R: Re: [Redditolavoro] cosa ne pensate?

robertobertolio at libero.it robertobertolio at libero.it
Sun Dec 14 19:40:39 CET 2008


ciao vittoria,la borghesia in estinzione cioè la classe media.io ho provato a pensare ai preti sensibili al disagio per raggiungerla con la mia idea,a te viene in mente un'altra strada?
----Messaggio originale---- Da: huambos at virgilio.it Data: 14/12/2008 19.25 A: "redditolavoro"<redditolavoro at ecn.org>, <a.grav at libero.it> Ogg: Re: [Redditolavoro] cosa ne pensate?   Messaggio  -->
un tale stadio che &egrave; in estinzione la piccola e  media borghesia
vittoria

----- Original Message -----
From: anna
To: redditolavoro at ecn.org
Sent: Sunday, December 14, 2008 7:19    PM
Subject: R: [Redditolavoro] cosa ne    pensate?

Permettimi di obbiettare. I comuni e le regini sono i punti dcentrali    del potere e del controllo sulle devianze. Non a caso su queste due    sovrastrutture si sono incerniate le riforme per il centralismo del controllo    ( il governatore dello stato regione, lo sceriffo sindaco per il comune) e su    queste due struttur che si massificano anche le strutture poliziesche. Nella    regione i poliziotti regionali che dovrebbero incamerare quella della polizia    provinciale con poteri e mansioni oltre che giudiziarie anche repressive e la    cosidetta polizia locale che vedrebbe oltre ai compiti dei vigili urbani,    anche qui compiti di polizia giudiziaria e reressiva. Le due strutture    avrebbero autonomia fiscale, e quindi anche compiti di polizia finanziaria e    di imposte dirette ed indirette, e quindi legislativa. Al di sopra vi &egrave; lo    stato che avrebbe solo il compito di rappresentativit&agrave; nazionale, e di    coordinamento sulle funzioni extraterritorialit&agrave;. Capisci che il    controllo sia del territorio che delle devianze diventa molto pi&ugrave; selettivo ed    iper efficiente all'interno deli territori comunali , coordinati da quello    regionale e con autonomia della violenza del prelievo fiscale. La    borghesia nazionale ha raggiunto un altro stadio della sua evoluzione,  -----Messaggio    originale-----Da: redditolavoro-bounces at ecn.org    [mailto:redditolavoro-bounces at ecn.org] Per conto di robertobertolio at libero.itInviato: domenica 14 dicembre 2008    19.03A: matilde at inventati.org;    redditolavoro at ecn.orgOggetto: R: [Redditolavoro] cosa ne    pensate?

ciao matilde, l'abolizione delle regioni,comporta un risparmio procapite di    circa 50-60&euro;all'anno,rispetto al federalismo fiscale con o senza regioni,se    non viene gerarchizzato il sistema di relazione tra i vari enti    amministratori,si va incontro alla schizofrenia amministrativa con un aumento    di costi procapite non calcolabile al momento. rispondo anche ad anna: ciao    anna, togliendo le  regioni,il prodotto non cambia,il controllo    sull'individuo,dal punto di vista    fiscale,informatico,sanitario,scolastico,lavorativo ecc. resta identico.    stato,regioni,province,comuni,fiscalmente si riferiscono all'agenzia    delle  entrate che delega il controllo e le riscossioni ad agenzie    private con ampi poteri di controllo e di intervento ai fini della    riscossione. il grande occhio massonico ce l'ha messo nelle terga comunque ci    voltiamo.
----Messaggio originale----Da:      matilde at inventati.orgData: 14/12/2008 17.37A:      <redditolavoro at ecn.org>Ogg: [Redditolavoro] cosa ne      pensate? -->

Ho letto questa proposta      del prof. Borghesi. Vorrei sapere cosa ne pensate.
Laura
...............................................
In passato ho avuto delle      riserve sulle proposte di abolizione delle Province. Io stesso sono      stato dal 1995 al 1998 Presidente di una provincia di grandi dimensioni come      quella di Verona ed ho ritenuto importante il ruolo di coordinamento che      essa poteva svolgere in sede locale con riferimento ai piccoli Comuni, che      sono la stragrande maggioranza dei comuni italiani (5740 su 8101 hanno meno      di 5000 abitanti). 

