'adesione nazionale di tanti operai - in primis quelli
della THYSSENKRUPP Torino - rls di diverse organizzazioni sindacali,
ispettori, tecnici della prevenzione , ferrovieri , artisti, giornalisti,
militanti di organizzazioni politiche e sociali, giuristi, medici ecc.
Questa Rete ha dato vita il 6 dicembre scorso a una riuscita e
rappresentativa manifestazione nazionale a Torino e  si è data appuntamento
all'Ilva di Taranto in una nuova manifestazione nazionale che si propone di 
tenere a
Taranto probabilmente proprio il 18 aprile prossimo
la data sarà decisa in via definitiva nell'assemblea nazionale a Roma della
RETE il 24 gennaio
Ecco questo ci sembra il modo giusto per far vivere gli operai morti nella
lotta per dire forte
basta morti per il lavoro - basta famiglie umiliate e offese - basta
giustizia negata
affermiamo insieme con una autentica rivoluzione politica e sociale il
primato della vita
degli operai sul profitto del capitale

per lo slai cobas per il sindacato di classe
ernesto palatrasio e margherita calderazzi
347-1102638
cobasta at fastwebnet.it

fip 22 dicembre 2008
taranto via rintone 22


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