La previsione di una legge, ormai      prossima, sul federalismo fiscale impone di guardare con occhio      diverso ad una revisione completa dei livelli istituzionali esistenti nel      nostro Paese. Oggi esistono almeno 9 livelli riconosciuti dalla      Costituzione o da leggi ordinarie. Stato, Regioni, Province, Comuni, Unioni      tra comuni, Comunit&agrave; montane, Consorzi di bonifica, Bacini imbriferi      montani, Circoscrizioni. Alcuni tra essi alimentano le loro      entrate in modo diretto e coattivo (in virt&ugrave; di leggi ordinarie) e      sono lo Stato (imposte sul reddito, Iva, registro, ecc.), le Regioni (quote      di imposte statali, addizionali, tasse automobilistiche, ecc.), le Province      (quote di imposte statali, imposta trascrizione autoveicoli, addizionale      energia, ecc.), i Comuni (quote di imposte statali, addizionali, Ici, ecc.),      le Comunit&agrave; montane (trasferimenti statali), i Consorzi di bonifica      (contributi obbligatori), i Bacini imbriferi montani (addizionale energia).      Altri le alimentano in modo indiretto come le Unioni tra      comuni (dai comuni che ne fanno parte) e le circoscrizioni (dai comuni che      li contengono). Tutte questi livelli hanno sistemi di governo eletti (Stato,      Regioni, Province, Comuni e Circoscrizioni) o nominati. Consorzi di bonifica      e Bacini Imbriferi Montani hanno consigli di amministrazione e Presidenti      (di nomina sostanzialmente politica). Tutti hanno strutture di      supporto ai sistemi di governo, fatte di dirigenti e impiegati, automobili      di servizio. Tutti assegnano incarichi di consulenza, non sempre      reali, e contribuiscono cos&igrave; al mantenimento di un numero      imprecisato di persone (si parla di 500 mila) che &ldquo;vivono&rdquo; di politica. In      una situazione come questa &egrave; evidente che nel quadro di un federalismo      fiscale &ldquo;vero&rdquo; tutti questi livelli sono incompatibili. La      Corte dei Conti in un rapporto sulla proposta di legge sul federalismo      fiscale ha gi&agrave; messo sull&rsquo;avviso che con tanti centri di spesa autonomi      si potrebbe registrare alla fine una esplosione della spesa      pubblica, anzich&eacute; una sua riduzione. Dando per scontata la      soppressione di Comunit&agrave; Montane, Bacini Imbriferi Montani ed il      trasferimento delle loro competenze alle Regioni (con risparmi di costi      della politica di qualche centinaia di milioni di euro) e dando per      necessari il venir meno delle circoscrizioni e dei &ldquo;costi politici&rdquo; delle      Unioni tra Comuni (per un ulteriore risparmio ancora di qualche decina di      milioni di euro) resta la questione &ldquo;Province e Comuni&rdquo;. La mia      proposta &egrave; di abolire le prime e ingrandire i secondi. Una      valutazione seria e ponderata permette di calcolare in circa 1-2      miliardi di euro i &ldquo;costi politici&rdquo; delle Province. I Comuni sono      la pi&ugrave; antica istituzione italiana, quella pi&ugrave; vicina ai cittadini e non &egrave;      possibile pensare di sopprimerla. La mia proposta &egrave; che dunque resti      il consiglio comunale ed il sindaco, ma che tutti i servizi comunali siano      affidati ad una Unione tra Comuni (senza alcun costo aggiuntivo a carico dei      Comuni) in modo da raggiungere una soglia minima di 20-25 mila cittadini      amministrati. Si avrebbero cos&igrave; circa 450 centri di spesa      rispetto ai quasi 6000 di oggi. Oggi anche il pi&ugrave; piccolo dei      comuni ha un servizio demografico, un servizio tecnico, un servizio di      contabilit&agrave;, un servizio di assistenza sociale, un servizio di polizia      comunale, un servizio elettorale e cos&igrave; via. Con questa riforma tutti questi      servizi dovranno essere affidati obbligatoriamente all&rsquo;Unione tra Comuni,      alla quale sar&agrave; trasferito tutto il personale. Ci&ograve; permetter&agrave; sensibili      riduzioni dei costi, a mio giudizio almeno del 20% di quelli attuali. Poich&eacute;      attualmente i comuni con meno di 5000 abitanti spendono per il personale      circa 2,5 miliardi di euro non &egrave; impossibile conseguire un risparmio      di almeno 500 milioni di euro. In totale stiamo parlando di circa 3      miliardi di euro.



 

 


 
_______________________________________________Redditolavoro    mailing    listRedditolavoro at ecn.orghttp://www.ecn.org/mailman/listinfo/redditolavoro


-------------- next part --------------
An HTML attachment was scrubbed...
URL: http://riot.ecn.org/pipermail/redditolavoro/attachments/20081214/a4925c12/attachment-0001.html


More information about the Redditolavoro mailing list